Affrontare un abuso giovanile
Buongiorno.
Vi chiedo un consiglio in merito ad un argomento che da qualche giorno mi sta logorando.
Quasi 20 anni fa' ho subito un abuso da parte di mio padre.
Eravamo andati allo zoo e, nel momento in cui avevo la necessità di andare in bagno mi ha accompagnata, entrando con me, e con la frase "allo zoo di Cartigliano guarda dove ti metto la mano" se n'è approfittato...
Mi fece giurare di non dire nulla, come tenevamo segreto tra noi il fatto che mia madre fosse violenta, e così feci.
Cercai di relegare quel ricordo in un angolo di memoria e di dimenticarmene, e per un po'ci riuscii.
Nell'età dell'adolescenza però, quando qualcuno provò ad avvicinarsi a me quel ricordo tornò come un macigno e non ce la facevo ad avvicinarmi ad un ragazzo... La mia prima volta a 19 anni ero convinta di essere pronta, avevo lavorato su me stessa anche con un breve sostegno psicologico a causa delle violenze di mia madre, ci eravamo frequentati per più di un anno prima e mi fidavo, ma fu ugualmente terribile.
Doppiamente perché poi rimasi incinta ed ebbi un aborto spontaneo alla 5a settimana.
Da lì ritornò il terrore, tremavo solo se entrava un uomo nella mia stessa stanza.
Seguii un secondo percorso di psicoterapia che mi aiutò davvero molto, ma di nuovo non ebbi la forza di parlare dell'abuso subìto a 10 anni.
Nel frattempo ebbi delle frequentazioni, di cui una di circa un anno che mi portò a trasferirmi e a chiudere definitivamente i ponti con la mia famiglia di origine.
Dopo di lui conobbi quello che sarà tra qualche mese il mio futuro marito.
Tra di noi le cose vanno molto bene, anche nella sfera sessuale, non ho paura né timori.
Ma c'è un problema.
Il problema è che per il nostro futuro lui vorrebbe sistemare la casa dei nonni che, fatalità, si trova a Cartigliano, il luogo dove io ho subìto quell'abuso da piccola.
Io vorrei evitare in tutti i modi di andare lì, perché sostanzialmente non mi sento al sicuro in quel paese.
Tre giorni fa' gli ho parlato di quello che mi è successo in quello zoo.
Lui sostiene che quindi non ho superato il trauma, altrimenti eviterei solo lo zoo, non tutto il paese, ma i miei ricordi di quel giorno sono disseminati in varie zone del paese.
Mi sento in gabbia e mi manca l'aria a pensare di vivere lì.
Vi chiedo un consiglio in merito ad un argomento che da qualche giorno mi sta logorando.
Quasi 20 anni fa' ho subito un abuso da parte di mio padre.
Eravamo andati allo zoo e, nel momento in cui avevo la necessità di andare in bagno mi ha accompagnata, entrando con me, e con la frase "allo zoo di Cartigliano guarda dove ti metto la mano" se n'è approfittato...
Mi fece giurare di non dire nulla, come tenevamo segreto tra noi il fatto che mia madre fosse violenta, e così feci.
Cercai di relegare quel ricordo in un angolo di memoria e di dimenticarmene, e per un po'ci riuscii.
Nell'età dell'adolescenza però, quando qualcuno provò ad avvicinarsi a me quel ricordo tornò come un macigno e non ce la facevo ad avvicinarmi ad un ragazzo... La mia prima volta a 19 anni ero convinta di essere pronta, avevo lavorato su me stessa anche con un breve sostegno psicologico a causa delle violenze di mia madre, ci eravamo frequentati per più di un anno prima e mi fidavo, ma fu ugualmente terribile.
Doppiamente perché poi rimasi incinta ed ebbi un aborto spontaneo alla 5a settimana.
Da lì ritornò il terrore, tremavo solo se entrava un uomo nella mia stessa stanza.
Seguii un secondo percorso di psicoterapia che mi aiutò davvero molto, ma di nuovo non ebbi la forza di parlare dell'abuso subìto a 10 anni.
Nel frattempo ebbi delle frequentazioni, di cui una di circa un anno che mi portò a trasferirmi e a chiudere definitivamente i ponti con la mia famiglia di origine.
Dopo di lui conobbi quello che sarà tra qualche mese il mio futuro marito.
Tra di noi le cose vanno molto bene, anche nella sfera sessuale, non ho paura né timori.
Ma c'è un problema.
Il problema è che per il nostro futuro lui vorrebbe sistemare la casa dei nonni che, fatalità, si trova a Cartigliano, il luogo dove io ho subìto quell'abuso da piccola.
Io vorrei evitare in tutti i modi di andare lì, perché sostanzialmente non mi sento al sicuro in quel paese.
Tre giorni fa' gli ho parlato di quello che mi è successo in quello zoo.
Lui sostiene che quindi non ho superato il trauma, altrimenti eviterei solo lo zoo, non tutto il paese, ma i miei ricordi di quel giorno sono disseminati in varie zone del paese.
Mi sento in gabbia e mi manca l'aria a pensare di vivere lì.
[#1]
Esistono terapia mirate a memorie così specifiche, a "disassociare" gli elementi oggettivi come un luogo dalla reazione emotiva che si sviluppa per una memoria passata.
Il fatto in sé non rientrerebbe nei traumi maggiori, ma trattandosi di un'età infantile, di un genitore e di una tipologia sessuale, possono svilupparsi fobie di questo tipo.
Può chiedere consulto sia ad uno psicologo che ad un medico psichiatra.
Il fatto in sé non rientrerebbe nei traumi maggiori, ma trattandosi di un'età infantile, di un genitore e di una tipologia sessuale, possono svilupparsi fobie di questo tipo.
Può chiedere consulto sia ad uno psicologo che ad un medico psichiatra.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 939 visite dal 26/11/2020.
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