Parere riguardo l’assunzione di troppe medicine

Buonasera dottori

Mia madre ha cominciato ad avere disturbi ossessivi-compulsivi e ossessioni all’età di 23 anni.
Ai tempi viveva in un paesino e il medico del paese le prescrisse dei psicofarmaci di cui però non sono a conoscenza dei nomi.

Tuttavia i disturbi ritornavano periodicamente e via via sempre più gravi, al punto da sviluppare anche una depressione.

Trasferitasi in città è stata visitata da uno psichiatra il quale ha prescritto nuovi farmaci, che hanno funzionato.

Da oltre 15 anni è migliorata e i disturbi e la depressione non ci sono più.
Oggi ha 64 anni.

Tuttavia, avendola tenuta sotto controllo negli ultimi tempi, ho avuto il sospetto che questi psicofarmaci sono diventati una dipendenza, poiché se dimentica di prenderne qualcuna inizia a sentirsi male, ed è convinta di non poter più farne a meno, poiché pensa che le ossessioni potrebbero ritornare.

Avendo il sospetto che queste medicine sono troppe e comunque portano tantissimi effetti indesiderati, i quali ho riscontrato su di lei, che vi elencherò, ho deciso di consultare altri medici, i quali mi hanno riferito che sono eccessivamente troppi farmaci, e di ridurne almeno la metà.
Lo psichiatra presso il quale mia madre è in cura, su 6 medicine ne ha tolta solo una e mia madre non ha avuto problemi.
Tuttavia gli effetti collaterali si fanno via via più gravi.
E si rifiuta di parlare con lo psichiatra riguardo questi sintomi.
Perciò chiedo a Voi come ulteriore opinione se queste medicine possano effettivamente peggiorare la salute di mia madre che le assume per presunta dipendenza, onde evitare che i disturbi che sono completamente guariti, possano ritornare, secondo lei.

I medicinali sono i seguenti: Risperdal 1mg; Depakin chrono 500mg; Trittico 75mg; Paroxetina EG 20mg; Lorazepam Dorom 2, 5mg; Neuleptil 10mg (rimosso).

Gli effetti collaterali: Discinesia, aumento dell’appetito, incontinenza urinaria, confusione, apnea notturna, sindrome da sospensione del farmaco, minzione frequente, affaticamento, dolore toracico, aumento di peso, tachicardia, tinnito.

Vi riferisco inoltre una particolarità: dopo che assume le medicine di sera prima di andare a dormire, è capitato che, nel tentativo di svegliarla per alcuni casi di emergenza passati, mi rilsultava inpossibile, in quanto era in un sonno troppo profondo.
Tra l’altro se non prende le medicine non riesce a dormire, o se si addormenta senza averle prese si risveglia durante la notte.

Chiedo altresì, qualora queste medicine possano essere causa di malessere e non più di benessere, se possano essere diminuite gradualmente (se non eliminate del tutto) fino a raggiungere delle dosi minime che non danneggino ulteriormente la salute di mia madre.
Vi comunico infine che è fumatrice, presenta una cisti nell’ovaio sx, micronoduli ai polmoni, è stata operata di rizoartrosi mano dx e neoformazione sul lato dx superiore del naso.
Vi ringrazio anticipatamente.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
" sono diventati una dipendenza, poiché se dimentica di prenderne qualcuna inizia a sentirsi male, ed è convinta di non poter più farne a meno, poiché pensa che le ossessioni potrebbero ritornare."

Questa non è una dipendenza dai farmaci, eventualmente dalla malattia.
Passiamo all'elenco che poi fa. L'unica medicina la cui assunzione nel tempo può creare un legame che non corrisponde più ad una funzione è il lorazepam, e la cui sospensione brusca si associa ad astinenza.
In tal caso, un medico può indicare come procedere alla sospensione.
Invece, lo stesso ragionamento fatto su tutte le medicine non ha senso. Prima di tutto perché può anche essere vero che il suo sonno e il resto ancora dipende da una cura, secondo perché se uno sospende bruscamente una serie di cose tutte insieme si espone a dei rischi, o semplicemente a dei fastidi, senza che ve ne sia alcun bisogno.

"ho deciso di consultare altri medici, i quali mi hanno riferito che sono eccessivamente troppi farmaci, e di ridurne almeno la metà"

Cerchiamo di essere seri, ora un medico dice ne prenda la metà, la metà così a caso, un po' di tutto... Come le taglia a metà, in verticale, in orizzontale.

Ma scusi, non è più semplice consultare il medico che la segue o un altro e avere una risposta ragionata su tutto ciò ?

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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