Ansia da cosa??
Buongiorno Dottori.
Penso siano anni che vivo con questo dilemma.
Sono una giovane ragazza, che presto diventerà mamma.
Forse è questo che mi ha spinta a scrivervi e pormi più domande.
Sono piuttosto estroversa, non ho problemi a stare tra la gente, mi definiscono una ragazza forte, determinata.
Ma dentro me so che proprio non è così.
So che convivo con timori e ansia fin dalla tenera eta.
A scuola ero una balbuziente.
Non riuscivo a finire una lettura senza scoppiare in lacrime.
Queste esperienze mi hanno portato ad evitare situazioni simili.
Odiavo essere osservata in quello che per me era "un limite".
Se però, giocavo con i miei compagni o di parlava del più o del meno questo non succedeva".
Si manifestava poi nelle mura domestiche, anche se con la mia famiglia tra alti e bassi, ho un meraviglioso rapporto! Al compimento dei 18 anni, queste tristi esperienze dell infanzia, mi hanno portata ad essere quasi depressa al punto che intrapresi delle sedute di gruppo con uno psichiatra della zona.
Confrontarmi con la gente che soffriva di situazioni più gravi della mia mi ha fatta comprendere che se ce la facevano loro avrei potuto farcela anch'io.
Nelle uscite con gli amici, a cena col fidanzato, ero la simpatica del gruppo che non presentava alcun disturbo.
Ma se per caso parlavo con i miei, o dovevo comprare il latte o peggio, mi chiedevano nome e cognome.
Addio mondo.
Sarei potuta stare ore a cercare di dire quella lettera che proprio non veniva fuori.
Si può essere balbuzienti ad intermittenza??
?
Cosa scaturisce tutto questo blocco?
Non riesco ad accettarlo perché so che spesso in situazioni diverse posso parlare o leggere senza problemi.
Poi, in situazioni X che stabilisce il mio cervello proprio nulla.
Sto facendo un sacco di controlli in occasione della gravidanza.
Il fatto di dover prendere il telefono per effettuare una chiamata, una prenotazione, è una tortura psicologica.
ESEMPIO: Si buongiorno sono... Proprio il mio nome non viene fuori.
Secondo voi esperti nel campo, ne uscirò mai fuori?
Da cosa dipende tutto questo?
Fobia sociale, ansia, problema fonico?
Il precedente prischiatra mi diceva che avevo solo bisogno di rilassarmi.
Ma io ormai, credo sia molto più complicato
Penso siano anni che vivo con questo dilemma.
Sono una giovane ragazza, che presto diventerà mamma.
Forse è questo che mi ha spinta a scrivervi e pormi più domande.
Sono piuttosto estroversa, non ho problemi a stare tra la gente, mi definiscono una ragazza forte, determinata.
Ma dentro me so che proprio non è così.
So che convivo con timori e ansia fin dalla tenera eta.
A scuola ero una balbuziente.
Non riuscivo a finire una lettura senza scoppiare in lacrime.
Queste esperienze mi hanno portato ad evitare situazioni simili.
Odiavo essere osservata in quello che per me era "un limite".
Se però, giocavo con i miei compagni o di parlava del più o del meno questo non succedeva".
Si manifestava poi nelle mura domestiche, anche se con la mia famiglia tra alti e bassi, ho un meraviglioso rapporto! Al compimento dei 18 anni, queste tristi esperienze dell infanzia, mi hanno portata ad essere quasi depressa al punto che intrapresi delle sedute di gruppo con uno psichiatra della zona.
Confrontarmi con la gente che soffriva di situazioni più gravi della mia mi ha fatta comprendere che se ce la facevano loro avrei potuto farcela anch'io.
Nelle uscite con gli amici, a cena col fidanzato, ero la simpatica del gruppo che non presentava alcun disturbo.
Ma se per caso parlavo con i miei, o dovevo comprare il latte o peggio, mi chiedevano nome e cognome.
Addio mondo.
Sarei potuta stare ore a cercare di dire quella lettera che proprio non veniva fuori.
