Sindrome ansioso depressiva

Buonasera,
Sono un uomo di 42 anni, padre di famiglia, che svolge un lavoro d’ufficio con mansione dirigenziale.

Premetto di aver sofferto di crisi di panico in passato (circa 13/14 anni fa), durante un periodo di vita particolarmente difficile, e di essere una persona fondamentalmente ansiosa ed emotiva.
Da allora sono stato abbastanza bene, ma sinceramente senza avere mai trovato piena felicità sia in ambito lavorativo che nella vita privata.

Come scritto in precedenza, da qualche anno ricopro un ruolo dirigenziale che mi è stato imposto dall’azienda per cui lavoro, dopo che in precedenza l’avevo rifiutato perché conscio dela mia emotività e dei miei limiti caratteriali: sapevo avrei sofferto visto che il lavoro comporta forte stress, responsabilità, e la necessità di prendere costantemente decisioni importanti.

A novembre la mia direzione mi ha messo di fronte ad una scelta lavorativa dalle importanti implicazioni, facendo pressioni affinché prendessi la designata sbagliata, ma a loro conveniente.
A seguito di questa pressione, unita ad una serie di altri piccoli/grandi problemi famigliari, in un contesto lavoro ostile e senza senza ferie per molti mesi, ho cominciato a manifestare malessere: ho infatti iniziato a fare diversi incubi, a dormire sempre meno (4/5 ore di sonno molto agitato), dapprima a mangiare voracemente (ho preso oltre 5 kg in due mesi) e successivamente poco/nulla, ad avere forti stati d’ansia in particolar modo al mattino, sono diventato timorato ed incapace di prendere decisioni, infelice e spesso affetto da mal di testa e pessima digestione (costante e forte acidità).

Il mio medico mi ha prescritto un periodo di riposo, una compressa di Citalopram al giorno, ed un colloquio psichiatrico.

Ora devo rientrare al lavoro, e ne sono letteralmente terrorizzato.
Ho timore del contesto ostile che troverò al mio rientro (la Mutua ovviamente non è gradita se non per gravissimi motivi...), il lavoro accumulato, ma sopratutto di trovarmi a rivivere l’incubo di prima.

Cambiare lavoro oggi giorno è difficile, e non ho le competenze per svolgere altra professione, trovo la vita molto difficile ormai anche nelle piccole problematiche del quotidiano, e non vedo alcuna prospettiva: tutto ciò che mi tiene in piedi è l’amore per i figli, ed il senso di responsabilità che ho nei loro confronti.

Scrivo qui oltre che per sfogarmi, per sapere se classifichereste i sintomi sopra descritti con depressione, e se la cura prescritta (citalopram) che ho cominciato da circa una settimana si rivelerà effettivamente risolutiva.

Grazie
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42k 1k 63
Lo psichiatra che cosa le ha detto in merito alla diagnosi?

Dr. F. S. Ruggiero


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[#2]
Utente
Utente
Buonasera, innanzi tutto grazie per la risposta.
Lo psichiatra con cui ho avuto il colloquio non ha diagnosticato una vera e propria sindrome depressiva, pur riconoscendone i tratti. Questo forse per il fatto che non ho manifestato pensieri malsani e perché comunque non trovo negativo tutto ciò che mi circonda, ma anzi continuo a coltivare la passione per lo sport, che mi dona piacere e felicità.
È stato pianificato un nuovo incontro, per monitorare l’andamento dopo qualche settimana di assunzione del farmaco, e per valutare se vi sia la necessità di avviare un percorso terapeutico a cura di uno psicoterapeuta.

Grazie
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42k 1k 63
La valutazione della terapia è indicata non prima di 5 settimane dalla dose piena.


L’indicazione alla psicoterapia richiede la valutazione di condizioni di eleggibilità.