Un atteggiamento svalutante verso me stesso
gent.mi dott.ri,
mi chiamo Giovanni 30 anni, una laurea e sono in attesa di lavoro.
Il mio problema è un diffuso malessere, un vero e proprio male di vivere caratterizzato da un atteggiamento svalutante verso me stesso e da una cupa visione del presente e del futuro.
Nel passato ho sofferto, soprattutto durante gli anni dell'adolescenza, di una straziante solitudine che si sta ripercuotendo dolorosamente sull'oggi. Spesso penso alla morte e soprattutto nei momenti di maggiore scoramento la sento come una possibile liberazione.Penso di frequente che la mia vita sia stata un inutile sacrificio e l' essere stato privo di quelle esperienze fondamentali della vita (prima fra tutte l'amore), mi fanno sentire un vero e proprio "inetto a vivere".
Cosa posso fare? Grazie
Grazie
mi chiamo Giovanni 30 anni, una laurea e sono in attesa di lavoro.
Il mio problema è un diffuso malessere, un vero e proprio male di vivere caratterizzato da un atteggiamento svalutante verso me stesso e da una cupa visione del presente e del futuro.
Nel passato ho sofferto, soprattutto durante gli anni dell'adolescenza, di una straziante solitudine che si sta ripercuotendo dolorosamente sull'oggi. Spesso penso alla morte e soprattutto nei momenti di maggiore scoramento la sento come una possibile liberazione.Penso di frequente che la mia vita sia stata un inutile sacrificio e l' essere stato privo di quelle esperienze fondamentali della vita (prima fra tutte l'amore), mi fanno sentire un vero e proprio "inetto a vivere".
Cosa posso fare? Grazie
Grazie
[#1]
Gentile utente,
è possibile ipotizzare una forma di Distimia, ossia di un disturbo dell'umore attenuato (cioè non in grado di bloccare completamente la nostra vita, ma più che sufficiente per limitarne le gioie e le soddisfazioni) ma cronico (cioè ad esordio adolescenziale o addirittura infantile e con decorso continuo, intervallata da brevi periodi di miglioramento spontaneo). Il consiglio è di rivolgersi con serenità e fiducia ad uno Specialista psichiatra, che potrà decidere con lei il tipo di percorso da impostare, solitamente in questi casi sul duplice binario farmacologico-psicoterapico.
Cari saluti
Silvio Presta
www.silvio-presta-psichiatra.tk
è possibile ipotizzare una forma di Distimia, ossia di un disturbo dell'umore attenuato (cioè non in grado di bloccare completamente la nostra vita, ma più che sufficiente per limitarne le gioie e le soddisfazioni) ma cronico (cioè ad esordio adolescenziale o addirittura infantile e con decorso continuo, intervallata da brevi periodi di miglioramento spontaneo). Il consiglio è di rivolgersi con serenità e fiducia ad uno Specialista psichiatra, che potrà decidere con lei il tipo di percorso da impostare, solitamente in questi casi sul duplice binario farmacologico-psicoterapico.
Cari saluti
Silvio Presta
www.silvio-presta-psichiatra.tk
Silvio Presta
[#2]
Gentile utente,
il suo umore è più o meno da sempre improntato ad una tonalità depressiva, da cui l'insieme di sentimenti, percezioni di sé e dei rapporti con il mondo, delle proprie possibilità e del proprio destino, e dei temi che impegnano il suo pensiero. Questa situazione è modificabile: la strategia che dà migliori risultati è quella di impostare una terapia psicofarmacologica e di iniziare, in un periodo seguente, quando i sintomi si saranno attenuati, una psicoterapia condotta da uno psicologo che sia in contatto con il suo psichiatra e con cui condivida i fini del trattamento.
Ciò che le sembra ora centrale e inevitabile nel suoi pensieri e nella programmazione del suo avvenire, compreso il pessimismo e la sfiducia che accompagna le sue scelte, può essere corretto.
Questo disturbo può anche non aggravarsi, ma proprio per questo potrebbe non decidere mai di prendere provvedimenti per contrastarlo, e vederne compromessa anche in futuro la qualità della sua vita.
Le consiglio quindi di rivolgersi ad uno specialista per poter avere un'indicazione terapeutica.
