Solian 50 mg
Gentilissimi Dottori, volevo una Vostra opinione rispetto alla cura prescrittami dal mio Specialista di riferimento.
Premetto che la diagnosi è quella di un disturbo di ansia generalizzato caratterizzato da somatizzazioni e- molto sporadicamente-da attacchi di panico di intensità variabile.
In seguito a eventi particolari e "luttuosi", al disturbo si è aggiunta un'ulteriore "sfumatura": la distimia.
Precedentemente il disturbo di cui sopra era gestito -con buon compenso soprattutto nei primi mesi- attraverso l'utilizzo di benzodiazepine (xanax) al bisogno.
Queste ultime mai con un dosaggio superiore a 0.5 mg e sempre suddiviso in somministrazioni da 10 gocce per un max di 2 volte al giorno.
Nel contempo, all'aspetto farmacologico affiancai un percorso psicoterapeutico.
La pandemia e le conseguenti limitazioni hanno rallentato il percorso di cui sopra; attualmente ho ripreso lo stesso con cadenza regolare.
Chiaramente con il tempo l'efficacia dello xanax è andata scemando per quanto riguarda la qualità del sonno e non solo.
Per questo motivo, circa 40 gg fa, dopo essermi rapportato allo Specialista di mio riferimento, avevamo stabilito una graduale sospensione dal farmaco e la valutazione di un piano terapeutico eventualmente più robusto, che agisse non soltanto sull'aspetto sintomatico nell'immediato ma soprattutto che non mostrasse gli evidenti limiti delle benzodiazepine inerentemente alla tolleranza e all'assuefazione.
Lo scalaggio mi ha portato ad assumere 3 gocce di xanax la mattino e 10 la sera prima di dormire.
Gli eventi e la conseguente "reazione" del mio organismo agli stessi hanno accellerato la predisposizione di un piano terapeutico diverso.
Pertanto, al momento mi è stato prescritto Solian 50mg (1/4 cp da 200) nel pomeriggio e la sospensione dello scalaggio xanax, rimanendolo a10+10 gocce matt e sera.
Lo scalaggio dello xanax dovrebbe cmq avvenire più in là, dopo questa fase particolare e in seguito agli ipotetici miglioramenti con il Solian.
Apro e chiudo parentesi: in passato assunsi con risultati pessimi anafranil e citalopram.
Tant'e'che gli antidepressivi non furono ritenuti congrui rispetto ad una problematica che sembrava essersi risolta quasi "spontaneamente".
Il Solian non sapevo cosa fosse, ho chiesto allo Specialista e ho approfondito attraverso la lettura.
Mi pare di aver capito che al dosaggio indicato ha un effetto proprio sulla distimia e sulle sindromi ansiose depressive.
Inoltre ha una velocità di azione diversa dagli antidepressivi e comporta meno effetti collaterali su alcuni aspetti della vita quotidiana.
Dovrei iniziare ad assumere il tutto e risentire lo Specialista tra circa una settimana.
Cosa ne pensate?
La cura così impostata ha buone possibilità di essere efficace in tempi ragionevolmente più brevi rispetto alla cura con antidepressivi?
Può essere una cura protratta nel tempo senza rischi di dipendenza e assuefazione?
Ringrazio anticipatamente i Medici per le eventuali risposte.
Premetto che la diagnosi è quella di un disturbo di ansia generalizzato caratterizzato da somatizzazioni e- molto sporadicamente-da attacchi di panico di intensità variabile.
In seguito a eventi particolari e "luttuosi", al disturbo si è aggiunta un'ulteriore "sfumatura": la distimia.
Precedentemente il disturbo di cui sopra era gestito -con buon compenso soprattutto nei primi mesi- attraverso l'utilizzo di benzodiazepine (xanax) al bisogno.
Queste ultime mai con un dosaggio superiore a 0.5 mg e sempre suddiviso in somministrazioni da 10 gocce per un max di 2 volte al giorno.
Nel contempo, all'aspetto farmacologico affiancai un percorso psicoterapeutico.
La pandemia e le conseguenti limitazioni hanno rallentato il percorso di cui sopra; attualmente ho ripreso lo stesso con cadenza regolare.
Chiaramente con il tempo l'efficacia dello xanax è andata scemando per quanto riguarda la qualità del sonno e non solo.
Per questo motivo, circa 40 gg fa, dopo essermi rapportato allo Specialista di mio riferimento, avevamo stabilito una graduale sospensione dal farmaco e la valutazione di un piano terapeutico eventualmente più robusto, che agisse non soltanto sull'aspetto sintomatico nell'immediato ma soprattutto che non mostrasse gli evidenti limiti delle benzodiazepine inerentemente alla tolleranza e all'assuefazione.