Si può essere balbuzienti ad intermittenza??
?
Cosa scaturisce tutto questo blocco?
Non riesco ad accettarlo perché so che spesso in situazioni diverse posso parlare o leggere senza problemi.
Poi, in situazioni X che stabilisce il mio cervello proprio nulla.
Sto facendo un sacco di controlli in occasione della gravidanza.
Il fatto di dover prendere il telefono per effettuare una chiamata, una prenotazione, è una tortura psicologica.
ESEMPIO: Si buongiorno sono... Proprio il mio nome non viene fuori.
Secondo voi esperti nel campo, ne uscirò mai fuori?
Da cosa dipende tutto questo?
Fobia sociale, ansia, problema fonico?
Il precedente prischiatra mi diceva che avevo solo bisogno di rilassarmi.
Ma io ormai, credo sia molto più complicato
[#1]
Fobia sociale è una diagnosi verosimile. Lei dice di essere andata da uno o più psichiatri, non le sono state fatte diagnosi e proposte cure ?
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
La ringrazio per la pronta risposta Dr. Pacini. Ma possibile che la fobia sociale si scateni anche in un contesto familiare? Da cosa nasce tale fobia?
Il precedente psichiatra che mi era stato consigliato, mi ha solo fatto partecipare a circa 10 sedute di gruppo, nelle quali dopo un breve riassunto della nostra settimana, procedeva a una seduta di rilassamento. Ahimè non funzionò.
Il precedente psichiatra che mi era stato consigliato, mi ha solo fatto partecipare a circa 10 sedute di gruppo, nelle quali dopo un breve riassunto della nostra settimana, procedeva a una seduta di rilassamento. Ahimè non funzionò.
[#3]
Non solo è possibile, ma è frequente. Nasce dall'identificazione di una situazione come pericolosa, e produce il conseguente imbarazzo a farsi vedere in preda alla paura.Nessuna proposta id terapia farmacologica, quindi ?
[#4]
Utente
In quel momento no. Anni dopo però, in seguito a un trasferimento sembrava che il disturbo si fosse attenuato, facevo colloqui quasi senza problemi. In seguito però, il problema si ripresento più aggressivo di prima. Non riuscivo neanche a dire "pronto" ad una telefonata. A questo punto, sono caduta in un certo sconforto disoccupata, insicura e demotivata. Il medico curante mi disse di iniziare in piccole dosi un farmaco antidepressivo (X....) ma da cui, nonostante diverse posologia indicatemi, non ho tratto alcun beneficio al punto di sospenderlo. Secondo lei la via farmacologica è quella più indicata?
[#6]
Utente
Xanax gocce 0,75mg/ml.
Mi consigliò agli inizi la dose di 5/10 gocce al giorno. Ma praticamente non sentivo alcuna differenza. Cosi la stessa dose l'ho assunta 2 volte al giorno. Dopo 2 mesi ho sospeso in primis per gli scarsi effetti, poi per paura di un eventuale assuefazione visto che non sentivo particolari miglioramenti a parte forti difficoltà nel svegliarmi al mattino e occhiaia perennemente gialle. Mi è capitato di assumerlo più avanti in dosi di 15/20 gocce occasionalmente in circostanze particolari (battito cardiaco accelerato in seguito ad una situazione emotivamente stressante, attacchi di panico).
Mi consigliò agli inizi la dose di 5/10 gocce al giorno. Ma praticamente non sentivo alcuna differenza. Cosi la stessa dose l'ho assunta 2 volte al giorno. Dopo 2 mesi ho sospeso in primis per gli scarsi effetti, poi per paura di un eventuale assuefazione visto che non sentivo particolari miglioramenti a parte forti difficoltà nel svegliarmi al mattino e occhiaia perennemente gialle. Mi è capitato di assumerlo più avanti in dosi di 15/20 gocce occasionalmente in circostanze particolari (battito cardiaco accelerato in seguito ad una situazione emotivamente stressante, attacchi di panico).
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 1.2k visite dal 23/10/2020.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.