Come posso tornare a stare bene e ad avere una vita normale?
A 18 anni ho assunto per 3 volte ectasy, all'ultima assunzione ho avuto allucinazioni:vedevo i fulmini.
Questo ha comportato ansie, paure e panico.
Nei giorni che seguirono dormii per 3 giorni di seguito, al mio risveglio ero disturbata mentalmente da pensieri strani quali:ogni volta che accendevo il fornello mi immaginavo gia con le mani sopra, quando avevo in mano un coltello mi immaginavo gia di colpire qualcuno.
La mia piu grande paura era quella che questi pensieri potessero diventare realtà ed io di commettere effettivamente l azione.
Questi pensieri mi venivano ogni qualvolta non avevo la mente occupata.
Decisi di rivolgermi ad uno psichiatra che mi curò con ziprexa ed altri ansiolitici.
Dopo un anno e mezzo circa visto il miglioramento del mio stato di salute, il medico decise di sospendere la cura gradualmente.
Dopo qualche tempo i pensieri si ripresentarono ma per 15 anni riuscii a conviverci fino al giugno 2020 dove decisi di riprovare ad affrontarli, consultando lo stesso psichiatra...Cominciai la terapia da lui consigliata quale: efexor 75 mg e abilify 10 mg...Dopo 10 giorni dall inizio della cura avvertii malessere, ero confusa, agitata, fatica nel comunicare, sentivo l esigenza di chiudermi in me stessa, irrequetezza e insonnia.
Lo dissi allo psichiatra che mi consigliò di andare al ps dove il medico di turno mi disse che l'assunzione di entrambi i due farmaci mi causava piu ansia.
mi modificò la terapia lasciandomi efexor ma sostituendo l abilify con risperdal e tavor oro al bisogno.
La situazione peggiorò e i sintomi si accentuarono tanto che smisi persino di parlare.
La mia famiglia consultò lo psichiatra perche la situazione stava degenerando ma lui disse che la terapia era giusta e che i sintomi non erano altro che l aggravamento della mia malattia.
Mi veniva la voglia di sbattere la testa contro il muro, volevo morire e farla finita.
Ricontattato lo psichiatra dai miei famigliari consigliò il ricovero presso il san raffaele di milano il quale mi tennero ricoverata per un mese circa sospendendomi la cura che stavo facendo dandomene una nuova: una compressa di paroxetina da 2o mg, olanzapina 5 mg, tavor al bisogno, lirica 3 volte al di da 25 mg.
La mia qualità di vita è peggiorata dall assunzione del primo farmaco, non riesco ad interagire, ho la sensazione perenne di avere la testa vuota, non riesco a seguire ed ad elaborare un discorso, sono rallentata in tutto, i pensieri intrusivi non li ho piu, ma sembra si sia spento tutto il resto.
Continuo a fare visite da specialisti ma loro continuano a ripetere che è una forma di depressione, IO NON SONO DEPRESSA, lo divento perchè mi rendo conto che le mie capacità cognitive non sono piu come prima.
mi parlano addirittura di una rottura del mio equilibrio mentale.
Ci provo in tutti i modi per riacquisire le mie capacità cognitive ma mi rendo conto che non è una cosa dipesa solo da me ma da qualcosa che mi blocca.
Questo ha comportato ansie, paure e panico.
Nei giorni che seguirono dormii per 3 giorni di seguito, al mio risveglio ero disturbata mentalmente da pensieri strani quali:ogni volta che accendevo il fornello mi immaginavo gia con le mani sopra, quando avevo in mano un coltello mi immaginavo gia di colpire qualcuno.
La mia piu grande paura era quella che questi pensieri potessero diventare realtà ed io di commettere effettivamente l azione.
Questi pensieri mi venivano ogni qualvolta non avevo la mente occupata.
Decisi di rivolgermi ad uno psichiatra che mi curò con ziprexa ed altri ansiolitici.
Dopo un anno e mezzo circa visto il miglioramento del mio stato di salute, il medico decise di sospendere la cura gradualmente.
Dopo qualche tempo i pensieri si ripresentarono ma per 15 anni riuscii a conviverci fino al giugno 2020 dove decisi di riprovare ad affrontarli, consultando lo stesso psichiatra...Cominciai la terapia da lui consigliata quale: efexor 75 mg e abilify 10 mg...Dopo 10 giorni dall inizio della cura avvertii malessere, ero confusa, agitata, fatica nel comunicare, sentivo l esigenza di chiudermi in me stessa, irrequetezza e insonnia.
Lo dissi allo psichiatra che mi consigliò di andare al ps dove il medico di turno mi disse che l'assunzione di entrambi i due farmaci mi causava piu ansia.
mi modificò la terapia lasciandomi efexor ma sostituendo l abilify con risperdal e tavor oro al bisogno.
La situazione peggiorò e i sintomi si accentuarono tanto che smisi persino di parlare.
La mia famiglia consultò lo psichiatra perche la situazione stava degenerando ma lui disse che la terapia era giusta e che i sintomi non erano altro che l aggravamento della mia malattia.
Mi veniva la voglia di sbattere la testa contro il muro, volevo morire e farla finita.
Ricontattato lo psichiatra dai miei famigliari consigliò il ricovero presso il san raffaele di milano il quale mi tennero ricoverata per un mese circa sospendendomi la cura che stavo facendo dandomene una nuova: una compressa di paroxetina da 2o mg, olanzapina 5 mg, tavor al bisogno, lirica 3 volte al di da 25 mg.
La mia qualità di vita è peggiorata dall assunzione del primo farmaco, non riesco ad interagire, ho la sensazione perenne di avere la testa vuota, non riesco a seguire ed ad elaborare un discorso, sono rallentata in tutto, i pensieri intrusivi non li ho piu, ma sembra si sia spento tutto il resto.
Continuo a fare visite da specialisti ma loro continuano a ripetere che è una forma di depressione, IO NON SONO DEPRESSA, lo divento perchè mi rendo conto che le mie capacità cognitive non sono piu come prima.
mi parlano addirittura di una rottura del mio equilibrio mentale.
Ci provo in tutti i modi per riacquisire le mie capacità cognitive ma mi rendo conto che non è una cosa dipesa solo da me ma da qualcosa che mi blocca.
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"IO NON SONO DEPRESSA, lo divento perchè mi rendo conto che le mie capacità cognitive non sono piu come prima."
Ma questa è la sua ricostruzione del meccanismo. Invece può non essere così. Lei può benissimo essere depressa e questo significa anche che ha l'impressione di non funzionare bene, o è rallentata, come dice.
Oppure, si fissa di controllarsi e si trova anomala.
Conti che non ha ricevuto cure per la depressione, ci sono antipsicotici, non so di preciso che diagnosi sia stata fatta. Queste forme spesso sono incentrate su componenti di "fissazioni" ipocondriache sulle funzioni mentali, e questo potrebbe essere un caso.
Ma questa è la sua ricostruzione del meccanismo. Invece può non essere così. Lei può benissimo essere depressa e questo significa anche che ha l'impressione di non funzionare bene, o è rallentata, come dice.
Oppure, si fissa di controllarsi e si trova anomala.
Conti che non ha ricevuto cure per la depressione, ci sono antipsicotici, non so di preciso che diagnosi sia stata fatta. Queste forme spesso sono incentrate su componenti di "fissazioni" ipocondriache sulle funzioni mentali, e questo potrebbe essere un caso.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.8k visite dal 25/02/2021.
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