è davvero una dissociazione? e che cura ci può essere?

Buongiorno, mi chiamo Sara e ho 34 anni, a seguito di un divorzio mi hanno detto che ho sviluppato una dissociazione, ho iniziato a sentirmi persa, non sapevo più chi ero, mi sentivo disperata e in continua ricerca di risolvere il problema per non restare sola.

Sono stata lasciata dopo che stavo avendo la sospensione da cipralex.

Ho provato tanti di quei sintomi tra la sospensione e il dolore della perdita, dell abbandono, di non avere più valore e della solitudine che non avevo più coraggio di sentire un attacco di panico da sola, da lì ho visto avere la tachicardia ma non provare l'emozione del panico, inizialmente ho perso la percezione del tempo perché non volevo rendermi conto di quanto tempo sarei stata sola, fino a che si è trasformata da mal di testa a tensione Nel collo, da lì se dovevo provare un emozione sentivo solo pressione sanguigna nella testa.
Poi non riuscivo più a metabolizzare ricordi e sentire emozioni, ho iniziato con laroxyl, poche gocce, sembrava aprirmi, ma la paura di ricominciare un farmaco mi fece smettere.
Nel frattempo ancora non accettavo la situazione.
La pressione in testa aumentava e si spostava, più provavo a rendermi conto della situazione più avevo tensione.
Ho provato venlafaxina ma ho avuto una doppia depersonalizzazione, confusione che la interruppi.
Tenni la tensione costante accettandola, poche volte riuscivo a sentire qualcosa e la mia paura era che avrei sentito qualcosa che non potevo risolvere.
Ho provato olanzapina, solo il primo giorno (in particolare la notte) mi sentivo io e c'ero nel sogno, dal secondo si è creato un blocco dove vedevo sparire i pensieri, immagini visive e sogni.
Sono passata ancora al laroxyl ma riuscivo a pensare leggermente di più solo dallo scalo tra olanzapina e inizio laroxyl.
Ad oggi sono in una clinica, ho un blocco tensivo che parte dal collo fino agli occhi con acufeni (mentre prima la tensione era localizzata) e prendo laroxyl, cipralex e dovrei prendere abilify e qualcosa per dormire... Che ne pensate?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.3k 1k
Attualmente è ricoverata e scrive dal ricovero?



Dr. F. S. Ruggiero


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Utente
Utente
Si volevo avere un parere diverso, perché più spiego che i farmaci peggiorano il mio stato più me li aumentano.
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Dr.ssa Giacoma Cultrera Psicoterapeuta, Psichiatra 46 1
Condivido quello che dice il collega. Non vanno chiesti consulti mentre si ricoverati. Si ricordi che è sempre lei che sceglie.

Dr. GIACOMA CULTRERA

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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.3k 1k
Non può fare richieste nel corso di ricovero essendo presente un medico continuamente per le sue necessità di cura.
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Utente
Utente
Vi ringrazio per la vostra risposta ma non vedo molta coerenza visto che la maggior parte di chi chiede qui ha comunque i suoi specialisti o il suo specialista e certo che è una mia scelta ma io scelgo di affidarmi, non ho la capacità di sapere quale sia il migliore e da qui si ritorna a quello che ho scritto sopra, di chi ha più specialisti, oppure li cambia e chiede comunque parere a voi anche sulla farmacologia assegnatagli.
Vi ringrazio lo stesso per avermi letto
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.3k 1k
Lei però in questo momento è in ricovero per cui è in contatto con un medico e può chiarire i suoi dubbi in maniera quasi immediata.

Se fornissimo risposte sulle sue richieste potremmo creare una interferenza con le cure.
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