Sensazione errata del tempo e dei ricordi

Salve
Avrei la necessità di confrontarmi con qualcuno di voi, sono sempre stato un ragazzo molto sensibile e particolarmente ansioso.

Sin da piccolo (4/5 anni) ho avuto diversi disturbi alimentari infatti i miei genitori mi fecero fare diversi accertamenti ma non risultò mai nulla, se non ansia.
In seguito li ho superati ricominciando a mangiare senza problemi.
La paura che, in particolare, non mi permetteva di mangiare era la mia paura di poter vomitare.

Quello per cui vi ho scritto era per raccontarvi una mia esperienza di quest'estate.
Mi trovavo con i miei amici dopo una lunga giornata tra lavoro e altri impegni e verso le 11 di sera penso di aver avuto un attacco di panico a seguito di alcuni miei pensieri.

Mi spiego meglio, ho cominciato a pensare al fatto che il giorno dopo mi sarei dovuto svegliare presto per andare a lavoro, ho pensato che avevo praticamente poco tempo per finire la serata, tornare a casa, dormire e svegliarmi il giorno seguente e ho avuto come l'impressione che doveva essere già mattina praticamente anche se ovviamente sapevo che fosse notte (erano circa le 11 di sera) ed è come se la mia capacità cognitiva e la mia sensazione di quel momento riguardo la cognizione del tempo si fossero scontrate.
Inoltre, in passato ho avuto alcune sensazioni di derealizzazione a seguito di alcune spiacevoli sensazioni avute con la cannabis (circa 6 anni fa) e si sono ripresentate ogni volta che ripensavo a queste sensazioni poi nel momento in cui cercavo di distrarmi, sparivano.
Ci tengo a dire che ho fatto a Settembre un colloquio con uno psichiatria il quale ha diagnosticato un disturbo d'ansia escludendo altre cause e ad oggi sto seguendo una terapia da una psicologa cognitivo-comportamentale che ha fatto la stessa diagnosi.
Ho chiesto anche pareri da altri medici e tutti confermano questo disturbo d'ansia escludendo tutto quanto il resto.

La sensazione che da quella sera mi è rimasta è il senso di notare uno strano flusso del tempo, di percepire i ricordi della giornata stessa come lontani e "distaccati".
So ovviamente distinguere e collocare questi ricordi nel corretto spazio/temporale (non so se si dice esattamente così ma penso renda l'idea di quello che voglio intendere) ed è proprio questo che mi crea confusione perché sembra come se la mia percezione andasse in conflitto con la realtà dei fatti, come se il ricordo di qualche ora prima non mi appartenesse in un certo senso, come se lo vedessi distaccato.
Siete d'accordo con la diagnosi fatta dai medici?
Dovrei fare delle visite specifiche o posso stare tranquillo e smettere di rimurginare continuamente su ciò?
Perché in realtà quando andai dallo psichiatra mi disse "si, ok, ma non è nulla di psicotico però.
" Io non sapendo cosa volesse dire mi sono documentato mettendomi molta ansia da quello che ho letto in rete e vorrei togliermi dalla testa il pensiero di avere qualcosa di più grave.

Vi ringrazio in anticipo, per me è importante sapere anche la vostra.
Buon lavoro.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.5k 1k
Perché dubita la diagnosi ricevuta per la quale si sta curando?



Dr. F. S. Ruggiero


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Utente
Utente
Buonasera, ho dubitato della mia diagnosi in quanto mi sembra assurdo che da quel episodio in poi percepisco il tempo e i ricordi in questo modo e anche perché volevo un altro consulto medico e delle risposte alle mie domande. Mi saprebbe dare una risposta più concreta in merito a quello che ho scritto? La ringrazio e le auguro un buon lavoro.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.5k 1k
L’atteggiamento dubitativo è di per se stesso un sintomo.

Se non dovesse rientrare in un sintomo allora vorrebbe dire che vuole un secondo parere che deve richiedere dal vivo.

Il punto è che cercando conferme o disconferme della diagnosi non giungerà ad una soluzione del suo dubbio e ricomincerà con un circolo vizioso che porta in essere nuovamente la questione più o meno allo stesso modo.
Segua le indicazioni del suo psichiatra.