Interazione psicofarmaci
Buon pomeriggio.
Dato che è weekend e non possiamo contattare lo psichiatra di riferimento provo in questa sede.
Per capire il contesto consiglio di leggere i consulti precedenti.
In breve mio fratello è stato ricoverato con diagnosi di psicosi correlata probabilmente all'assunzione di sostanze.
Ha seguito la seguente terapia in ospedale: due iniezioni a rilascio prolungato di Olanzapina a distanza di un mese (l'ultima eseguita pochi giorni fa) e in ospedale ha anche assunto le compresse di Olanzapina in attesa che l'iniezione faccia il suo effetto, oltre a dei tranquillizzanti/calmanti.
Ora è tornato a casa e non deve prendere alcun farmaco poichè gli è stata fatta l'iniezione, solo un antiparkinsoniano per una settimana a causa dei tremori causati dall'astinenza dalle benzodiazepine assunte in ospedale.
Causa anche la sua giovane età, ogni tanto vorrebbe bersi una birra in compagnia, limitandosi ovviamente.
È dannoso?
Non posso raggiungere lo psichiatra per un paio di giorni quindi chiedo in questa sede.
Non conosco bene gli effetti che ciò potrebbe causare.
Può essere pericoloso?
Ciò è da evitare assolutamente e categoricamente o può ogni tanto concerersi una birretta?
Volevo inoltre chiedere, secondo la vostra esperienza, se queste iniezioni risultano essere una buona soluzione per il trattamento di psicosi.
Ovviamente io non me ne intendo molto.
Sono esse una terapia valida cioè che può portare a buoni miglioramenti, o è forse meglio optare per una terapia orale, se possibile?
Su di un paziente giovane, qual'è la miglior opzione?
Ci vuole tempo per addattarsiba questo tipo di iniezioni?
Vi ringrazio molto per la comprensione, forse a volte noi famigliari poniamo domande "sbagliate" o siamo troppo invasivi nel volere delle risposte, ma il mio intento è semplicemente quello di capire e poter aiutare più che posso.
Grazie per il prezioso aiuto.
Cordiali saluti.
Dato che è weekend e non possiamo contattare lo psichiatra di riferimento provo in questa sede.
Per capire il contesto consiglio di leggere i consulti precedenti.
In breve mio fratello è stato ricoverato con diagnosi di psicosi correlata probabilmente all'assunzione di sostanze.
Ha seguito la seguente terapia in ospedale: due iniezioni a rilascio prolungato di Olanzapina a distanza di un mese (l'ultima eseguita pochi giorni fa) e in ospedale ha anche assunto le compresse di Olanzapina in attesa che l'iniezione faccia il suo effetto, oltre a dei tranquillizzanti/calmanti.
Ora è tornato a casa e non deve prendere alcun farmaco poichè gli è stata fatta l'iniezione, solo un antiparkinsoniano per una settimana a causa dei tremori causati dall'astinenza dalle benzodiazepine assunte in ospedale.
Causa anche la sua giovane età, ogni tanto vorrebbe bersi una birra in compagnia, limitandosi ovviamente.
È dannoso?
Non posso raggiungere lo psichiatra per un paio di giorni quindi chiedo in questa sede.
Non conosco bene gli effetti che ciò potrebbe causare.
Può essere pericoloso?
Ciò è da evitare assolutamente e categoricamente o può ogni tanto concerersi una birretta?
Volevo inoltre chiedere, secondo la vostra esperienza, se queste iniezioni risultano essere una buona soluzione per il trattamento di psicosi.
Ovviamente io non me ne intendo molto.
Sono esse una terapia valida cioè che può portare a buoni miglioramenti, o è forse meglio optare per una terapia orale, se possibile?
Su di un paziente giovane, qual'è la miglior opzione?
Ci vuole tempo per addattarsiba questo tipo di iniezioni?
Vi ringrazio molto per la comprensione, forse a volte noi famigliari poniamo domande "sbagliate" o siamo troppo invasivi nel volere delle risposte, ma il mio intento è semplicemente quello di capire e poter aiutare più che posso.
Grazie per il prezioso aiuto.
Cordiali saluti.
[#1]
" solo un antiparkinsoniano per una settimana a causa dei tremori causati dall'astinenza dalle benzodiazepine assunte in ospedale."