Lo scalaggio mi ha portato ad assumere 3 gocce di xanax la mattino e 10 la sera prima di dormire.
Gli eventi e la conseguente "reazione" del mio organismo agli stessi hanno accellerato la predisposizione di un piano terapeutico diverso.
Pertanto, al momento mi è stato prescritto Solian 50mg (1/4 cp da 200) nel pomeriggio e la sospensione dello scalaggio xanax, rimanendolo a10+10 gocce matt e sera.
Lo scalaggio dello xanax dovrebbe cmq avvenire più in là, dopo questa fase particolare e in seguito agli ipotetici miglioramenti con il Solian.
Apro e chiudo parentesi: in passato assunsi con risultati pessimi anafranil e citalopram.
Tant'e'che gli antidepressivi non furono ritenuti congrui rispetto ad una problematica che sembrava essersi risolta quasi "spontaneamente".
Il Solian non sapevo cosa fosse, ho chiesto allo Specialista e ho approfondito attraverso la lettura.
Mi pare di aver capito che al dosaggio indicato ha un effetto proprio sulla distimia e sulle sindromi ansiose depressive.
Inoltre ha una velocità di azione diversa dagli antidepressivi e comporta meno effetti collaterali su alcuni aspetti della vita quotidiana.
Dovrei iniziare ad assumere il tutto e risentire lo Specialista tra circa una settimana.
Cosa ne pensate?
La cura così impostata ha buone possibilità di essere efficace in tempi ragionevolmente più brevi rispetto alla cura con antidepressivi?
Può essere una cura protratta nel tempo senza rischi di dipendenza e assuefazione?
Ringrazio anticipatamente i Medici per le eventuali risposte.
[#1]
Riceve una prescrizione per i sintomi che lamenta che deve seguire e far controllare nel tempo.
Non vi sono ulteriori ragionamenti da fare.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Non vi sono ulteriori ragionamenti da fare.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Questo però è uno degli elementi che ha ricavato appunto dall'essersi documentata, il tempo richiesto per l'effetto. Quindi perché chiede adesso qui ? Stiamo parlando comunque di tempi di 1-2 settimane o contro 3-4, per cui la cosa si rende comunque evidente ad un certo punto.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#3]
Utente
Dott Pacini, innanzitutto grazie per la celere e cortese risposta.
Il punto è proprio questo, essendomi documentato ma non avendo le conoscenze mediche per comprendere appieno, chiedevo lumi su una mia interpretazione delle letture.
Vale a dire, ho interpretato bene la differenza di tempistica rispetto ad un SSRI o ad un SNRI?
Ovvero, ho interpretrato correttamente l'assenza di fenomeni di dipendenza e assuefazione assumendo il farmaco sopradescritto.
Infine e la ringrazio nuovamente, premettendo la mia totale fiducia nello Specialista di mio riferimento, è pur sempre interessante ascoltare opinioni di altrettanta caratura.
Quindi, le pare corretta la cura così impostata?
Il punto è proprio questo, essendomi documentato ma non avendo le conoscenze mediche per comprendere appieno, chiedevo lumi su una mia interpretazione delle letture.
Vale a dire, ho interpretato bene la differenza di tempistica rispetto ad un SSRI o ad un SNRI?
Ovvero, ho interpretrato correttamente l'assenza di fenomeni di dipendenza e assuefazione assumendo il farmaco sopradescritto.
Infine e la ringrazio nuovamente, premettendo la mia totale fiducia nello Specialista di mio riferimento, è pur sempre interessante ascoltare opinioni di altrettanta caratura.
Quindi, le pare corretta la cura così impostata?
[#5]
Utente
Dott. Pacini, la ringrazio, e' stato molto chiaro.
Approfitto della sua gentilezza e competenza per chiederle rispetto a quanto ha affermato:
Quando asserisce che "talvolta l'effetto non è duraturo" lo fa su un dato statistico, una probabilità, quindi non è la regola ma è una possibilità che non si può escludere?
Se dovesse riscontrarsi un aumento della prolattina, dopo un uso continuato, questo sarebbe "regolabile" pur continuando ad assumere il farmaco in questione?
Grazie ancora una volta per le eventuali risposte, cordialità.
Approfitto della sua gentilezza e competenza per chiederle rispetto a quanto ha affermato:
Quando asserisce che "talvolta l'effetto non è duraturo" lo fa su un dato statistico, una probabilità, quindi non è la regola ma è una possibilità che non si può escludere?
Se dovesse riscontrarsi un aumento della prolattina, dopo un uso continuato, questo sarebbe "regolabile" pur continuando ad assumere il farmaco in questione?
Grazie ancora una volta per le eventuali risposte, cordialità.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 5.8k visite dal 17/02/2021.
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