Disturbo d'ansia generalizzata
Vi scrivo non per avere una diagnosi o una cura, ma un parere da chi certamente avrà gestito molti casi simili al mio.
Ho 39 anni e due anni fà circa, dopo un periodo di forte stress causato da problemi di salute che avevo e che in parte ho, anche se in forma minore, ho sviluppato quello che mi è stato detto essere un possibile disturbo d'ansia generalizzata.
In famiglia ho parenti che hanno problemi di tipo ansioso/depressivo e quindi a detta dello specialista, la componente genetica è certamente presente.
In oltre, nell'arco della vita ho avuto dei momenti in cui adesso, riconosco ci fosse qualche problema, ma che non ho mai preso in considerazione nel mentre: Tic nervosi e tensione con problemi nel dormire da solo (da piccolo), momenti di testa "ovattata", problemi nel dormire o intestinali se dovevo alzarmi presto la mattina e altre cose simili.
Tutti periodi comunque brevi che venivano e sparivano da soli, a cui non feci caso.
Negli ultimi 10 anni invece tutto perfetto, anzi lo considero un momento positivo della vita per lavoro, famiglia, questioni personali etc.
Ad inizio 2019 per questo problema di salute ricorrente, ho invece avuto un crollo: Tutto è iniziato con un brusco risveglio notturno in cui avevo la sensazione di morire, ma non era un attacco di panico, infatti mi calmai subito e mi riaddormentai.
Però da lì iniziò qualcosa:stanchezza, difficoltà nel dormire, tensione mentale (mi ero fissato sul problema di salute che non risolvevo) fino ad avere questa sensazione di testa "astratta", pesante, distante e un crollo di pianto.
Il tutto, nell'arco di una settimana.
Da lì non mi sono più ripreso.
Senso di testa distante, ovattata, pensieri continui, paure e momenti di crollo nervoso con pianti, sonno scarso e non riposante, capogiri, senso di testa "piena e gonfia", forti cefalee, disturbi alla vista (luce e contrasto, colori vividi), spossatezza, senso di stordimento nei luoghi rumorosi, nervosismo e senso di stordimento maggiore all'aperto rispetto al chiuso.
Talvolta, anche crolli dell'umore.
Mi sono rivolto allo specialista che mi ha dato moltissimi farmaci: Dal mutabon al depakin, dal citalopram all'eutimil passando per il surmontil, il Lyrica, l'anafranil e molti altri.
Con nessuno stavo meglio, (al massimo dormivo la notte) e con alcuni stavo molto peggio.
Adesso, sono circa 6 mesi che non assumo farmaci in accordo col medico, per vedere come và, e ad ora non mi ha prescritto più nulla.
Non stò bene, la sola cosa passata sono le crisi di pianto e lo sconforto generale, ma tutti gli altri problemi ci sono, tutto il giorno, tutti i giorni.
Rispetto ai farmaci mi sento solo più "attivo", mentre i farmaci mi "annullavano" la personalità o appunto, mi facevano star peggio.
Mi ha proposto, appena la situazione del covid lo permetterà, di fare della psicoterapia in abbinamento allo zoloft, e vedere cosa succederà, ma ci vorranno mesi e in tutta onestà mi ha detto che probabilmente, rientro in quei casi che non rispondono, anzi forse peggiorano, con le terapie.
Che ne pensate?
Grazie.
Ho 39 anni e due anni fà circa, dopo un periodo di forte stress causato da problemi di salute che avevo e che in parte ho, anche se in forma minore, ho sviluppato quello che mi è stato detto essere un possibile disturbo d'ansia generalizzata.
In famiglia ho parenti che hanno problemi di tipo ansioso/depressivo e quindi a detta dello specialista, la componente genetica è certamente presente.
In oltre, nell'arco della vita ho avuto dei momenti in cui adesso, riconosco ci fosse qualche problema, ma che non ho mai preso in considerazione nel mentre: Tic nervosi e tensione con problemi nel dormire da solo (da piccolo), momenti di testa "ovattata", problemi nel dormire o intestinali se dovevo alzarmi presto la mattina e altre cose simili.
Tutti periodi comunque brevi che venivano e sparivano da soli, a cui non feci caso.
Negli ultimi 10 anni invece tutto perfetto, anzi lo considero un momento positivo della vita per lavoro, famiglia, questioni personali etc.
Ad inizio 2019 per questo problema di salute ricorrente, ho invece avuto un crollo: Tutto è iniziato con un brusco risveglio notturno in cui avevo la sensazione di morire, ma non era un attacco di panico, infatti mi calmai subito e mi riaddormentai.
Però da lì iniziò qualcosa:stanchezza, difficoltà nel dormire, tensione mentale (mi ero fissato sul problema di salute che non risolvevo) fino ad avere questa sensazione di testa "astratta", pesante, distante e un crollo di pianto.
Il tutto, nell'arco di una settimana.
Da lì non mi sono più ripreso.
Senso di testa distante, ovattata, pensieri continui, paure e momenti di crollo nervoso con pianti, sonno scarso e non riposante, capogiri, senso di testa "piena e gonfia", forti cefalee, disturbi alla vista (luce e contrasto, colori vividi), spossatezza, senso di stordimento nei luoghi rumorosi, nervosismo e senso di stordimento maggiore all'aperto rispetto al chiuso.
Talvolta, anche crolli dell'umore.
