Pratica sessuale
[#1]
Perché scrive in psichiatria ?
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
Perché in urologia mi respingono la domanda credendo che stia prendendo in giro. Forse dottore se la girasse lei non la respingerebbero. E comunque psicologicamente parlando quando ho finito mi sembra di avere fatto qualcosa di sbagliato. Ma nel mentre no e voglio solo continuare. Come mai?
[#3]
La respingono perché la richiesta non è corrispondente alle norme relative alle richieste di consulto.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#5]
Dunque, la pratica è potenzialmente lesiva su tutte le strutture che concorrono alla formazione dello sperma e a quelle responsabili della produzione ormonale.
Se questa pratica la attira in maniera però non corrispondente alla sua intenzione, varrebbe la pena di recuperarne il controllo. Con questo intendo che una pratica può essere ricercata volontariamente e con soddisfazione, così come essere ricercata volontariamente ma con un giudizio negativo e nonostante la consapevolezza di un rischio che non si vorrebbe correre. Oltre un certo limite tale rischio diventa probabilità di averne lesioni, ma chi perde il controllo sulla propria spinta sessuale può, in quel momento, essere fortemente teso verso un soddisfacimento di una fantasia o una risoluzione orgasmica, salvo però voler evitare in generale i danni che questa comporta. Di solito quando è così la soddisfazione del dopo è sostituita da un sentimento di vergogna, colpa, mortificazione o repulsione per la pratica stessa.
Se questa pratica la attira in maniera però non corrispondente alla sua intenzione, varrebbe la pena di recuperarne il controllo. Con questo intendo che una pratica può essere ricercata volontariamente e con soddisfazione, così come essere ricercata volontariamente ma con un giudizio negativo e nonostante la consapevolezza di un rischio che non si vorrebbe correre. Oltre un certo limite tale rischio diventa probabilità di averne lesioni, ma chi perde il controllo sulla propria spinta sessuale può, in quel momento, essere fortemente teso verso un soddisfacimento di una fantasia o una risoluzione orgasmica, salvo però voler evitare in generale i danni che questa comporta. Di solito quando è così la soddisfazione del dopo è sostituita da un sentimento di vergogna, colpa, mortificazione o repulsione per la pratica stessa.
[#6]
Utente
Provo piacere nel farlo psicologico di sottomissione e orgasmo ma finito il tutto vorrei essere un maschio più dominante e inoltre mi preoccupa sapere se la produzione di testosterone si danneggia con la rottura del testicolo oppure bastano colpi. Non lo girerebbe in urologia per favore dott? O dove crede
[#11]
Scusi, torno a dire, che risposta va cercando, perché una domanda del genere ha veramente poco senso.
Primo, perché la risposta è già stata data sopra. Secondo, perché secondo lei l'unico danno è quello totale massimo ?
Primo, perché la risposta è già stata data sopra. Secondo, perché secondo lei l'unico danno è quello totale massimo ?
[#13]
Si, ma questo che c'entra ? Non è questione di sezione. Forse non capisce. Io le sto dicendo che sta ripetendo una domanda a cui ho già risposto, e sembra quasi che si voglia sentir rassicurare su una pratica verso cui ha trasporto mentale, cercando che qualcuno le dica che non può causare lesioni. A meno della lesione massima possibile.
Non escludo che la ragione del respingimento sia proprio l'apparente ovvietà , che ai colleghi non psichiatri può sembrare segno di una domanda non seria.
Non escludo che la ragione del respingimento sia proprio l'apparente ovvietà , che ai colleghi non psichiatri può sembrare segno di una domanda non seria.
[#14]
Utente
Grazie. Invece per me è serissima perché sta diventando il modo migliore per avere l'orgasmo. E chiedere qualche chiarimento generale in più nella specifica sezione non era poi così illecito. Lei non potrebbe girare questo consulto? A lei non dirà di no nessuno.
E poi invece volevo chiedere a lei: ma sotto al fatto che ad uno piaccia una pratica del genere cosa ci sta? Poco amore per se stessi? Lei come la vede da psicoterapeuta e magari meno da psichiatra? Grazie mille è l'unico che da peso a tutte le domande e cerca umanamente di darci un aiuto per davvero
PS si ho capito che lei ha già risposto ma volevo parlarne con uno specialista della sezione giusta per discutere anche di altre cose del tema
E poi invece volevo chiedere a lei: ma sotto al fatto che ad uno piaccia una pratica del genere cosa ci sta? Poco amore per se stessi? Lei come la vede da psicoterapeuta e magari meno da psichiatra? Grazie mille è l'unico che da peso a tutte le domande e cerca umanamente di darci un aiuto per davvero
PS si ho capito che lei ha già risposto ma volevo parlarne con uno specialista della sezione giusta per discutere anche di altre cose del tema
[#15]
Dove uno trovi l'orgasmo di per sé non è una questione psichiatrica. Psicologicamente, si può speculare ma non mi risulta che esistano interpretazioni "convalidate".
