30 anni e da circa 7 mi è stata diagnosticata una forma di ansia associata a depressione e
Gentile dottore,
sono un ragazzo di 30 anni e da circa 7 mi è stata diagnosticata una forma di ansia associata a depressione e attacchi di panico, a causa del quale sono stato ricoverato in un reparto di psichiatria per una settimana. In seguito, mi sono sottoposto ad un anno di psicoterapia ed ho iniziato una cura farmacologica. Nel periodo in cui sono stato ricoverato mi hanno sottoposto a vari analisi (EEG, analisi della tiroide, ecc.) ed hanno escluso un problema fisico. Inizialmente, la cura con psicofarmaci SSRI associati a Xanax ha dato dei miglioramenti. Tuttavia, dopo circa un anno la cura ha smesso di funzionare e, dopo aver cambiato vari specialisti, mi sono stati somministrati molti altri tipi di farmaci, cha vanno dai triciclici agli IMAO. Il problema è che alterno periodi di benessere a periodi in cui ogni cura sembra non funzionare, seguiti dai periodi di cambio cura che sono veramente massacranti. Inoltre, da circa un anno, l'effetto dei farmaci sembra essere sempre meno prolungato, per cui circa ogni due mesi mi ritrovo a dover cambiare cura (pasticche, gocce, iniezioni), con nessuna che funzioni davvero. L'attuale dottore, mi ha detto che probabilmente è il mio metabolismo che si adatta troppo velocemente alle varie cure e le rende inefficaci. Questo discorso mi ha anche preoccupato, perché, di fatto, rende più difficile trovare una soluzione che funzioni. Attualmente, i principali sintomi sono i seguenti: disagio, paura a stare da solo, difficoltà ad addormentarmi e stanchezza al risveglio, svogliatezza (se non fosse che devo lavorare non mi alzerei mai dal letto), ma al tempo stesso inquietudine e desiderio di stare con gli altri. Scusate se non sono chiaro, ma il mio disagio interiore è tale da rendere difficile ogni spiegazione.
Esiste ancora speranza nel trovare una cura adatta? E' solo negli psicofarmaci che risiede la soluzione?
Cordiali saluti.
sono un ragazzo di 30 anni e da circa 7 mi è stata diagnosticata una forma di ansia associata a depressione e attacchi di panico, a causa del quale sono stato ricoverato in un reparto di psichiatria per una settimana. In seguito, mi sono sottoposto ad un anno di psicoterapia ed ho iniziato una cura farmacologica. Nel periodo in cui sono stato ricoverato mi hanno sottoposto a vari analisi (EEG, analisi della tiroide, ecc.) ed hanno escluso un problema fisico. Inizialmente, la cura con psicofarmaci SSRI associati a Xanax ha dato dei miglioramenti. Tuttavia, dopo circa un anno la cura ha smesso di funzionare e, dopo aver cambiato vari specialisti, mi sono stati somministrati molti altri tipi di farmaci, cha vanno dai triciclici agli IMAO. Il problema è che alterno periodi di benessere a periodi in cui ogni cura sembra non funzionare, seguiti dai periodi di cambio cura che sono veramente massacranti. Inoltre, da circa un anno, l'effetto dei farmaci sembra essere sempre meno prolungato, per cui circa ogni due mesi mi ritrovo a dover cambiare cura (pasticche, gocce, iniezioni), con nessuna che funzioni davvero. L'attuale dottore, mi ha detto che probabilmente è il mio metabolismo che si adatta troppo velocemente alle varie cure e le rende inefficaci. Questo discorso mi ha anche preoccupato, perché, di fatto, rende più difficile trovare una soluzione che funzioni. Attualmente, i principali sintomi sono i seguenti: disagio, paura a stare da solo, difficoltà ad addormentarmi e stanchezza al risveglio, svogliatezza (se non fosse che devo lavorare non mi alzerei mai dal letto), ma al tempo stesso inquietudine e desiderio di stare con gli altri. Scusate se non sono chiaro, ma il mio disagio interiore è tale da rendere difficile ogni spiegazione.
Esiste ancora speranza nel trovare una cura adatta? E' solo negli psicofarmaci che risiede la soluzione?
Cordiali saluti.
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Gentile utente,
probabilmente la spiegazione piu' facile da trovare e' che la sua diagnosi e sbagliata e va rivalutata.
Puo' darsi che lei non sia un depresso ma possa soffrire di altri sintomi che vanno indagati e trattati secondo quanto piu' opportunamente indicato da una diagnosi piu' accurata.
probabilmente la spiegazione piu' facile da trovare e' che la sua diagnosi e sbagliata e va rivalutata.
Puo' darsi che lei non sia un depresso ma possa soffrire di altri sintomi che vanno indagati e trattati secondo quanto piu' opportunamente indicato da una diagnosi piu' accurata.
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