Cura per una forma di ansia e depressione, seguita da uno psicoterapeuta e da uno psichiatra

Da due anni sono in cura per una forma di ansia e depressione, seguita da uno psicoterapeuta e da uno psichiatra.
Dopo mesi di insonnia mi sono recata da uno specialista e mi sono state prescritte dapprima Felison 25 mg e poi le gocce Lorazepam 30 la sera per curare insonnia e la mattina 1 pastiglia (ora ridotta a metà) di FLUOXETINA da 20 mg. Con le gocce la sera riesco a dormire, senza no. Ora ho un episodio di ansia acuta, spesso sono in confusione, ho sempre avuto delle manie ossessive e non ricordo fatti.
Premetto che non è il mio primo episodio depressivo, ho 43 anni. Il primo, curato con psicoterapia, farmaci (Xanax e Prozac) risale al 1992 dopo una malattia depressiva di mia mamma, poi ho avuto alcune lievi ricadute fino a 2 anni fa.
Ora mi è stato prescritto, al posto della fluoxetina, il
FAXINE 75 mg a rilascio prolungato a base di Venlafaxina, da prendere alla sera in unica dose da 75 mg e prima di andare a dormire prendere sempre le gocce.
La mia domanda è questa: è normale assumere benzodiazepine per due anni???
Che differenza c'è tra la fluoxetina e e la venlafaxina???? L'effetto è più forte?
Grazie.
Perchè, nonostante la cura continua, sono ricaduta nell'ansia???
Grazie in anticipo per la risposta.

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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,
Non vi è alcuna indicazione, salvo particolari eccezioni che non corrispondono al suo caso, ad assumere benzodiazepine in maniera continuativa per due anni.
Oltretutto, per loro natura le benzodiazepine inducono assuefazione, per cui i principali effetti sono perduti dopo un pò che le si assumono. Spesso i soggetti abituati ad assumerle credono che alcuni effetti (per esempio il sonno) dipendano dalle benzodiazepine anche dopo due anni, e di non poterle smettere facilmente perché le assumono da così lungo tempo.
L'uso corretto di questi farmaci è al bisogno (ammesso che il bisogno non sia quotidiano) e a cicli, quindi non in maniera continuativa.
Non ha molto senso neanche utilizzare due o più benzodiazepine diverse insieme (magari una per il giorno, una per la notte).
Si tende per questo ad utilizzare farmaci che curino il disturbo di base, e togliere le benzodiazepine gradualmente una volta ottenuta una buona risposta.
La fluoxetina, così come la venlafaxina, sono farmaci che funzionano in genere dopo 2-4 settimane, e all'inizio possono peggiorare i sintomi. I dosaggi sono da personalizzare, per cui una persona che non migliora con un certo dosaggio magari invece risponde ad un dosaggio doppio o triplo.
Esiste una cautela fondamentale nel curare queste forme di depressione, ovvero accertare che non vi sia una tendenza alle oscillazioni dell'umore anche in senso euforico o agitato, poiché in questo caso è buona norma utilizzare farmaci stabilizzatori dell'umore.
Per valutare questo aspetto, e darle indicazioni sul dosaggio migliore e sulla gestione delle prima settimane di terapia con qualsiasi antidepressivo, le consiglio di chiedere chiarimenti ad un qualsiasi specialista psichiatra di sua fiducia.
Saluti

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Gentile utente,

credo che a breve dovra' sostituire il FAXINE con EFEXOR in quanto mi pare che il brand e' stato tolto dal mercato per evitare confusione.
In ogni caso il trattamento con benzodiazepine e' adeguato per brevi periodi di tempo e si sarebbe dovuta sottoporre a controlli periodici per la riduzione dei farmaci o la rivalutazione della sintomatologia.
Per cio' che riguarda la venlafaxina, il dosaggio attuale ha la stessa efficacia di un SSRI, dosaggi piu' alti sfruttano l'azione SNRI.

Cordiali Saluti
Dr.F.S. Ruggiero

http://www.francescoruggiero.it

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

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Dr. Silvio Presta Psichiatra, Farmacologo 464
Gentile utente,
ogni terapia psichiatrica necessita di una adeguata personalizzazione, cioè non si deve parlare di composti più forti o leggeri, o di dosi alte o basse. La sua cura è stata impostata in modo abbastanza 'casuale', perciò è utile rivalutare diagnosi e terapia con uno specialista competente nella clinica e nella psicofarmacologia. Una terapia cronica con benzodiazepine è invece sempre un errore.
Cari saluti
Silvio Presta

www.silvio-presta-psichiatra.tk

Silvio Presta

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