Ansia, risvegli notturni e sensi di colpa
Buonasera, ho 36 anni e da un mese vivo una situazione psicologica pesante che sta compromettendo la mia quotidianità.
Sono felicemente sposata e madre di una bambina di 4 anni e mezzo.
Gli ultimi due anni sono stati molto pesanti per me, ho fatto due lavori contemporaneamente, ho affrontato il trasferimento di mio marito per lavoro e la perdita di mia madre, il tutto gestendo mia figlia completamente da sola.
Le liti con mio marito sono state una costante soprattutto nel periodo del lockdown e post, così come le mie continue richieste di attenzione, seppure fatte in modo sbagliato e plateale...fino agli inizi di dicembre, quando a seguito di una brutta discussione sono riuscita finalmente a tirare fuori il dolore e a farmi capire.
È come se mi fossi svegliata da un coma e da quel giorno vivo di sensi di colpa ed episodi di ansia diurna e notturna quotidiani.
Mi sento in colpa per aver sofferto davanti a mia figlia (seppure sempre accudita e curata), di aver fatto le cose in modo meccanico e poco amorevole, di non essere stata perfettamente consapevole dei 2 anni trascorsi, di aver litigato ore al telefono con mio marito invece di giocare con lei e di aver bevuto spesso per allentare la tensione (seppure senza mai ubriacarmi).
Mio marito mi dice che sto ingigantendo tutto e la terapeuta che mi segue parla di autopunizione...tuttavia io ho questo pensiero fisso che mi impedisce di proseguire con la mia vita in modo sereno senza sentirmi un verme agli occhi della mia splendida bambina che è un chiodo fisso.
Da 8 giorni il mio medico mi ha prescritto 10 gocce di xanax prima di dormire e 5 durante il giorno e sembra che riesca a dormire meglio ma appena apro gli occhi l'ansia torna e diventa un'onda che va e viene per poi regredire in serata.
Domani avrò un consulto anche con uno psichiatra perché io voglio a tutti i costi tornare a stare bene e ho paura di essermi ammalata...Grazie per i consigli che vorrete darmi.
Sono felicemente sposata e madre di una bambina di 4 anni e mezzo.
Gli ultimi due anni sono stati molto pesanti per me, ho fatto due lavori contemporaneamente, ho affrontato il trasferimento di mio marito per lavoro e la perdita di mia madre, il tutto gestendo mia figlia completamente da sola.
Le liti con mio marito sono state una costante soprattutto nel periodo del lockdown e post, così come le mie continue richieste di attenzione, seppure fatte in modo sbagliato e plateale...fino agli inizi di dicembre, quando a seguito di una brutta discussione sono riuscita finalmente a tirare fuori il dolore e a farmi capire.
È come se mi fossi svegliata da un coma e da quel giorno vivo di sensi di colpa ed episodi di ansia diurna e notturna quotidiani.
Mi sento in colpa per aver sofferto davanti a mia figlia (seppure sempre accudita e curata), di aver fatto le cose in modo meccanico e poco amorevole, di non essere stata perfettamente consapevole dei 2 anni trascorsi, di aver litigato ore al telefono con mio marito invece di giocare con lei e di aver bevuto spesso per allentare la tensione (seppure senza mai ubriacarmi).
Mio marito mi dice che sto ingigantendo tutto e la terapeuta che mi segue parla di autopunizione...tuttavia io ho questo pensiero fisso che mi impedisce di proseguire con la mia vita in modo sereno senza sentirmi un verme agli occhi della mia splendida bambina che è un chiodo fisso.
Da 8 giorni il mio medico mi ha prescritto 10 gocce di xanax prima di dormire e 5 durante il giorno e sembra che riesca a dormire meglio ma appena apro gli occhi l'ansia torna e diventa un'onda che va e viene per poi regredire in serata.
Domani avrò un consulto anche con uno psichiatra perché io voglio a tutti i costi tornare a stare bene e ho paura di essermi ammalata...Grazie per i consigli che vorrete darmi.
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Attenda la visita psichiatrica di domani e segua le indicazioni che riceverà per il trattamento e l'inquadramento della sintomatologia attuale.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
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Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.4k visite dal 27/01/2021.
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