Mi sono rivolto allo specialista che mi ha dato moltissimi farmaci: Dal mutabon al depakin, dal citalopram all'eutimil passando per il surmontil, il Lyrica, l'anafranil e molti altri.
Con nessuno stavo meglio, (al massimo dormivo la notte) e con alcuni stavo molto peggio.
Adesso, sono circa 6 mesi che non assumo farmaci in accordo col medico, per vedere come và, e ad ora non mi ha prescritto più nulla.
Non stò bene, la sola cosa passata sono le crisi di pianto e lo sconforto generale, ma tutti gli altri problemi ci sono, tutto il giorno, tutti i giorni.
Rispetto ai farmaci mi sento solo più "attivo", mentre i farmaci mi "annullavano" la personalità o appunto, mi facevano star peggio.
Mi ha proposto, appena la situazione del covid lo permetterà, di fare della psicoterapia in abbinamento allo zoloft, e vedere cosa succederà, ma ci vorranno mesi e in tutta onestà mi ha detto che probabilmente, rientro in quei casi che non rispondono, anzi forse peggiorano, con le terapie.
Che ne pensate?
Grazie.
[#1]
Dipende dai dosaggi dei farmaci assunti e dai tempi di risposta se essi sono stati rispettati.
Un disturbo d’ansia è tale anche se risponde alle terapie altrimenti la diagnosi va rivista in modo chiaro.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Un disturbo d’ansia è tale anche se risponde alle terapie altrimenti la diagnosi va rivista in modo chiaro.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Ex utente
Buongiorno e grazie per la risposta. Circa i tempi,ho sempre rispettato le indicazioni mediche,anche se riconosco che le terapie sono state tante,forse troppe. La terapia più lunga è stata quella fatta da Mutabon+ depakin(circa 4 mesi),e dal Laroxyl+Lyrica(altri 4 mesi circa).Le altre,a base di ssri sono state tutte più corte(2/3 mesi al massimo) per i problemi che mi davano.
Citalopram+surmontil: Mi "schizzava" troppo.
Eutimil+ surmontil: Mi aveva annullato fisicamente e mentalmente,passavo le giornate tramortito sul divano.
Ho provato anche l'anafranil 10 mg ma ho smesso dopo 10 giorni in quanto insopportabile anche a basso dosaggio(forte ansia,testa che bruciava,nausea,impossibile dormire etc).
A questi non mi è mai stato associato un ansiolitico classico,come invece ho spesso sentito dire.
Queste,grossomodo,le terapie e le esperienze.
Circa la diagnosi,cosa intende?
Grazie.
Citalopram+surmontil: Mi "schizzava" troppo.
Eutimil+ surmontil: Mi aveva annullato fisicamente e mentalmente,passavo le giornate tramortito sul divano.
Ho provato anche l'anafranil 10 mg ma ho smesso dopo 10 giorni in quanto insopportabile anche a basso dosaggio(forte ansia,testa che bruciava,nausea,impossibile dormire etc).
A questi non mi è mai stato associato un ansiolitico classico,come invece ho spesso sentito dire.
Queste,grossomodo,le terapie e le esperienze.
Circa la diagnosi,cosa intende?
Grazie.
[#3]
Fondamentalmente non sono stati utilizzati farmaci di tutto lo spettro possibile per poter stabilire una inefficacia dei farmaci antidepressivi.
La diagnosi eventualmente va rivista poiché sempre sono state fatte associazioni di farmaco e non una monoterapia.
La diagnosi eventualmente va rivista poiché sempre sono state fatte associazioni di farmaco e non una monoterapia.
[#4]
Ex utente
Mi aiuti a capire meglio cosa intende per favore,ritiene sbagliata la diagnosi,le terapie adottate,i tempi o cosa? Circa la proposta fatta,ovvero psicoterapia e zoloft,cosa ne pensa? Sono francamente combattuto,non stavo bene con i farmaci,ma non sto neppure bene senza,quindi anche io qualcosa proverei,giusto per non arrendermi a questa situazione,ma il medico per il momento non lo ritiene opportuno. Attendere così altri mesi in attesa che la questione del covid si calmi e ripartano a pieno le attività ambulatoriali ospedaliere per me è francamente pesante. Ho provato anche a "tenere la testa" occupata,ma la cosa non si risolve affatto.
[#5]
Genericamente sono dell’idea che i trattamenti debbano essere il più possibile in monoterapia sulla base della diagnosi che si considera appropriata.
Poi nel tempo si possono fare aggiunte o variazioni sul trattamento dei sintomi che possono eventualmente far riconsiderare la diagnosi.
Utilizzare più prodotti rende la diagnosi meno chiara.
Nel suo caso si parte da diversi farmaci per giungere al nulla.
Considerare la psicoterapia come ultimo passo per tenere una terapia singola antidepressiva mi sembra un tentativo maldestro.
Potrà anche essere una mia opinione ma i risultati progressivi sono migliori dei risultati che si ottengono subito poiché non sono duraturi.
Poi nel tempo si possono fare aggiunte o variazioni sul trattamento dei sintomi che possono eventualmente far riconsiderare la diagnosi.
Utilizzare più prodotti rende la diagnosi meno chiara.
Nel suo caso si parte da diversi farmaci per giungere al nulla.
Considerare la psicoterapia come ultimo passo per tenere una terapia singola antidepressiva mi sembra un tentativo maldestro.
Potrà anche essere una mia opinione ma i risultati progressivi sono migliori dei risultati che si ottengono subito poiché non sono duraturi.
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 3.9k visite dal 16/11/2020.
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