Non ho sintomi di intossicazione ma non so che fare ho provato con przac e paroxetina ma nessun
stett.le dottore ho una dipendenza da tavor iniziata nel 1981 con dosaggi bassi ora prendo 15 cp di tavor da 2,5mg al giorno.non ho sintomi di intossicazione ma non so che fare ho provato con przac e paroxetina ma nessun risultato.per quanto riguarda altre problematiche fisiche sono affetto da asma sin da bambino e diabete.grazie per eventuale risposta borgia giorgio terni
[#1]
Gentile utente,
i problemi legati all'assunzione cronica di BDZ sono a carico della sfera cognitiva (riduzione di memoria, concentrazione attenzione), la possibilità di un effetto 'paradosso' (aumento della quota ansiosa basale anzichè controllo) e aumento del rischio di sviluppare episodi depressivi o uno stato costante di sottotono. Inoltre, nell'età più avanzata, si possono verificare problemi di tipo respiratorio legati all'azione di questi composti sui centri del respiro localizzati nel tronco dell'encefalo. La disassuefazione in caso di assunzione massicce è necessariamente lunga e si avvale di prodotti che non solo controllino la sfera ansiosa e dell'umore, ma che 'imitino' a livello cerebrale l'effetto delle bbz così da permetterne la progressiva riduzione, che di solito si effettua utilizzando BDZ a emivita più lunga. Il consiglio è ovviamente quello di farsi seguire passo passo da uno specialista molto esperto in psicofarmacologia, e di avere molta pazienza.
Con i miei migliori in bocca al lupo
Silvio Presta
www.silvio-presta-psichiatra.tk
i problemi legati all'assunzione cronica di BDZ sono a carico della sfera cognitiva (riduzione di memoria, concentrazione attenzione), la possibilità di un effetto 'paradosso' (aumento della quota ansiosa basale anzichè controllo) e aumento del rischio di sviluppare episodi depressivi o uno stato costante di sottotono. Inoltre, nell'età più avanzata, si possono verificare problemi di tipo respiratorio legati all'azione di questi composti sui centri del respiro localizzati nel tronco dell'encefalo. La disassuefazione in caso di assunzione massicce è necessariamente lunga e si avvale di prodotti che non solo controllino la sfera ansiosa e dell'umore, ma che 'imitino' a livello cerebrale l'effetto delle bbz così da permetterne la progressiva riduzione, che di solito si effettua utilizzando BDZ a emivita più lunga. Il consiglio è ovviamente quello di farsi seguire passo passo da uno specialista molto esperto in psicofarmacologia, e di avere molta pazienza.
Con i miei migliori in bocca al lupo
Silvio Presta
www.silvio-presta-psichiatra.tk
Silvio Presta
[#2]
Gentile utente,
I soggetti ansiosi divengono facilmente dipendenti da ansiolitici, e il tavor è in questo senso abbastanza rischioso. Quando le dosi si fanno così elevate può darsi che il problema stia non tanto nella necessità di contenere l'ansia, ma nell'aver sviluppato una specie di "smania" di assumere il tavor. Intuitivamente, anche un soggetto ansioso sa che 15 compresse, e per giunta di un dosaggio maggiore di quello iniziale, sono "troppe" e possono avere conseguenze spiacevoli a lungo termine. Quando invece si va avanti, aumentando le dosi fino a questo punto, e diventando come conseguenza assuefatti ad alti livelli, probabilmente vi è una spinta incontrollata ad assumere il tavor, magari per l'idea che "serva", che "aiuti", che "tamponi" l'ansia, ma in realtà chimicamente parlando 15 compresse non fanno un effetto maggiori di quello che un tempo, probabilmente, ne facevano tre, poiché è comunque assuefatto, e quindi l'effetto si perde.
Le cose da fare sono due: certamente sottoporsi ad una terapia di disassuefazione, che dovrà durare almeno qualche mese, dal tavor. Ma contemporaneamente è necessario operare in modo da contenere la sua spinta ad assumerlo, altrimenti la cosa non riuscirà, poiché può darsi (non posso affermarlo con certezza ma un dato a favore di quest'ipotesi c'è) che vi sia un problema nella tendenza che Lei ha sviluppato a far ricorso al tavor. Fatto ciò, sarà anche opportuno capire se il disturbo d'ansia originario è ancora "vivo" e nel caso curarlo.
Saluti
I soggetti ansiosi divengono facilmente dipendenti da ansiolitici, e il tavor è in questo senso abbastanza rischioso. Quando le dosi si fanno così elevate può darsi che il problema stia non tanto nella necessità di contenere l'ansia, ma nell'aver sviluppato una specie di "smania" di assumere il tavor. Intuitivamente, anche un soggetto ansioso sa che 15 compresse, e per giunta di un dosaggio maggiore di quello iniziale, sono "troppe" e possono avere conseguenze spiacevoli a lungo termine. Quando invece si va avanti, aumentando le dosi fino a questo punto, e diventando come conseguenza assuefatti ad alti livelli, probabilmente vi è una spinta incontrollata ad assumere il tavor, magari per l'idea che "serva", che "aiuti", che "tamponi" l'ansia, ma in realtà chimicamente parlando 15 compresse non fanno un effetto maggiori di quello che un tempo, probabilmente, ne facevano tre, poiché è comunque assuefatto, e quindi l'effetto si perde.
Le cose da fare sono due: certamente sottoporsi ad una terapia di disassuefazione, che dovrà durare almeno qualche mese, dal tavor. Ma contemporaneamente è necessario operare in modo da contenere la sua spinta ad assumerlo, altrimenti la cosa non riuscirà, poiché può darsi (non posso affermarlo con certezza ma un dato a favore di quest'ipotesi c'è) che vi sia un problema nella tendenza che Lei ha sviluppato a far ricorso al tavor. Fatto ciò, sarà anche opportuno capire se il disturbo d'ansia originario è ancora "vivo" e nel caso curarlo.
Saluti
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#3]
Gentile utente,
necessariamente la riduzione delle compresse attualmente assunte richiede uno stretto controllo psichiatrico.
I tempi di disassuefazione sono molto lunghi soprattutto per dosaggi cosi' alti. Le risparmio tutte le ipotesi possibili rispetto alle motivazioni di tale aumento continuo che non hanno alcun senso in questo momento.
Tali condizioni potranno essere esplorate con calma successivamente alla riduzione dei farmaci.
Provi a trovare nella sua zona uno psichiatra competetente
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
necessariamente la riduzione delle compresse attualmente assunte richiede uno stretto controllo psichiatrico.
I tempi di disassuefazione sono molto lunghi soprattutto per dosaggi cosi' alti. Le risparmio tutte le ipotesi possibili rispetto alle motivazioni di tale aumento continuo che non hanno alcun senso in questo momento.
Tali condizioni potranno essere esplorate con calma successivamente alla riduzione dei farmaci.
Provi a trovare nella sua zona uno psichiatra competetente
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 33.4k visite dal 31/08/2006.
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