Bulimia nervosa
Buona giornata, gentili Specialisti
Sono qui a chiedere un consulto su una sintomatologia che mi ha sempre interessato, ma ultimamente si sta acuendo e mi sta portando un certo disagio, in prima istanza sociale, trattasi, dal titolo, una supposta forma di bulimia nervosa.
Antepongo che sono portatore di bipolarismo di tipo 2 congenito; ho una ereditarietà in merito, da parte di mio padre, disturbo bipolare unito a una forma cronica di alcolismo che lo porto' a morte prematura e lasciandomi orfano in tenera età.
Mia sorella soffre di disturbo bipolare di tipo 1 con diagnosi di disturbo schizoaffettivo.
Unito a questo soffro anche di psoriasi, correlata all'andamento delle fasi di sbilanciamento dell'umore.
A tal proposito sono stato seguito da specialisti, attualmente stabilizzato con lamotrigina a 200 mg/die e sertralina 100 mg/die, alprazolam, per la notte e rivotril per il giorno, ma quest'ultimi al bisogno e comunque molto raramente (2/3 volte al mese all'incirca).
Da quando e' stata adottata questa terapia, unito a uno stile di vita sano e regolare a 360, in poche parole godo di una status di oggettivo benessere psicofisico eccetto questo fastidioso sintomo che ultimamente si e' appunto acutizzato.
Non appena finito di mangiare rigurgito il cibo appena masticato, non vero e proprio vomito con succhi gastrici.
A livello "gustativo" non e' particolarmente fastidioso, se sono in casa lo gestisco malgrado tutto, invece se sono fuori casa o con altre persone e' particolarmente disagevole perché se mi trattengo mi viene minimo il singhiozzo, alitosi e a livello conviviale e' limitante.
Preciso il fatto che avendo avuto da sempre un metabolismo veloce unito a una intensa e costante attività sportiva ho sempre potuto mangiare quello che desideravo, sfociando anche nelle classiche abbuffate in concomitanza di giornate o periodi stressanti.
Ritenete quindi che questo fenomeno possa avere una radice nervosa?
Nel caso sarebbe auspicabile una variazione di trattamento farmacologico che comunque nel suo complesso come stabilizzazione e' soddisfacente?
Grazie dell'attenzione.
Sono qui a chiedere un consulto su una sintomatologia che mi ha sempre interessato, ma ultimamente si sta acuendo e mi sta portando un certo disagio, in prima istanza sociale, trattasi, dal titolo, una supposta forma di bulimia nervosa.
Antepongo che sono portatore di bipolarismo di tipo 2 congenito; ho una ereditarietà in merito, da parte di mio padre, disturbo bipolare unito a una forma cronica di alcolismo che lo porto' a morte prematura e lasciandomi orfano in tenera età.
Mia sorella soffre di disturbo bipolare di tipo 1 con diagnosi di disturbo schizoaffettivo.
Unito a questo soffro anche di psoriasi, correlata all'andamento delle fasi di sbilanciamento dell'umore.
A tal proposito sono stato seguito da specialisti, attualmente stabilizzato con lamotrigina a 200 mg/die e sertralina 100 mg/die, alprazolam, per la notte e rivotril per il giorno, ma quest'ultimi al bisogno e comunque molto raramente (2/3 volte al mese all'incirca).
Da quando e' stata adottata questa terapia, unito a uno stile di vita sano e regolare a 360, in poche parole godo di una status di oggettivo benessere psicofisico eccetto questo fastidioso sintomo che ultimamente si e' appunto acutizzato.
Non appena finito di mangiare rigurgito il cibo appena masticato, non vero e proprio vomito con succhi gastrici.
A livello "gustativo" non e' particolarmente fastidioso, se sono in casa lo gestisco malgrado tutto, invece se sono fuori casa o con altre persone e' particolarmente disagevole perché se mi trattengo mi viene minimo il singhiozzo, alitosi e a livello conviviale e' limitante.
Preciso il fatto che avendo avuto da sempre un metabolismo veloce unito a una intensa e costante attività sportiva ho sempre potuto mangiare quello che desideravo, sfociando anche nelle classiche abbuffate in concomitanza di giornate o periodi stressanti.
Ritenete quindi che questo fenomeno possa avere una radice nervosa?
Nel caso sarebbe auspicabile una variazione di trattamento farmacologico che comunque nel suo complesso come stabilizzazione e' soddisfacente?
Grazie dell'attenzione.
[#1]
Primariamente andrebbe capito se oltre la volontarietà dell’atto ci sia una componente anatomica favorente che potrebbe essere trattata in modo specifico.
Per cui andrebbe effettuata una valutazione gastroenterologica.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Per cui andrebbe effettuata una valutazione gastroenterologica.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Utente
Grazie Dottor Ruggiero, infatti sto facendo proprio così e ho chiesto un consulto anche in gastroenterologia, ma esso è ancora in attesa di risposta. Poi, ovviamente, mi rivolgerò al mio medico curante, ma già so che in questa era pandemica se non si ha un' urgenza sanitaria non hai speranza di una visita o trattamento! Oh diventeremo tutti urgenti, o per davvero o fittiziamente, che dobbiamo fare!??
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.5k visite dal 13/10/2020.
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