Stato d'ansia perenne. Cosa fare?

Gent.
mi Dottori,

cinque giorni fa sono stato colto da un fortissimo attacco di panico convulsivo che è rientrato del tutto solo dopo un paio d'ore e non prima di aver assunto 5 gocce di Lexotan.
Una tensione si è annidata nel petto durante una conversazione nella quale rievocavo un episodio della mia vita con particolare enfasi emotiva, andando poi a toccare tutto il corpo, in particolare arti superiori e inferiori.
Precedentemente avevo avuto soli altri due attacchi (8 mesi e 21 mesi prima), che però non avevano più lasciato segni al loro risolversi.
Adesso, a distanza di cinque giorni, pur non avendo più tremori, continuo ad avvertire uno stato d'ansia perenne che si manifesta attraverso un senso di oppressione toracica che a volte tocca anche la schiena, e una sensazione di respiro breve.
Questo quadro interessa la fase diurna, la notte per fortuna dormo serenamente e non vorrei mai svegliarmi.
Non ho ancora consultato il medico di base perché in ferie, ma sono andato alla guardia medica e poi al pronto soccorso: tuttavia pressione cardiaca, ossigenazione ed elettrocardiografia hanno riscontrato valori normali.
Da ieri ho deciso di "curarmi" mediante l'assunzione, tre volte al giorno, di dieci gocce di un integratore fitoterapico prescrittomi alcuni mesi fa dal mio neurologo (Seren.
mu, a base valeriana e passiflora), mentre nell'eventualità di un forte attacco come quello dell'altra sera mi difenderei nuovamente con il Lexotan.
La mia domande sono: sto seguendo la strada giusta?
Ritenete sia necessario avviare un percorso di affiancamento psichiatrico e/o psicoterapeutico che possa riuscire a risolvere questo fastidioso stato psicofisico?
Esistono esercizi mentali o fisici, o attività particolari, che posso svolgere durante la giornata per alleviare la sensazione di paura per un nuova violenta manifestazione e, al contempo, mitigare i fastidi al petto?


In attesa di un Vs.
cortese riscontro, porgo cordiali saluti.
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Salve,

Se tali episodi sono stati classificati come attacchi di panico, e residua adesso uno stato ansioso, presumo vi siano gli estremi per fare una diagnosi e impostare una cura, anche con esami accertati per escludere altre ipotesi.
Stupisce che dica "tuttavia pressione cardiaca, ossigenazione ed elettrocardiografia hanno riscontrato valori normali."
Perché avrebbero dovuto essere anomale per forza durante un attacco di panico ?
Le 5 gocce di lexotan non possono aver influenzano un attacco, è semplicemente terminato, apposta si chiamano attacchi.
Se di panico si tratta, non sta attualmente curando alcunché.
Direi di farsi fare diagnosi e terapia.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
Utente
Utente
Gent.mo Dr. Pacini, con i così indicati 'valori normali' intendevo riferirmi a quelli registrati al pronto soccorso, quando l'attacco di panico vero e proprio era terminato da un paio di giorni e persisteva soltanto lo stato d'ansia.

Quanto al Suo suggerimento, lo prenderò senz'altro in considerazione e già domattina andrò dal mio medico affinché possa fare la sua diagnosi e prescrivermi una terapia mirata.

La ringrazio per la tempestività della risposta e per aver in essa espresso le Sue considerazioni :-)
[#3]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Sì, l'avevo capito, ma perché al pronto soccorso durante un attacco si stupisce che i valori siano normali, possono esserlo come no, è molto variabile.
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