Credete sia utile/necessario?
Salve a tutti, ho deciso di scrivere un consulto per avere un parere specialistico in merito e capire come orientarmi al meglio.
Sono un ragazzo di 20 anni e a seguito di un attacco di panico avuto a scuola all'incirca due anni fa è iniziato il mio calvario con l'ansia.
Dopo di esso oltre ad una forte ansia molto generale è comparsa anche forte difficoltà nell'allontanarmi (agorafobia) e una velata ipocondria.
Sono all'incirca due anni che convivo con tutto questo nonostante non abbia più avuto attacchi di panico dopo il primo avuto a scuola, sin dai primi tempi avevo sempre attribuito i miei momenti d'ansia alla nausea e alla paura di vomitare ma tramite la psicoterapia siamo giunti al punto di comprendere che la nausea è semplicemente il modo in cui si manifesta fisicamente la mia ansia e che quindi non era la causa scatenante.
Premetto che oltre il calvario psicologico da quando ho iniziato a star male con l'ansia soffro spesso di mal di stomaco e nausea ad intermittenza che spesso si placano rilassandomi o prestando attenzione ad altro.
Prima dei 17 anni non ho mai avuto familiarità con l'ansia, per certi versi non sapevo nemmeno cosa fosse.
Non ho mai avuto problemi sociali o a relazionarmi con le persone, l'unica forte fonte di stress precedete all'attacco di panico è stata una separazione molto travagliata dei miei genitori durata all'incirca 4 anni condita dai continui litigi.
Dopo questa logorroica premessa ma necessaria la mia domanda è una sola: secondo il vostro parere sarebbe utile intraprendere anche una terapia farmacologia oltre la psicoterapia cognitivo comportamentale?
(che frequento da 3 mesi)
Dopo 2 anni fatti di rinunce, attacchi d'ansia alla minima uscita e nausea perenne sono completamente esausto di questa situazione e vorrei porre la parola fine non posso e non voglio continuare a vivere così, devo decidere del mio futuro non posso più buttare anni a rimandare esperienze e soprattutto lo studio.
Sono un ragazzo di 20 anni e a seguito di un attacco di panico avuto a scuola all'incirca due anni fa è iniziato il mio calvario con l'ansia.
Dopo di esso oltre ad una forte ansia molto generale è comparsa anche forte difficoltà nell'allontanarmi (agorafobia) e una velata ipocondria.
Sono all'incirca due anni che convivo con tutto questo nonostante non abbia più avuto attacchi di panico dopo il primo avuto a scuola, sin dai primi tempi avevo sempre attribuito i miei momenti d'ansia alla nausea e alla paura di vomitare ma tramite la psicoterapia siamo giunti al punto di comprendere che la nausea è semplicemente il modo in cui si manifesta fisicamente la mia ansia e che quindi non era la causa scatenante.
Premetto che oltre il calvario psicologico da quando ho iniziato a star male con l'ansia soffro spesso di mal di stomaco e nausea ad intermittenza che spesso si placano rilassandomi o prestando attenzione ad altro.
Prima dei 17 anni non ho mai avuto familiarità con l'ansia, per certi versi non sapevo nemmeno cosa fosse.
Non ho mai avuto problemi sociali o a relazionarmi con le persone, l'unica forte fonte di stress precedete all'attacco di panico è stata una separazione molto travagliata dei miei genitori durata all'incirca 4 anni condita dai continui litigi.
Dopo questa logorroica premessa ma necessaria la mia domanda è una sola: secondo il vostro parere sarebbe utile intraprendere anche una terapia farmacologia oltre la psicoterapia cognitivo comportamentale?
(che frequento da 3 mesi)
Dopo 2 anni fatti di rinunce, attacchi d'ansia alla minima uscita e nausea perenne sono completamente esausto di questa situazione e vorrei porre la parola fine non posso e non voglio continuare a vivere così, devo decidere del mio futuro non posso più buttare anni a rimandare esperienze e soprattutto lo studio.
[#1]
Se la psicoterapia da sola non permette di gestire la sintomatologia il ricorso alla terapia farmacologica, insieme alla psicoterapia, è decisamente indicato. I farmaci utilizzati per curare l'ansia cronica e le somatizzazioni vanno assunti per un periodo adeguato e non danno dipendenza né assuefazione.
Franca Scapellato
[#2]
Utente
Qualche risultato c'è stato, riesco ad uscire di più e i momenti d'ansia intensa sono spariti ma allo stesso tempo l'ansia generale è leggermente aumentata come anche le somatizzazioni.
Credo di aspettare ancora almeno 1 mese prima di prendere la decisione di intraprendere una terapia farmacologica.
Credo di aspettare ancora almeno 1 mese prima di prendere la decisione di intraprendere una terapia farmacologica.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 834 visite dal 19/08/2020.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.