Vuoto allo stomaco stranissimo
Buongiorno.
Non scrivo qui da mesi ormai, anche perché ritenevo di aver trovato un mio equilibrio.
Premetto, sono un ragazzo di 25 anni sofferente di GAD (disturbo d'ansia generalizzato), che a luglio aveva trovato lavoro presso un call center.
Sono sincero, non amo quel lavoro ma su una cosa è stato utile: ha diminuito i miei attacchi, che precedentemente erano ad una cadenza di uno ogni due settimane.
Certo, dato che è un lavoro impegnativo avevo ogni giorno buna sorta di ansia da prestazione ogni volta prima del lavoro che si affievoliva poi in giornata.
Nel frattempo ho continuato la cura che mi è stata prescritta dallo psichiatra: una pasticca di Sulamid ogni giorno prima di pranzo, con l'amara consapevolezza però che non mi faceva più tanto effetto ormai.
Solo stanotte è avvenuto un fatto spiacevole, frustrante: ho avuto probabilmente l'attacco di ansia più forte della mia vita.
E non erano solo i soliti tachicardia, blocco alla gola, sudorazione e stomaco in subbuglio: ad un certo punto ero talmente messo male che non trovavo più una correlazione tra il mio corpo e la mia mente.
Ogni tentativo di calmarmi che prima magari dava successo, questa volta falliva in una sorta di straniamento dalla realtà.
Onestamente sto scrivendo perché sto avendo paura di impazzire.
Non voglio essere rinchiuso in una clinica psichiatrica.
Eppure ormai non riesco più a vivere.
Domanda: ciò che ho vissuto è "normale" nei pazienti di GAD?
Eventualmente vale la pena consultare lo psichiatra per sospendere e soppiantare il Sulamid con un altro farmaco?
E ultima domanda: è necessario al contempo di trovare uno psicologo o psicoterapeuta?
Non scrivo qui da mesi ormai, anche perché ritenevo di aver trovato un mio equilibrio.
Premetto, sono un ragazzo di 25 anni sofferente di GAD (disturbo d'ansia generalizzato), che a luglio aveva trovato lavoro presso un call center.
Sono sincero, non amo quel lavoro ma su una cosa è stato utile: ha diminuito i miei attacchi, che precedentemente erano ad una cadenza di uno ogni due settimane.
Certo, dato che è un lavoro impegnativo avevo ogni giorno buna sorta di ansia da prestazione ogni volta prima del lavoro che si affievoliva poi in giornata.
Nel frattempo ho continuato la cura che mi è stata prescritta dallo psichiatra: una pasticca di Sulamid ogni giorno prima di pranzo, con l'amara consapevolezza però che non mi faceva più tanto effetto ormai.
Solo stanotte è avvenuto un fatto spiacevole, frustrante: ho avuto probabilmente l'attacco di ansia più forte della mia vita.
E non erano solo i soliti tachicardia, blocco alla gola, sudorazione e stomaco in subbuglio: ad un certo punto ero talmente messo male che non trovavo più una correlazione tra il mio corpo e la mia mente.
Ogni tentativo di calmarmi che prima magari dava successo, questa volta falliva in una sorta di straniamento dalla realtà.
Onestamente sto scrivendo perché sto avendo paura di impazzire.
Non voglio essere rinchiuso in una clinica psichiatrica.
Eppure ormai non riesco più a vivere.
Domanda: ciò che ho vissuto è "normale" nei pazienti di GAD?
Eventualmente vale la pena consultare lo psichiatra per sospendere e soppiantare il Sulamid con un altro farmaco?
E ultima domanda: è necessario al contempo di trovare uno psicologo o psicoterapeuta?
[#1]
Trascina la situazione per mesi per poi ricominciare e mostrare paure infondate su chiusure in strutture inesistenti.
Se si curasse in modo continuativo con controlli periodici tutto ciò non accadrebbe.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Se si curasse in modo continuativo con controlli periodici tutto ciò non accadrebbe.
Dr. F. S. Ruggiero
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https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.5k visite dal 22/12/2020.
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