Sto impazzendo?
Buongiorno, sono un ragazzo di 18 anni e volevo raccontarvi questa situazione a mio parere preoccupante.
Io fin da piccolo sono sempre stato un ragazzo ansioso e ipocondriaco e questi problemi hanno fatto il loro culmine 3 anni fa, quando ero terrorizzato all'idea di avere la SLA, cosa che poi si è risolta anche con l'aiuto della psicoterapia e con visite neurologiche risultate negative.
Dopo che la mia ansia e paura, che mi avevano dato veramente tante insicurezze per la malattia, decisi di abbandonare il percorso con la psicoterapeuta.
I mesi più tardi sono stati abbastanza difficili, mi sentivo fragile e forse ero anche un po' depresso, come se non mi fossi neanch'ora ripreso dai mesi di forte ansia e tensione; inoltre anche con le visite neurologiche mi è stato fatto notare il mio problema ansioso e ipocondriaco ed inoltre che tengo molto a sommatizzare.
Tutto peggiorò con l'arrivo del lockdown, nei mesi di quarantena ho avuto spesso paura di avere malattie e mi è successo spesso che alcuni giorni mi alzavo e non sentivo proprio niente di niente, nessuna emozione, quasi amaro (questi problemi non sono mai venuti a galla veramente con i miei genitori anche perché sono una persona molto chiusa e preferisco tenermi tutto dentro).
Con il passare della quarantena le cose si sistemarono solo in parte, di sicuro riuscivo a distrarmi visto che si poteva di nuovo uscire ma comunque le varie ansie e tensioni erano sempre lì.
(Inoltre in estate mi sono venuti anche degli attacchi di panico e sono svenuto qualche volta).
Fino a qui le cose erano ancora gestibili, almeno fino a pochi giorni fa.
E da circa 2 mesi che ho ripreso la psicoterapia per l'ansia e diciamo che però questi problemi non li ho mai tirati veramente fuori ed è da 3 giorni che mi sembra di stare in un incubo.
In pratica all'improvviso ho provato odio per 2 persone che amavo, senza motivo e allora mi sono fatto prendere dal panico pensando che stessi diventato una persona cattiva e che avrei potuto ucciderle da un momento all'altro.
Inoltre mi sembra che non riesco più a preoccuparmi per nessuno, è come se non avessi più la forza di tenermi sotto controllo e ho veramente paura che sto diventando psicopatico (ho letto che il disturbo si nota in età infantile e non all'improvviso da un giorno all'altro, è vero).
È come se non prendessi più nulla per serio, è come se non riuscissi a controllare più i miei pensieri, all'improvviso mi viene da rispondere male anche ai miei e per non farlo è come se mi trattengo, non so cosa mi stia succedendo, inoltre sembra che non riesco più a darmi la colpa, come se dico che intanto questo momento passa.
Io non sono mai stato cattivo quindi non capisco perché all'improvviso devo esserlo, non è possibile vero?
Sono uscito di testa?
Andrò in manicomio?
Inoltre ho veramente paura che anche questo discorso in realtà non mi importasse, sembra che sto impazzendo, io non voglio fare del male a nessuno.
Spero di essere stato chiaro, cosa ne dite voi a riguardo?
Io fin da piccolo sono sempre stato un ragazzo ansioso e ipocondriaco e questi problemi hanno fatto il loro culmine 3 anni fa, quando ero terrorizzato all'idea di avere la SLA, cosa che poi si è risolta anche con l'aiuto della psicoterapia e con visite neurologiche risultate negative.
Dopo che la mia ansia e paura, che mi avevano dato veramente tante insicurezze per la malattia, decisi di abbandonare il percorso con la psicoterapeuta.
I mesi più tardi sono stati abbastanza difficili, mi sentivo fragile e forse ero anche un po' depresso, come se non mi fossi neanch'ora ripreso dai mesi di forte ansia e tensione; inoltre anche con le visite neurologiche mi è stato fatto notare il mio problema ansioso e ipocondriaco ed inoltre che tengo molto a sommatizzare.
Tutto peggiorò con l'arrivo del lockdown, nei mesi di quarantena ho avuto spesso paura di avere malattie e mi è successo spesso che alcuni giorni mi alzavo e non sentivo proprio niente di niente, nessuna emozione, quasi amaro (questi problemi non sono mai venuti a galla veramente con i miei genitori anche perché sono una persona molto chiusa e preferisco tenermi tutto dentro).
Con il passare della quarantena le cose si sistemarono solo in parte, di sicuro riuscivo a distrarmi visto che si poteva di nuovo uscire ma comunque le varie ansie e tensioni erano sempre lì.
(Inoltre in estate mi sono venuti anche degli attacchi di panico e sono svenuto qualche volta).
Fino a qui le cose erano ancora gestibili, almeno fino a pochi giorni fa.