No, non ha questa funzione. Se mai saranno per gli effetti di altri farmaci che assumeva prima, sempre antipsicotici.
La cura migliore è quella che si riesce a far prendere, e se hanno deciso così vorrà dire che non prevedono che la prenderebbe per bocca giorno per giorno.
Non è possibile dare indicazioni in positivo sull'assunzione di alcolici. Non direi proprio che sia una buona idea in un soggetto appena dimesso per psicosi e con medicinali che possono interagirci.
No, non ha questa funzione. Se mai saranno per gli effetti di altri farmaci che assumeva prima, sempre antipsicotici.
La cura migliore è quella che si riesce a far prendere, e se hanno deciso così vorrà dire che non prevedono che la prenderebbe per bocca giorno per giorno.
Non è possibile dare indicazioni in positivo sull'assunzione di alcolici. Non direi proprio che sia una buona idea in un soggetto appena dimesso per psicosi e con medicinali che possono interagirci.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
I possibili effetti dell'interazione alcol-farmaci. (aumento sedazione, sintomi neurologici, induzione epatica con possibile minor efficacia del farmaco, etc) sono correlati al dosaggio delle due sostanze, alla capacità del paziente di limitarsi a dosi minime di alcol, al tipo di attività (guida, macchinari, etc), alle condizioni epatiche e così via. Io eviterei le sostanze alcoliche che, tra l'altro, possono peggiorare il disturbo che si cerca di curare. Almeno finché Suo fratello è sottoposto a terapia iniettiva "long acting"
Mario Savino
medico
Specialista in Psichiatria
[#3]
Ex utente
Grazie per le risposte esaustive.
Allora sarà meglio evitate l'assunzione di alcolici.
Avrei un'altra domanda.
Durante l'assunzione della terapia orale, mi sembrava molto migliorato ed anche più felice. Ora che è stata interrotta noto dei piccoli peggioramenti, risulta più spento e restano delle picccole paranoie. Ci vuole tempo affinchè le iniezioni facciano il loro effetto? Ci vuole tempo per adattarsi? Chiedo poichè durante la terapia orale notavo un buon miglioramento, che ora è un po'svanito.
Grazie mille.
Allora sarà meglio evitate l'assunzione di alcolici.
Avrei un'altra domanda.
Durante l'assunzione della terapia orale, mi sembrava molto migliorato ed anche più felice. Ora che è stata interrotta noto dei piccoli peggioramenti, risulta più spento e restano delle picccole paranoie. Ci vuole tempo affinchè le iniezioni facciano il loro effetto? Ci vuole tempo per adattarsi? Chiedo poichè durante la terapia orale notavo un buon miglioramento, che ora è un po'svanito.
Grazie mille.
[#7]
Ex utente
Nel corso di questa eatate ha manifestato per la prima volta questi sintomi psicotici. Erano tali da essere poi arrivato al ricovero per un paio di giorni, dove gli è stata fatta la prima inienzione il giorno in cui è tornato a casa. È poi potuto tornare a casa ma non stava bene e quindi è seguito un altro ricovero, nel quale poi gli è stata somministrata la terapia orale poichè dicevano che ci voleva un po' di tempo per vedere gli effetti dell iniezione. è stato in ospedale un paio di settimane, assumendo anche la terapia orale che poi è stata interrotta quando lo ritenevano non più necessario. un paio di giorni fa, ha potuto tornare a casa dovo aver fatto un altra iniezione.
[#9]
Ex utente
Esatto.
Non gli somministrano la terapia orale poichè il primo tentativo di cura che è statto fatto a casa non ha funzionato poichè rifiutava di prenderla. Tuttavia ora che è stato curato in ospedale questa chiusura contro i farmaci gli è passata.
Sono preoccupata per questa cura iniettiva poichè ha ricominciato a non parlare più e a non rispondere alle domande come faceva prima di essere ricoverato. Ciò si sistemerà col tempo? Notavo che durante il ricovero quando assumeva la terapia orale dei miglioramenti che ora non ci sono più
Non gli somministrano la terapia orale poichè il primo tentativo di cura che è statto fatto a casa non ha funzionato poichè rifiutava di prenderla. Tuttavia ora che è stato curato in ospedale questa chiusura contro i farmaci gli è passata.
