Ansia e attacchi di panico
Gentili dottori, salve.
Vi scrivo perché nell’ultimo periodo, complice forse lo stress da cambio lavoro, la lontananza dalla mia fidanzata che è uno dei miei affetti più cari, e altri fattori, sono ripiombato nell’incubo dell’ansia e degli attacchi di panico.
La mia storia inizia nel 2012, all’età di 20 anni, quando sperimento per la prima volta una crisi di panico violenta, che mi porta a recarmi in pronto soccorso a causa della forte tachicardia da essa scaturita.
Dopo quell’episodio se ne sono susseguiti altri, Per lo più di notte, che mi hanno portato a recarmi da uno psichiatra e a iniziare una cura a base di lexotan e daparox.
La situazione sembrava essere risolta quando, a distanza di 6 anni, nel 2018, si ripresenta l’ansia con annesse crisi.
Ritorno dallo stesso specialista che Questa volta mi prescrive Frontal gocce e cipralex al dosaggio di 10 mg, che termino dopo circa un anno di terapia.
Questa volta l’effetto dura di meno perchè a distanza di un anno E qualche mese, si ripresenta la stessa situazione.
Attualmente i sintomi sono sempre gli stessi di anni fa: durante il giorno avverto tachicardia, tensione muscolare (soprattutto zona mandibola/cranio) tensione addominale, paura di rimanere da solo ecc... e in casi estremi, E per lo più di notte, fortissime crisi di panico con forte tachicardia (Con la paura di poter rovinare il mio cuore), sudorazione, tremori ecc... la mia paura è sostanzialmente quella di poter morire da un momento all’altro (paura scaturita Anni fa dopo Un caso di morte improvvisa in famiglia che mi ha portato a pensare continuamente di poter avere qualche problema congenito al cuore).
Credo che la causa primaria della mia sofferenza sia questa, connessa negli ultimi mesi a una costante indecisione sul mio futuro lavorativo, che mi porta a pensare a mille modi per pote cambiare la mia posizione professionale, dopo anni di sacrifici tra studi universitari e stage.
A tal proposito, chiedo se fosse il caso di rivolgermi sempre allo stesso specialista che mi ha curato in questi anni, o di cambiare medico che magari abbia un altro approccio e mi dia una cura più forte, al fine di poter finalmente debellare questa sofferenza che va e viene nel corso degli anni.
Le mie cure sono sempre state improntate su un SSRI accompagnato da una Benzodiazepina, e mi chiedevo se aumentando i dosaggi o il tempo di assunzione del farmaco, ovviamente sotto stretto controllo medico, potessi finalmente risolvere il problema.
Grazie dell’attenzione.
Cordiali Saluti.
Vi scrivo perché nell’ultimo periodo, complice forse lo stress da cambio lavoro, la lontananza dalla mia fidanzata che è uno dei miei affetti più cari, e altri fattori, sono ripiombato nell’incubo dell’ansia e degli attacchi di panico.
La mia storia inizia nel 2012, all’età di 20 anni, quando sperimento per la prima volta una crisi di panico violenta, che mi porta a recarmi in pronto soccorso a causa della forte tachicardia da essa scaturita.
Dopo quell’episodio se ne sono susseguiti altri, Per lo più di notte, che mi hanno portato a recarmi da uno psichiatra e a iniziare una cura a base di lexotan e daparox.
La situazione sembrava essere risolta quando, a distanza di 6 anni, nel 2018, si ripresenta l’ansia con annesse crisi.
Ritorno dallo stesso specialista che Questa volta mi prescrive Frontal gocce e cipralex al dosaggio di 10 mg, che termino dopo circa un anno di terapia.
Questa volta l’effetto dura di meno perchè a distanza di un anno E qualche mese, si ripresenta la stessa situazione.
Attualmente i sintomi sono sempre gli stessi di anni fa: durante il giorno avverto tachicardia, tensione muscolare (soprattutto zona mandibola/cranio) tensione addominale, paura di rimanere da solo ecc... e in casi estremi, E per lo più di notte, fortissime crisi di panico con forte tachicardia (Con la paura di poter rovinare il mio cuore), sudorazione, tremori ecc... la mia paura è sostanzialmente quella di poter morire da un momento all’altro (paura scaturita Anni fa dopo Un caso di morte improvvisa in famiglia che mi ha portato a pensare continuamente di poter avere qualche problema congenito al cuore).
Credo che la causa primaria della mia sofferenza sia questa, connessa negli ultimi mesi a una costante indecisione sul mio futuro lavorativo, che mi porta a pensare a mille modi per pote cambiare la mia posizione professionale, dopo anni di sacrifici tra studi universitari e stage.
A tal proposito, chiedo se fosse il caso di rivolgermi sempre allo stesso specialista che mi ha curato in questi anni, o di cambiare medico che magari abbia un altro approccio e mi dia una cura più forte, al fine di poter finalmente debellare questa sofferenza che va e viene nel corso degli anni.
Le mie cure sono sempre state improntate su un SSRI accompagnato da una Benzodiazepina, e mi chiedevo se aumentando i dosaggi o il tempo di assunzione del farmaco, ovviamente sotto stretto controllo medico, potessi finalmente risolvere il problema.
Grazie dell’attenzione.
Cordiali Saluti.
[#1]
Perchè il suo Psichiatra ha cambiato i farmaci se avevano ben funzionato i primi?
Se il disturbo tende a ripresentarsi immagino che questa volta le consiglierà una terapia a lungo termine così da stabilizzarne meglio i risultati
Se il disturbo tende a ripresentarsi immagino che questa volta le consiglierà una terapia a lungo termine così da stabilizzarne meglio i risultati
Mario Savino
medico
Specialista in Psichiatria
[#2]
I tempi dell’ultimo trattamento erano troppo brevi per cui la ricaduta sintomatologica era prevedibile.
I dosaggi di trattamento vanno mantenuti nel tempo e valutati nel corso dei controlli periodici.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
I dosaggi di trattamento vanno mantenuti nel tempo e valutati nel corso dei controlli periodici.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#3]
Utente
Vi ringrazio immensamente per le celeri risposte. Proprio per le modalità e la durata della terapia, vorrei rivolgermi a un altro specialista che possa prescrivermi un trattamento più lungo e che possa quindi aiutarmi ad eliminare una volta per tutte l’ansia. Ci tengo a precisare che durante l’ultima terapia, iniziai a sentirmi di nuovo più ansioso già verso la fine del trattamento , quando cioè stavo scalando le gocce ogni settimana, con conseguenti atteggiamento ossessivo-compulsivi che avevo sempre avuto, ossia misurazione del battito cardiaco e preoccupazione per la salute del mio cuore. Possibile che oltre alla durata Breve del trattamento, ci sia anche il fatto che la quantità di farmaco non era sufficiente a curare il disturbo? Assumevo 10 mg di cipralex dopo pranzo e 10 gocce di frontal la mattina dopo colazione, ( preciso che quando iniziai a scalare le gocce di frontal, iniziai ad avvertire di nuovo qualche sintomo, nonostante Stessi continuando ad assumere 10 mg di cipralex). Un’altra cosa che ho omesso di dirvi è la facile sensibilità Che avverto nell’ultimo periodo... ossia Una sorta di tristezza con voglia di piangere in alcuni momenti... può dipendere sempre dai sintomi legati all’ansia? Vi ringrazio nuovamente per la disponibilità... Per me un vostro consulto rappresenta un valido aiuto Che mi spinga ad effettuare una nuova visita psichiatrica.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.6k visite dal 24/01/2021.
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