La questione è certamente seria, io mi riferisco alla domanda. Ad esempio, vedo come questione seria il fatto che una persona trovi un orgasmo in una pratica consistente in una pratica lesiva (sostanzialmente si tratta di stimolazioni in cui si raggiunge il dolore, e questo biologicamente significa che si raggiunge il livello della lesione, o lo si rischia. Il dolore ha questo significato solitamente, di indicare il momento in cui si sta per produrre, o si è già prodotta, una lesione.
Ora, ci sono pratiche notoriamente lesive, come per esempio alcune forme di sport, in cui nessuno discute sulla liceità, ma è altrettanto noto che ci sono una serie di lesioni tipiche di quella pratica. Ad esempio il pugilato.
Il problema può diventare che, per ottenere l'orgasmo, ci si spinge sempre più oltre, fino al punto da lesionarsi, il che ha poco senso proprio nell'ottica di continuare ad avere l'orgasmo stesso. Oppure, come spiegava Lei, si può essere attratti dalla pratica perché fonte di piacere, ma allo stesso tempo spaventati perché in realtà, al di fuori di certi momenti, non si vorrebbe trovarsi di nuovo a procurarsi lesioni o a correrne il rischio. Quando la spinta, il desiderio, si spingono oltre e contro le intenzioni, cosicché non si è più padroni di decidere se, quando, come e con quanto rischio si pratica qualcosa, si parla di disturbo del controllo degli impulsi.
L'apparente non serietà della domanda è quindi dovuta al fatto che è come se un pugile chiedesse se è possibile farsi qualche danno continuando a combattere, o se al di là della frattura cranica letale si può stare tranquilli.
La questione è certamente seria, io mi riferisco alla domanda. Ad esempio, vedo come questione seria il fatto che una persona trovi un orgasmo in una pratica consistente in una pratica lesiva (sostanzialmente si tratta di stimolazioni in cui si raggiunge il dolore, e questo biologicamente significa che si raggiunge il livello della lesione, o lo si rischia. Il dolore ha questo significato solitamente, di indicare il momento in cui si sta per produrre, o si è già prodotta, una lesione.
Ora, ci sono pratiche notoriamente lesive, come per esempio alcune forme di sport, in cui nessuno discute sulla liceità, ma è altrettanto noto che ci sono una serie di lesioni tipiche di quella pratica. Ad esempio il pugilato.
Il problema può diventare che, per ottenere l'orgasmo, ci si spinge sempre più oltre, fino al punto da lesionarsi, il che ha poco senso proprio nell'ottica di continuare ad avere l'orgasmo stesso. Oppure, come spiegava Lei, si può essere attratti dalla pratica perché fonte di piacere, ma allo stesso tempo spaventati perché in realtà, al di fuori di certi momenti, non si vorrebbe trovarsi di nuovo a procurarsi lesioni o a correrne il rischio. Quando la spinta, il desiderio, si spingono oltre e contro le intenzioni, cosicché non si è più padroni di decidere se, quando, come e con quanto rischio si pratica qualcosa, si parla di disturbo del controllo degli impulsi.
L'apparente non serietà della domanda è quindi dovuta al fatto che è come se un pugile chiedesse se è possibile farsi qualche danno continuando a combattere, o se al di là della frattura cranica letale si può stare tranquilli.
[#16]
Utente
Ok grazie dott. Lei propone come soluzione di troncare di netto? Cioè di piantarla?
Infine lei ritiene che sia possibile che nonostante questa pratica, e nonostante certi calci che mi siano stati dati intenzionalmente e con forza ma in contesti diversi, non voluti, negli anni addietro, io non abbia nessun danno e che la mia produzione di ormoni sia rimasta invariata?
O sostanzialmente il testicolo è così delicato che un po' risente per forza?
Non potrebbe proprio girarmi quest'ultima questione nella sezione specialistica dott? Per favore
Infine lei ritiene che sia possibile che nonostante questa pratica, e nonostante certi calci che mi siano stati dati intenzionalmente e con forza ma in contesti diversi, non voluti, negli anni addietro, io non abbia nessun danno e che la mia produzione di ormoni sia rimasta invariata?
O sostanzialmente il testicolo è così delicato che un po' risente per forza?
Non potrebbe proprio girarmi quest'ultima questione nella sezione specialistica dott? Per favore
[#17]
Comunque gli ormoni non sono prodotti esclusivamente nei testicoli. Gli ormoni sono prodotti anche altrove e stimolano la funzioni dell'organismo a determinate attività.
Il problema non sarebbe sulla eventuale produzione di ormoni ma sui danni meccanici che si provocano e che possono essere irreversibili.
