alla cortese attenzione del dr Pacini

pongo questo consulto all'attenzione del dr. Pacini
gentile dottore, qualche mese fa sono stato in visita da uno specialista che dopo aver raccolto i sintomi mi ha diagnosticato un disturbo ossessivo (che si basa principalmente sull'idea che io possa controllare il corso degli eventi attraverso il pensiero e soprattutto sul far ripetere parole agli altri, in particolare ai miei genitori, per evitare che sia io l'ultimo a dirle) e ansia sociale in comorbilità che si manifesta principalmente come vergogna, insicurezza, eccessiva timidezza nelle situazioni sociali che non mi permette di stringere amicizie e di mantenere quelle fatte durante l'infanzia.
lo specialista mi dice che la situazione è sicuramente grave o comunque necessita di trattamento e decide di prescrivermi un ssri di cui purtroppo al momento non ricordo il nome, in particolare una compressa da 20 mg la mattina.
dopo un mese decido di interrompere la cura visto che non ha avuto alcun beneficio, anzi alle volte mi causava una strana situazione di euforia per la quale prendevo una/due capsule di vitra che mi erano state prescritte dal medico unitamente al farmaco serotoninergico.
non so più come comportarmi, in questi mesi la situazione non è migliorata, ho sempre nervosismo (che lo specialista mi aveva detto essere correlato al disturbo ossessivo, un po' come avviene per l'aggressività che spesso l'ossessivo mostra quando gli viene impedito di compiere i suoi "rituali") ma soprattutto labilità emotiva: basta anche un minimo richiamo da parte dei miei superiori o dei miei colleghi a lavoro per farmi cadere in una grave depressione, che per fortuna non dura mai moltissimo ma solo uno/due giorni, ma che è comunque molto intensa.
cosa mi consiglia di fare?
è vero che il disturbo ossessivo di cui soffro è così grave?
la ringrazio in anticipo.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Andrebbe chiarito se quello che chiama euforia era effettivamente agitazione (non direi euforica perché se se ne lamenta doveva essere non gradevole), oppure semplice aumento dell'ansia.
A 1 mese è preso per dire se la risposta c'è, però se stava peggio in effetti non andava come dovrebbe.
La diagnosi potrebbe essere incompleta, e ciò potrebbe spiegare l'agitazione sotto antidepressivo. La parte del doc certo, la descrive bene, ma magari non è l'unico aspetto, oppure l'altro aspetto viene fuori sotto antidepressivo senza essere evidente prima.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
la ringrazio per la gentilissima risposta. in effetti non si trattava tanto di vera e propria euforia, o almeno credo, bensì più che altro di agitazione, potrebbe essere stata dovuta ad un aumento dell'ansia? qualche giorno fa il nuovo specialista da cui mi recerò la prossima settimana mi ha detto che quello stato poteva essere riconducibile o ad un peggioramento iniziale della sintomatologia o, più verosimilmente visto che l'agitazione è comparsa non all'inizio della terapia ma dopo circa tre settimane, ad una forma di disturbo bipolare sottostante, che tra l'altro giustificherebbe anche l'eccessiva instabilità emotiva e il nervosismo con frequenti accessi di ira, che tuttavia potrebbero anche essere dovuti allo stesso disturbo ossessivo non trattato. pensa che si potrebbe trattare davvero di disturbo bipolare? potrebbe essere stato dovuto alla dose troppo bassa di ssri? grazie mille
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Dovrebbe specificare la terapia prescritta altrimenti non si capisce niente.

L'orientamento diagnostico è comunque caratteristica della visita diretta e la dubbiosità rispetto alla diagnosi ha caratteristiche di tipo ossessivo.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Questa auto-analisi è confusiva per Lei e per chi legge, di fatto si mischia il senso comune delle parole con un possibile senso tecnico. Non ragioni su diagnosi e tantomeno su medicinali e come vadano usati. Concordo con il collega: la modalità richiama quella ossessiva di farsi tutte le diagnosi da solo con infinite particolarità intrecciate.
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