Ansia e disturbo da conversione

Buonasera, sono ormai sei anni che la mia vita è stata completamente sconvolta da attacchi d'ansia patologica che non mi fanno più vivere una vita serena.
Nel 2014 stavo benissimo, feci una vacanza insieme a tre amici in Grecia dove abbiamo abusato di alcol.
Il giorno dopo una sbronza, mentre ero a cenare ho iniziato ad accusare forte nausea per strada fino ad avere formicolio per tutto il corpo.
Improvvisamente il mio corpo si è ritrovato quasi del tutto paralizzato ed ho provato una sensazione di puro terrore anche perché vedevo i miei amici non in grado di soccorrermi.
Quando fui preso di peso e spostato in altro luogo ho ricominciato a riprendere l'uso del mio corpo ma da allora ansia e lievi attacchi di panico si sono presentati nuovamente in situazioni in cui sentivo di non avere il controllo della situazione, ad esempio in un viaggio aereo, in macchina, in luoghi dove non è presente un bagno ecc... Sono in cura da diverso tempo da uno psichiatra che in base ai periodi mi aumenta e diminuisce la dose di Eutimil e Alprazolam, tuttavia a volte non basta.
Sono in cura anche da uno psicologo ma attualmente ancora non ho trovato giovamento salvo per alcune tecniche che comunque a volte mi hanno aiutato.
Ho inoltre notato che il giorno successivo ad assunzione di vino durante feste o ritrovi familiari, accuso un lieve formicolio agli arti e dopo circa 30 minuti che sono alla guida di un auto questi tendono ad aumentare fino a farmi paralizzare mani, pancia e addirittura la bocca... Mi è stato detto che si tratta di disturbo da conversione... Ovviamente in questi casi mi sono aiutato con l'assunzione di alprazolam e tavor, tuttavia ho notato che bere un bicchierino al bar mi elimina totalmente i sintomi.
Vorrei avere un vostro chiarimento a riguardo, la mia vita è ormai un calcolo costante di tutto ciò che faccio e mi fa male vedere le persone che mi vogliono bene preoccuparsi per me.
Vi ringrazio di cuore e spero di avere una risposta che possa darmi una dritta interessante.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
La terapia attuale non risulta essere sufficiente per il trattamento dei sintomi che permangono da diverso tempo.

L’uso di alcool non è consentito durante l’uso di farmaci sopratutto se dopo le crisi che avvengono assume benzodiazepine e si mette alla guida.


Deve far rivedere la terapia o sentire altri pareri dal vivo.


Dr. F. S. Ruggiero


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Attivo dal 2015 al 2022
Ex utente
Buonasera, innanzitutto grazie per la risposta, secondo lei cosa dovrei fare? Sono in una fase abbastanza confusionale...svolgo un lavoro che mi costringe a muovermi previa automobile per tutta la regione e il mio psichiatra mi assicura che quando faranno effetto i 40 mg di paroxetina che assumo mi faranno stare bene
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Dipende per quanto tempo viene mantenuto il dosaggio terapeutico poiché scrive che viene abbassato ed aumentato secondo il bisogno.


La terapia va mantenuta stabile e non variata e la paroxetina potrebbe non essere il farmaco adatto se non ha riscontrato benefici fino ad ora.
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