Oltretutto, la possibilità di avere avuto danni dalla pratica che cita è piuttosto concreta e deve far valutare la situazione con specifici esami.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Il problema non sarebbe sulla eventuale produzione di ormoni ma sui danni meccanici che si provocano e che possono essere irreversibili.
Oltretutto, la possibilità di avere avuto danni dalla pratica che cita è piuttosto concreta e deve far valutare la situazione con specifici esami.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
[#18]
Lei sta continuando a far domande, e questo risulta ad un certo punto irritante, in una sola e unica direzione.
Sta cercando qualcuno che le dica che può continuare.
Lei ha gli elementi per decidere, senza fare discorsi inutili e oziosi che ho già esemplificato prima.
Se invece ritiene di essere fuori controllo e le sue intenzioni la portano a correre rischi che non vuole correre e di cui non vuole le conseguenze, vada a chiedere una consulenza psichiatrica.
Inutile dipingersi scenari in cui non ci sono conseguenze, o fino ad ora non è successo niente (cosa che poi di fatto magari non sa). Non serve a Lei e gli altri non possono decidere per Lei.
Sta cercando qualcuno che le dica che può continuare.
Lei ha gli elementi per decidere, senza fare discorsi inutili e oziosi che ho già esemplificato prima.
Se invece ritiene di essere fuori controllo e le sue intenzioni la portano a correre rischi che non vuole correre e di cui non vuole le conseguenze, vada a chiedere una consulenza psichiatrica.
Inutile dipingersi scenari in cui non ci sono conseguenze, o fino ad ora non è successo niente (cosa che poi di fatto magari non sa). Non serve a Lei e gli altri non possono decidere per Lei.
[#19]
Utente
Buongiorno c'è una spiegazione sul perché il dolore provochi il rilascio di sostanze che danno dipendenza?
E si può avere anche una visione "evoluzionistica di senso"?
In un consulto in modo suggestivo il dr Pacini rispondeva ad una domanda sul perché l'agitarsi porterebbe a "farsela addosso". Il dottore diceva che poteva essere per allontanare i predatori e rendersi meno invitante.
Lei dr Pacini come spiegherebbe questa questione invece? Anche in ottica suggestiva della risposta ad un altro quesito. Complimenti comunque ha una mente stimolante
E si può avere anche una visione "evoluzionistica di senso"?
In un consulto in modo suggestivo il dr Pacini rispondeva ad una domanda sul perché l'agitarsi porterebbe a "farsela addosso". Il dottore diceva che poteva essere per allontanare i predatori e rendersi meno invitante.
Lei dr Pacini come spiegherebbe questa questione invece? Anche in ottica suggestiva della risposta ad un altro quesito. Complimenti comunque ha una mente stimolante
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Non necessariamente tutto deve avere un significato evoluzionistico, perché se non influenza la sopravvivenza fino ad epoca riproduttiva, o la capacità riproduttiva, non è detto che sia selezionato. Parliamo inoltre di qualcosa di non diffuso, a differenza dello stimolo intestinale in corso di spavento.
Più che altro quindi c'è un "come": le sostanze rilascia possono, in seconda battuta, produrre una sensazione di calma o appagamento, certo è che questo accade però dopo il dolore.
Esiste poi una componente di altro tipo, cioè il senso che uno dà ad una certa pratica, la gratificazione riguarda anche il ruolo, l'immaginario, il senso concettuale della cosa.
Più che altro quindi c'è un "come": le sostanze rilascia possono, in seconda battuta, produrre una sensazione di calma o appagamento, certo è che questo accade però dopo il dolore.
Esiste poi una componente di altro tipo, cioè il senso che uno dà ad una certa pratica, la gratificazione riguarda anche il ruolo, l'immaginario, il senso concettuale della cosa.
[#22]
Utente
Gentile/i dott
ma il sadismo (ammesso che si possa definire) è un elemento naturale? Consiste nell'aggressività dell'uomo? O è una cattiveria? Perché io ho provato su di me a godere masochisticamente ma non godo se faccio pensieri o azioni sadiche. Anzi provo compassione per chi subisce. Forse chi è masochista ha troppa poca autorità e tanta bontà e chi è sadico è cattivo? Adesso direte che è riduttivo ma bontà nel sadismo è difficile trovarla.
Non concordo nel dire che il masochismo è un sadismo rivolto contro se.
ma il sadismo (ammesso che si possa definire) è un elemento naturale? Consiste nell'aggressività dell'uomo? O è una cattiveria? Perché io ho provato su di me a godere masochisticamente ma non godo se faccio pensieri o azioni sadiche. Anzi provo compassione per chi subisce. Forse chi è masochista ha troppa poca autorità e tanta bontà e chi è sadico è cattivo? Adesso direte che è riduttivo ma bontà nel sadismo è difficile trovarla.
Non concordo nel dire che il masochismo è un sadismo rivolto contro se.
Questo consulto ha ricevuto 26 risposte e 19.9k visite dal 07/02/2021.
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