Una risoluzione è auspicabile?

Dottori buongiorno, volevo illustrarvi il mio calvario con l'ansia e sapere secondo il Vostro parere come procede la cura e la SUA sperata risoluzione.
Sono un ragazzo che ha da poco compiuto 20anni e che da quasi 3 anni convive con questo problema.
Già dal primo attacco di panico avuto a 17 anni  il problema è diventato invalidante, ansia anticipatoria e agorafobia a 1000.
Col passare del tempo il disturbo ha iniziato ad aggravarsi sempre di più, l'agorafobia ha iniziato ad essere sempre più forte limitando sempre di più la mia vita.
Col tempo ho iniziato a sviluppare diverse fobie e a diventare ipocondriaco.
La fobia più invalidante è sempre stata l'emetofobia, la quale nei periodi di ansia più intesa mi portava anche a non mangiare.

Dopo il primo lockdown nonostante le sedute settimanali con uno psicoterapeuta la situazione era peggiorata nettamente.

Per tutte il periodo estivo ho avuto risvegli precoci per via di forti stati d'ansia nel sonno, difficoltà a mangiare per la nausea nervosa, attacchi d'ansia dopo ogni pasto, pomeriggi costellati da attacchi d'ansia, stati di disperazione e paura perenne di perdere il controllo e farmi del male che facevano aumentare nettamente l'ansia.

Sono stati mesi infernali, desideravo fosse sempre notte poiché nelle ore notturne l'ansia mi lasciava in pace.
A Settembre decido di recarmi da uno psichiatra poiché l'idea del suicidio iniziava ad essere sempre più concreta, credevo fosse l'unico modo per smettere di star male.

Dal colloquio con lo psichiatra emerge che una cura farmacologica non era più facoltativa ma assolutamente necessaria e che avessi una forte sindrome ansiosa  nonostante avessi compreso il motivo di questo problema essa non accennava a retrocedere.

Mi convinco ad assumere un SSRI (cipralex) e il 1 ottobre inizio ad assumere la cura partendo da 3 gocce aumentando 1 goccia ogni 3 giorni fino ad arrivare a 10.

A fine novembre decidiamo di salire a 15 gocce e aspettare per vedere che risultato avrebbero prodotto.

Oggi 9 gennaio la situazione rispetto al punto di partenza è nettamente migliorata, ho ripreso a mangiare, a dormire senza stati ansiosi, il panico e la disperazione sono spariti ormai da qualche mese, ho smesso di aver paura di farmi del male e l'agorafobia è leggermente migliorata.
Mi capita ancora ogni tanto di avere qualche minuto di ansia ma molto blanda rispetto a quella che avevo conosciuto negli anni, l'unica cosa che migliora molto molto lentamente è l'agorafobia.

Continuo ad avere paura di allontanarmi e quando lo faccio avverto leggeri stati ansiosi (molto molto meno).

Secondo il mio psichiatra dato che tutti i sintomi ansiosi sono scomparsi conviene  aspettare poiché l'agorafobia dovrebbe essere una conseguenza dell'ansia e non un sintomo quindi non attaccabile con un aumento di dose.
Secondo la vostra esperienza clinica dopo quanto dovrebbe sparire anche l'agorafobia e recuperare finalmente la mia vecchia vita?

Converrebbe un aumento di dose?
[#1]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 4k 202
La terapia farmacologica a quanto riferisce è efficace. Ora è importante che si impegni, magari con l'aiuto dello psicoterapeuta, per superare l'agorafobia. Il sistema più efficace è l'esposizione graduale ma costante, affrontando ansia e disagio, che comunque sono ridotti grazie al farmaco.

Franca Scapellato

[#2]
Utente
Utente
La ringrazio per la risposta Dottoressa, è quello che sto cercando di fare autonomamente come mi era stato insegnato dallo psicoterapeuta,soltanto che le varie restrizioni dovute al covid stanno rallentando questo processo.
Cercherò comunque di farlo gradualmente ma quanto più spesso possibile perché l'ansia nonostante sia presente riusulta gestibile e quindi credo di riuscire a farcela da solo.
[#3]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 4k 202
Bene, allora continui a impegnarsi, senza scoraggiarsi se qualche giornata non è buona come le altre, succede a tutti, e vedrà che ne uscirà.
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