Demenza senile precoce
Salve, vorrei chiedere un parere sulla condizione di mia madre di 69 anni.
Mi madre è stata operata nel 2012 per un adenocarcinoma dell'endometrio, ha subito un'isterectomia totale.
Due anni dopo ha dovuto affrontare una recidiva locale trattata con radioterapia (30 sedute) e brachiterapia (3 sedute).
Nel 2017 vengono diagnosticate delle metastasi al polmone e subisce un nuovo intervento di lobectomia.
Ora è in cura con terapia ormonale.
Questo è il quadro oncologico in cui si inserisce il mio quesito perchè dopo circa tre mesi dal secondo intervento mia mamma è stata colpita da un ictus, emorraggia nel nucleo capsulare dx.
Mia mamma soffre di ipertensione arteriosa da più di 15 anni ormai curata sempre con Cobisartan e poi Cotareg.
Premetto che lei è obesa e ha sofferto di una forma di depressione e stati d'ansia mai veramente curati (purtroppo).
Ora, soprattutto dopo l'ictus in lei sono diventate evidenti delle perdite di memoria, afasia, confusione e disorientamento che già avevamo notato in passato ma a cui non avevamo dato molto peso.
Ci è stata suggerita una visita psicologica.
La psicologa le ha somministrato un test -MiniMentalTest credo- e dai risultati ci ha detto di rivolgerci al Centro UVA dove uno psichiatra ha ripetuto i test e modificato la terapia sostituendo l'Efexor con un altro medicinale per stabilizzato l'umore, fino ad introdurre il Donepezil.
Attualmente la terapia che segue è composta da Zoloft 50, Donepezil 10 e Xerogen Combi Plus.
Recentemente lo psichiatra, in vista di una visita legale, ha emesso un certificato di demenza vascolare.
Mi chiedevo se effettivamente la terapia con un farmaco che rallenta l'Alzheimer è corretta visto che il problema è di tipo vascolare (o meglio "misto" secondo il suo parere).
Una dignosi di Alzheimer non prevede altri tipi di indagine?
Dovrei rivolgermi ad un altro specialista?
Grazie infinite anticipatamente.
Le vostre risposte saranno preziose e di supporto nell'affrontare una condizione davvero difficile ed emotivamente impegnativa e faticosa.
Vedere la propria madre non riuscire più a gestirsi o addirittura a non riconoscerti così improvvisamente è davvero straziante.
Grazie ancora.
Mi madre è stata operata nel 2012 per un adenocarcinoma dell'endometrio, ha subito un'isterectomia totale.
Due anni dopo ha dovuto affrontare una recidiva locale trattata con radioterapia (30 sedute) e brachiterapia (3 sedute).
Nel 2017 vengono diagnosticate delle metastasi al polmone e subisce un nuovo intervento di lobectomia.
Ora è in cura con terapia ormonale.
Questo è il quadro oncologico in cui si inserisce il mio quesito perchè dopo circa tre mesi dal secondo intervento mia mamma è stata colpita da un ictus, emorraggia nel nucleo capsulare dx.
Mia mamma soffre di ipertensione arteriosa da più di 15 anni ormai curata sempre con Cobisartan e poi Cotareg.
Premetto che lei è obesa e ha sofferto di una forma di depressione e stati d'ansia mai veramente curati (purtroppo).
Ora, soprattutto dopo l'ictus in lei sono diventate evidenti delle perdite di memoria, afasia, confusione e disorientamento che già avevamo notato in passato ma a cui non avevamo dato molto peso.
Ci è stata suggerita una visita psicologica.
La psicologa le ha somministrato un test -MiniMentalTest credo- e dai risultati ci ha detto di rivolgerci al Centro UVA dove uno psichiatra ha ripetuto i test e modificato la terapia sostituendo l'Efexor con un altro medicinale per stabilizzato l'umore, fino ad introdurre il Donepezil.
Attualmente la terapia che segue è composta da Zoloft 50, Donepezil 10 e Xerogen Combi Plus.
Recentemente lo psichiatra, in vista di una visita legale, ha emesso un certificato di demenza vascolare.
Mi chiedevo se effettivamente la terapia con un farmaco che rallenta l'Alzheimer è corretta visto che il problema è di tipo vascolare (o meglio "misto" secondo il suo parere).
Una dignosi di Alzheimer non prevede altri tipi di indagine?
Dovrei rivolgermi ad un altro specialista?
Grazie infinite anticipatamente.
Le vostre risposte saranno preziose e di supporto nell'affrontare una condizione davvero difficile ed emotivamente impegnativa e faticosa.
Vedere la propria madre non riuscire più a gestirsi o addirittura a non riconoscerti così improvvisamente è davvero straziante.
Grazie ancora.
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La diagnosi di demenza è principalmente di tipo clinico e può utilizzare qualche indagine per affinare la condizione responsabile del quadro clinico.
Il trattamento e la diagnosi conseguenti sono oggetto di discussione con il prescrittore se desidera chiarimenti in merito alla diagnosi ed al trattamento di indicato che, in ogni caso, non è controindicato e, sopratutto, ha lo scopo di non instaurare un ulteriore peggioramento sul quadro clinico già deteriorato a causa della problematica vascolare intercorsa.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Il trattamento e la diagnosi conseguenti sono oggetto di discussione con il prescrittore se desidera chiarimenti in merito alla diagnosi ed al trattamento di indicato che, in ogni caso, non è controindicato e, sopratutto, ha lo scopo di non instaurare un ulteriore peggioramento sul quadro clinico già deteriorato a causa della problematica vascolare intercorsa.
Dr. F. S. Ruggiero
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https://wa.me/3908251881139
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Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.4k visite dal 05/10/2020.
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