Aumento dose zoloft
Buongiorno,
Scrivo in merito ad un mio dubbio.
Sono in cura con una psichiatra per DOC, che mi causò agorafobia.
Mi ha prescritto Zoloft, partire con un quarto di compressa (in quanto sono molto incline agli effetti collaterali e inizialmente poco convinta di iniziare una terapia farmacologica).
Bene, nonostante la bassa dose ho avuto effetti come aumento d’ansia, forte nausea, inappetenza, stanchezza.
Tutto sopportabile.
Il mio DOC mi ha portata -i primi giorni di terapia- a fare continue ricerche su internet riguardanti il farmaco: storie, effetti collaterali ecc.
passavo ore e ore della mia giornata così, finchè non ho letto un articolo che diceva fino ai 25 anni l’antidepressivo aumenta casi di suicidio’ e da lì ne ho letti molti altri.
Da quel momento si è instaurato in me un DOC aggressivo verso me stessa, in quanto credo che potrei uccidermi, ho paura di poter fare qualche gesto azzardato (è un pensiero ricorrente, dura diverse ore al giorno).
Ne ho parlato con la psichiatra che mi ha detto che non è un effetto del farmaco (io ho 21 anni) ma è il mio DOC che parla.
Inoltre mi ha detto che il rischio di suicidio vi è per i soggetti fortemente depressi, io invece lo prendo per curare DOC e ansia.
Potreste confermarmi questa sua teoria?
Fino a prima di leggere quei maledetti articoli, non mi era mai passato per l’anticamera del cervello, ora è tutto ciò a cui riesco a pensare.
Inoltre domani devo alzare la dose a 25mg e ho paura che incrementando la dose incrementi anche la possibilità che avvenga un suicidio.
Chiedo gentilmente di essere rassicurata a riguardo, mi fido molto dei medici preparati e competenti ai quali ho già chiesto in passato altre informazioni su questo sito.
Scrivo in merito ad un mio dubbio.
Sono in cura con una psichiatra per DOC, che mi causò agorafobia.
Mi ha prescritto Zoloft, partire con un quarto di compressa (in quanto sono molto incline agli effetti collaterali e inizialmente poco convinta di iniziare una terapia farmacologica).
Bene, nonostante la bassa dose ho avuto effetti come aumento d’ansia, forte nausea, inappetenza, stanchezza.
Tutto sopportabile.
Il mio DOC mi ha portata -i primi giorni di terapia- a fare continue ricerche su internet riguardanti il farmaco: storie, effetti collaterali ecc.
passavo ore e ore della mia giornata così, finchè non ho letto un articolo che diceva fino ai 25 anni l’antidepressivo aumenta casi di suicidio’ e da lì ne ho letti molti altri.
Da quel momento si è instaurato in me un DOC aggressivo verso me stessa, in quanto credo che potrei uccidermi, ho paura di poter fare qualche gesto azzardato (è un pensiero ricorrente, dura diverse ore al giorno).
Ne ho parlato con la psichiatra che mi ha detto che non è un effetto del farmaco (io ho 21 anni) ma è il mio DOC che parla.
Inoltre mi ha detto che il rischio di suicidio vi è per i soggetti fortemente depressi, io invece lo prendo per curare DOC e ansia.
Potreste confermarmi questa sua teoria?
Fino a prima di leggere quei maledetti articoli, non mi era mai passato per l’anticamera del cervello, ora è tutto ciò a cui riesco a pensare.
Inoltre domani devo alzare la dose a 25mg e ho paura che incrementando la dose incrementi anche la possibilità che avvenga un suicidio.
Chiedo gentilmente di essere rassicurata a riguardo, mi fido molto dei medici preparati e competenti ai quali ho già chiesto in passato altre informazioni su questo sito.
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"Potreste confermarmi questa sua teoria?"
Cioè viene qui a ripetere lo stesso errore di interazione. Se è il suo DOC che parla, come giustamente ha notato, questo meccanismo non va alimentato. Perché se si risponde alle domande del DOC, queste domande è come se aumentassero la loro consistenza autonoma. Il cervello registra che ha avuto risposte, ne ha ragionato e quindi interpreta, in maniera automatica, che il problema sussisteva. Di conseguenza, uno si ritrova da capo le domande, ancora di più.
Cioè viene qui a ripetere lo stesso errore di interazione. Se è il suo DOC che parla, come giustamente ha notato, questo meccanismo non va alimentato. Perché se si risponde alle domande del DOC, queste domande è come se aumentassero la loro consistenza autonoma. Il cervello registra che ha avuto risposte, ne ha ragionato e quindi interpreta, in maniera automatica, che il problema sussisteva. Di conseguenza, uno si ritrova da capo le domande, ancora di più.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.3k visite dal 17/03/2021.
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