Sono preoccupata per questa cura iniettiva poichè ha ricominciato a non parlare più e a non rispondere alle domande come faceva prima di essere ricoverato. Ciò si sistemerà col tempo? Notavo che durante il ricovero quando assumeva la terapia orale dei miglioramenti che ora non ci sono più
[#10]
Durante il ricovero l'aggiunta della terapia orale aveva lo scopo di attendere la risposta della terapia long acting.
I risultati ottenuti in modo presunto da quella terapia in realtà erano un fenomeno temporaneo probabilmente non correlato direttamente alla terapia.
L'uso di una terapia ha lo scopo di ridurre la sintomatologia disfunzionale e la sofferenza psichica del paziente.
L'utilizzo di terapie long acting dimostra, secondo studi accreditati, una migliore compliance del paziente ed una riduzione delle ricadute sintomatologiche con un miglioramento generale della situazione.
E' possibile che nel primo periodo possano essere maggiormente evidenti alcuni effetti collaterali o una non completa azione terapeutica che nel tempo tendono a divenire differenti.
La migliore strategia è di fare riferimento sempre ai servizi preposti per la gestione della terapia evitando di porsi questioni che possono tendere a fare variazioni non condivise con i curanti per evitare ulteriori ricadute.
Le ricadute sono generalmente considerate problematiche perchè possono tendere a portare la malattia ad una maggiore difficoltà di cura ed una risposta minore alle terapie.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
I risultati ottenuti in modo presunto da quella terapia in realtà erano un fenomeno temporaneo probabilmente non correlato direttamente alla terapia.
L'uso di una terapia ha lo scopo di ridurre la sintomatologia disfunzionale e la sofferenza psichica del paziente.
L'utilizzo di terapie long acting dimostra, secondo studi accreditati, una migliore compliance del paziente ed una riduzione delle ricadute sintomatologiche con un miglioramento generale della situazione.
E' possibile che nel primo periodo possano essere maggiormente evidenti alcuni effetti collaterali o una non completa azione terapeutica che nel tempo tendono a divenire differenti.
La migliore strategia è di fare riferimento sempre ai servizi preposti per la gestione della terapia evitando di porsi questioni che possono tendere a fare variazioni non condivise con i curanti per evitare ulteriori ricadute.
Le ricadute sono generalmente considerate problematiche perchè possono tendere a portare la malattia ad una maggiore difficoltà di cura ed una risposta minore alle terapie.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#12]
Ex utente
Buonasera. Scusate se vi disturbo di nuovo, ma avendo poca conoscenza in materia il parere di Voi medici mi aiuta e tranquillizza molto.
Volevo chiedere se l'iniezione di terapia long acting può causare alti e bassi? Con bassi intendo momenti in cui si intravedono ancora un po' i sintomi della psicosi che si vuole curare. Oppure ricadute in atteggiamenti che aveva prima durante la psicosi per esempio il dichiarare di non voler prendere farmaci, cosa che nelle ultime due settimane invece non è affatto avvenuta. Sono questi alti e bassi transitori? Preciso che ha gia fatto due iniezioni a distanza di un mese.
Grazie mille per la vostra pazienza.
Cordiali Saluti.
Volevo chiedere se l'iniezione di terapia long acting può causare alti e bassi? Con bassi intendo momenti in cui si intravedono ancora un po' i sintomi della psicosi che si vuole curare. Oppure ricadute in atteggiamenti che aveva prima durante la psicosi per esempio il dichiarare di non voler prendere farmaci, cosa che nelle ultime due settimane invece non è affatto avvenuta. Sono questi alti e bassi transitori? Preciso che ha gia fatto due iniezioni a distanza di un mese.
Grazie mille per la vostra pazienza.
Cordiali Saluti.
[#14]
Ex utente
Mi scusi ho posto la domanda in modo sbagliato.
Intendevo chiedere se è possibile che, nonostante la terapia long acting, ci siano degli alti e bassi, cioè momenti in cui si intravedono ancora sintomi della psicosi.
Ci vuole tempo affinche la terapia faccia il suo pieno effetto ed è ciò normale?
Intendevo chiedere se è possibile che, nonostante la terapia long acting, ci siano degli alti e bassi, cioè momenti in cui si intravedono ancora sintomi della psicosi.
Ci vuole tempo affinche la terapia faccia il suo pieno effetto ed è ciò normale?
Questo consulto ha ricevuto 15 risposte e 1.7k visite dal 11/09/2020.
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