Saluti
il suo umore è più o meno da sempre improntato ad una tonalità depressiva, da cui l'insieme di sentimenti, percezioni di sé e dei rapporti con il mondo, delle proprie possibilità e del proprio destino, e dei temi che impegnano il suo pensiero. Questa situazione è modificabile: la strategia che dà migliori risultati è quella di impostare una terapia psicofarmacologica e di iniziare, in un periodo seguente, quando i sintomi si saranno attenuati, una psicoterapia condotta da uno psicologo che sia in contatto con il suo psichiatra e con cui condivida i fini del trattamento.
Ciò che le sembra ora centrale e inevitabile nel suoi pensieri e nella programmazione del suo avvenire, compreso il pessimismo e la sfiducia che accompagna le sue scelte, può essere corretto.
Questo disturbo può anche non aggravarsi, ma proprio per questo potrebbe non decidere mai di prendere provvedimenti per contrastarlo, e vederne compromessa anche in futuro la qualità della sua vita.
Le consiglio quindi di rivolgersi ad uno specialista per poter avere un'indicazione terapeutica.
Saluti
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#3]
Gentile Giovanni,
i disturbi descritti, per costellazione sintomatologica ma soprattutto per croncità, fanno in effetti pensare, come già indicato dal collega Presta, a una forma di Distimia: disturbo depressivo unipolare che condivide molti tratti in comuni con il Disturbo depressivo Maggiore (quella che nel linguaggio comune viene indicata come " depressione"), ma che a differenza di quest'ultimo non ha carattere episodico ma persistente e una sintomatologia lievemente attenuata nella gravità ma cronica. In altre parole gli aspetti depressivi non si acuiscono in peridi particolari in cui risultano molto intensi impedendo il normale svolgimento dell'attività quotidiana salvo poi risolversi in temporanei periodi più o meno lunghi in cui il tono dell'umore sembra del tutto risollevato , bensì perdurano in forma più lieve, per lunghi lassi di tempo ("diagnosticamente" almeno 2 anni),compromettendo così in misura minore il funzionamento personale ma risultando d'altra parte più invalidanti data la loro cronicità.E' pertanto opportuna una consultazione diretta con uno specialista. Detto questo il coinvolgimento del tono dell'umore sembra importante ma non irreversibile: la situazione può essre modifcata con una corretta terapia farmacologica supportata e integrata con un adeguato sostegno piscologico e una psicoterapia che, almeno inizialmente, deve avere uno scopo e un orientamento supportivo( primi obiettivi consigliati: rinsaldare la personalità,lavorare aull'autostima e il senso di autoefficacia, individuare risorse e reinvestire positivamente le energie sull'esterno).
Con i migliori auguri
F.I.Passoni
studiopsicologia1@libero.it
i disturbi descritti, per costellazione sintomatologica ma soprattutto per croncità, fanno in effetti pensare, come già indicato dal collega Presta, a una forma di Distimia: disturbo depressivo unipolare che condivide molti tratti in comuni con il Disturbo depressivo Maggiore (quella che nel linguaggio comune viene indicata come " depressione"), ma che a differenza di quest'ultimo non ha carattere episodico ma persistente e una sintomatologia lievemente attenuata nella gravità ma cronica. In altre parole gli aspetti depressivi non si acuiscono in peridi particolari in cui risultano molto intensi impedendo il normale svolgimento dell'attività quotidiana salvo poi risolversi in temporanei periodi più o meno lunghi in cui il tono dell'umore sembra del tutto risollevato , bensì perdurano in forma più lieve, per lunghi lassi di tempo ("diagnosticamente" almeno 2 anni),compromettendo così in misura minore il funzionamento personale ma risultando d'altra parte più invalidanti data la loro cronicità.E' pertanto opportuna una consultazione diretta con uno specialista. Detto questo il coinvolgimento del tono dell'umore sembra importante ma non irreversibile: la situazione può essre modifcata con una corretta terapia farmacologica supportata e integrata con un adeguato sostegno piscologico e una psicoterapia che, almeno inizialmente, deve avere uno scopo e un orientamento supportivo( primi obiettivi consigliati: rinsaldare la personalità,lavorare aull'autostima e il senso di autoefficacia, individuare risorse e reinvestire positivamente le energie sull'esterno).
Con i migliori auguri
F.I.Passoni
studiopsicologia1@libero.it
F.I.Passoni
Dir. di SYNESIS, Centro di Consulenza Psicologica, Psicoterapia & Ipnosi Clinica
studiopsicologia@hotmail.it
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 7.9k visite dal 03/09/2006.
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