Fino a che punto si può rifiutare un antipsicotico?

Buonasera, ho già scritto in passato di mia madre di 81 anni affetta da demenza senile moderata ma una questione non riesco a risolvere.
La geriatra le prescrisse, orami alcuni mesi fa, quetapina previ accertamenti cardiaci ed esami del sangue in seguito a test psicologici da lei richiesti e dal mio colloquio con le psicologhe dove io esponevo le problematiche di mia madre che lei ovviamente non avrebbe mai affrontato e che sono: visione di insetti nei capi di abbigliamento e sulla pelle, amore immaginario che dura ormai da 6 anni, diffidenza (sempre avuta) verso tutti, paura delle malattie e di essere contagiata da noi familiari etc.
Allo stesso tempo è sempre molto attenta alle medicine che sono solita darle orami da tempo e se ne viene introdotta una nuova (ultimamente almodiprina) vuole vederne la scatola e nel caso non la conosca leggerne il bugiardino.
Per farla breve io mi sono fatta mille domande prima ancora di proporle questo farmaco e quando cerco di ragionare con lei in tal senso mi trovo davanti ad un muro.
Per lei è come se le volessi fare del male e mi dice categoricamente che è lei che deve decidere.
È molto lucida sotto questo aspetto ed io sono stata molto onesta nel parlarle dei benefici di questo farmaco (ne ho parlato in termini di ansia) e delle motivazioni per cui le è stato prescritto.
Ma vengo, alla domanda: se la situazione peggiorasse e dovesse essere assolutamente necessario questo farmaco come posso fare a farglielo prendere?
Per la legge credo sia in grado di intendere dunque come si risolve?
Ultima cosa: ovviamente dallo psichiatra non ci vuole andare perché lei "non è pazza ".
Grazie per l'ottimo servizio che date ed a cui mi affido nei momenti più confusi del mio cammino di vita.
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico igienista 43.3k 1.1k
Non esiste solo la quetiapina per trattare questo tipo di sintomi.

È utile una variazione anche per il tramite del medico di famiglia.

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Grazie Dottore,ho già provato a coninvolgere il medico di base ma nulla. Dovrei mentire o inventarmi qualcosa ma ho paura che aumenterebbe la diffidenza e che comunque lo scoprisse in quanto molto attenta a tutto ciò che le si dà..cibo compreso. Mi chiedo però se sarebbe giusto questo comportamento da parte mia. Saluti
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