Disturbi di concentrazione, memoria e altri. Cosa dovrei fare?
Salve.
Sono uno studente di 18 anni e da tre settimane sto sperimentando alterazioni delle funzionalità cognitive associate a sintomi di altra natura.
Sono in terapia presso uno psichiatra per disturbi d'ansia, e fino a tre settimane fa assumevo ogni sera 5 gocce di antidepressivo (laroxyl) e 3 di antipsicotico (neuleptil).
Dopo sei mesi di terapia, non ho ancora una diagnosi ufficiale, ma ci sono di sicuro una componente ansiosa e di somatizzazione e una componente depressiva.
Questo lo so perché lo psichiatra mi ha fatto svolgere un test della personalità.
La mia dieta è varia e comprende un po' di tutto.
Non svolgo attività fisica.
I problemi sono cominciati circa tre settimane fa, quando mi sono svegliato con il mal di testa (che è durato per quasi tutta la durata di quel giorno).
Nei giorni seguenti, la motivazione per attività di mio interesse è calata gradualmente.
Ho cominciato a notare problemi di memoria, soprattutto a breve termine.
Comunque entro quella settimana, prima della seduta con lo psichiatra, avevo notato un parziale recupero delle mie facoltà mentali.
All'incontro ho comunicato allo psichiatra la natura dei miei problemi e ho evidenziato la preoccupazione che si potesse trattare di un effetto dovuto ai farmaci.
Lui ha smentito, tuttavia continuo ad avere dubbi sull'influenza dei farmaci.
Ho inoltre richiesto una diminuzione di questi ultimi.
Lui mi ha consigliato di scalare gradualmente l'antipsicotico, cosa che ho fatto.
Al momento prendo solo le 5 gocce di antidepressivo.
Nei giorni seguenti alla seduta ho perso quel lieve recupero che ho menzionato, e da lì in avanti la situazione è peggiorata: la memoria e la motivazione sono diminuite insieme alla concentrazione e l'attenzione.
Non riesco a focalizzarmi su una cosa senza che la mia mente vada subito altrove.
Non riesco a capire a pieno i significati, sia quando leggo che quando ascolto qualcuno parlare, la mia mente non crea collegamenti, e mi distraggo facilmente.
Mi ricordo di cose che dovrei sapere solo quando mi vengono menzionate da altri.
Insomma non riesco più ad avere una visione d'insieme delle cose.
Tutto ciò, ovviamente, compromette il mio studio oltre che farmi temere.
Sintomi di altra natura che noto comprendono mal di testa localizzati in diversi punti e di varia intensità, (attualmente si presentano a distanza di qualche giorno l'uno dall'altro), fascicolazioni, fotofobia.
Noto da almeno due settimane una mancanza di coordinamento nell'andatura.
Da un paio di giorni a questa parte faccio fatica a prendere sonno.
L'appetito è diminuito.
La mia paura è che si possa trattare di qualcosa di grave o di irreversibile.
Come mi devo comportare?
E' opportuno fare accertamenti neurologici o di altro tipo?
Sono uno studente di 18 anni e da tre settimane sto sperimentando alterazioni delle funzionalità cognitive associate a sintomi di altra natura.
Sono in terapia presso uno psichiatra per disturbi d'ansia, e fino a tre settimane fa assumevo ogni sera 5 gocce di antidepressivo (laroxyl) e 3 di antipsicotico (neuleptil).
Dopo sei mesi di terapia, non ho ancora una diagnosi ufficiale, ma ci sono di sicuro una componente ansiosa e di somatizzazione e una componente depressiva.
Questo lo so perché lo psichiatra mi ha fatto svolgere un test della personalità.
La mia dieta è varia e comprende un po' di tutto.
Non svolgo attività fisica.
I problemi sono cominciati circa tre settimane fa, quando mi sono svegliato con il mal di testa (che è durato per quasi tutta la durata di quel giorno).
Nei giorni seguenti, la motivazione per attività di mio interesse è calata gradualmente.
Ho cominciato a notare problemi di memoria, soprattutto a breve termine.
Comunque entro quella settimana, prima della seduta con lo psichiatra, avevo notato un parziale recupero delle mie facoltà mentali.
All'incontro ho comunicato allo psichiatra la natura dei miei problemi e ho evidenziato la preoccupazione che si potesse trattare di un effetto dovuto ai farmaci.
Lui ha smentito, tuttavia continuo ad avere dubbi sull'influenza dei farmaci.
Ho inoltre richiesto una diminuzione di questi ultimi.
Lui mi ha consigliato di scalare gradualmente l'antipsicotico, cosa che ho fatto.
Al momento prendo solo le 5 gocce di antidepressivo.
Nei giorni seguenti alla seduta ho perso quel lieve recupero che ho menzionato, e da lì in avanti la situazione è peggiorata: la memoria e la motivazione sono diminuite insieme alla concentrazione e l'attenzione.
Non riesco a focalizzarmi su una cosa senza che la mia mente vada subito altrove.
Non riesco a capire a pieno i significati, sia quando leggo che quando ascolto qualcuno parlare, la mia mente non crea collegamenti, e mi distraggo facilmente.
Mi ricordo di cose che dovrei sapere solo quando mi vengono menzionate da altri.
Insomma non riesco più ad avere una visione d'insieme delle cose.
Tutto ciò, ovviamente, compromette il mio studio oltre che farmi temere.
Sintomi di altra natura che noto comprendono mal di testa localizzati in diversi punti e di varia intensità, (attualmente si presentano a distanza di qualche giorno l'uno dall'altro), fascicolazioni, fotofobia.
Noto da almeno due settimane una mancanza di coordinamento nell'andatura.
Da un paio di giorni a questa parte faccio fatica a prendere sonno.
L'appetito è diminuito.
La mia paura è che si possa trattare di qualcosa di grave o di irreversibile.
Come mi devo comportare?
E' opportuno fare accertamenti neurologici o di altro tipo?
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Il problema è che la terapia è mantenuta a dosaggi insufficienti e quando chiede di ridurla viene anche accontentato.
In questo modo non arriverà a nessuna soluzione.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
In questo modo non arriverà a nessuna soluzione.
Dr. F. S. Ruggiero
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https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.3k visite dal 15/12/2020.
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