E da circa 2 mesi che ho ripreso la psicoterapia per l'ansia e diciamo che però questi problemi non li ho mai tirati veramente fuori ed è da 3 giorni che mi sembra di stare in un incubo.
In pratica all'improvviso ho provato odio per 2 persone che amavo, senza motivo e allora mi sono fatto prendere dal panico pensando che stessi diventato una persona cattiva e che avrei potuto ucciderle da un momento all'altro.
Inoltre mi sembra che non riesco più a preoccuparmi per nessuno, è come se non avessi più la forza di tenermi sotto controllo e ho veramente paura che sto diventando psicopatico (ho letto che il disturbo si nota in età infantile e non all'improvviso da un giorno all'altro, è vero).
È come se non prendessi più nulla per serio, è come se non riuscissi a controllare più i miei pensieri, all'improvviso mi viene da rispondere male anche ai miei e per non farlo è come se mi trattengo, non so cosa mi stia succedendo, inoltre sembra che non riesco più a darmi la colpa, come se dico che intanto questo momento passa.
Io non sono mai stato cattivo quindi non capisco perché all'improvviso devo esserlo, non è possibile vero?
Sono uscito di testa?
Andrò in manicomio?
Inoltre ho veramente paura che anche questo discorso in realtà non mi importasse, sembra che sto impazzendo, io non voglio fare del male a nessuno.
Spero di essere stato chiaro, cosa ne dite voi a riguardo?
[#1]
Non è chiaro che cura stia facendo per tutto ciò, perché "psicoterapia per l'ansia" non chiarisce né se sia stata definita la diagnosi, né la tecnica psicoterapica.
Esprime delle idee di tipo ossessivo, poi bisogna vedere se la diagnosi è sostanzialmente centrata su questo o meno.
In chiusura non può fare a meno di chiedere rassicurazioni sulle sue paure, che è il meccanismo di alimentazione delle domande nel tempo.
Esprime delle idee di tipo ossessivo, poi bisogna vedere se la diagnosi è sostanzialmente centrata su questo o meno.
In chiusura non può fare a meno di chiedere rassicurazioni sulle sue paure, che è il meccanismo di alimentazione delle domande nel tempo.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#3]
Quindi in pratica che tipo di psicoterapia sarebbe?
È stata proposta una terapia farmacologica da uno psichiatra?
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
È stata proposta una terapia farmacologica da uno psichiatra?
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#4]
Ex utente
Ringrazio anche il dottor Ruggiero per la risposta.
La terapia si basa su un colloquio tra ma e la psicoterapeuta.
Non mi è mai stato proposta nessuna terapia farmacologica, tranne due anni fa quando avevo iniziato con la paura della SLA, avevo fatto un consulto da uno psichiatra e mi aveva consigliato appunto di iniziare psicoterapia e mi aveva consigliato in caso di prendere un farmaco sempre per l'ansia che però non ho mai preso in considerazione.
La terapia si basa su un colloquio tra ma e la psicoterapeuta.
Non mi è mai stato proposta nessuna terapia farmacologica, tranne due anni fa quando avevo iniziato con la paura della SLA, avevo fatto un consulto da uno psichiatra e mi aveva consigliato appunto di iniziare psicoterapia e mi aveva consigliato in caso di prendere un farmaco sempre per l'ansia che però non ho mai preso in considerazione.
[#5]
Quindi dopo due anni sta di nuovo al punto di partenza se non peggio.
Il colloquio deve avere una finalità non può essere considerato un parlatorio anche perché dovrebbe giungere a dei miglioramenti.
Probabilmente anche nel corso dei colloqui si focalizza sulla paura di malattia e ciò risulta non funzionale.
Sarebbe il caso di sentire il parere di uno specialista in psichiatria.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Il colloquio deve avere una finalità non può essere considerato un parlatorio anche perché dovrebbe giungere a dei miglioramenti.
Probabilmente anche nel corso dei colloqui si focalizza sulla paura di malattia e ciò risulta non funzionale.
Sarebbe il caso di sentire il parere di uno specialista in psichiatria.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
[#9]
Il suo non sembra affatto un disturbo da ansia generallizzata. Ma comunque che sia ipocondria, panico, ossessività, non passeranno chiacchierandone.
L'ansia patologica rovina la qualità della vita e qui la state trascinando avanti. Uno Psichiatra deve fare la giusta diagnosi e, se necessario, prescriverle un farmaco che curi quella che è, a tutti gli effetti, una malattia.
L'ansia patologica rovina la qualità della vita e qui la state trascinando avanti. Uno Psichiatra deve fare la giusta diagnosi e, se necessario, prescriverle un farmaco che curi quella che è, a tutti gli effetti, una malattia.
Mario Savino
medico
Specialista in Psichiatria
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 5.3k visite dal 08/01/2021.
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