Consiglio terapeutico vanlafaxina

Salve Dottori.

In breve sono un giovane uomo di 24 anni, seguito presso il c. s. m. territoriale.
Assumo vanlafaxina da piú di due anni per l'ansia.
In particolare al dosaggio di 150 mg, dopo due anni visto lo stato di benessere (senza particolari effetti collaterali) , sotto consiglio dello psichiatra si é optata una riduzione a 75 mg, protratta per 6 mesi.

Tutto alla grande fin qui, nei pressi del giorno della riduzione a 37 mg, con inizio della magistrale (lezioni, studio, impegni) ho avuto un drastico peggioramento dei sintomi.
Tanto da non essere in grado di riuscire a mangiare per giorni, sintomo peggiore il senso di mancanza di lucidità.

Tornato al csm mi viene aumentato il dosaggio a 150, dopo 1 mese qualche miglioramento c'é stato ma non sono rientrato nei vecchi parametri di benessere.
Lo psichiatra mi ha aumentato la dose in accordo a 225mg, ciò ha comportato anche un cambio marca (per due anni ho preso TEVA senza problemi) , dicendomi che se mi fossi sentito troppo stonato e stanco o che il "gingillo" non funzionasse a dovere di tornare da solo a 150 mg.

Ora a distanza di una settimana ho avuto un ulteriore miglioramento con il nuovo dosaggio, ma nel gingillo sento veramente poco, durante la giornata sento gli occhi in certi momenti stanchi e si dilatano.

In compenso la chiarezza mentale e visiva non é rientrata come prima
Mi rivolgo a voi per avere un parere specialistico, se il vostro collega sta facendo bene e soprattutto per sapere se ridurre a 150 o no.

Grazie dell'attenzione e cordiali saluti.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
La scelta di ridurre non può dipendere dalla sua valutazione personale.

Un aumento immediato dopo poco tempo dalla terapia sarebbe comunque repentino poiché i tempi di risposta sono variabili.


Deve fare riferimento al suo psichiatra.


Dr. F. S. Ruggiero


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