Fobia sociale e agorafobia

Gentile/i Dottore/i,
desidero porvi una domanda sui miei problemi. Soffro di problemi di foia sociale che si manifesta come dei piccoli attacchi di panico e di agorafobia.
Ho consultato due psichiatri..uno dei due mi ha prescritto fluoxetina 20 mg die, il secondo venlafaxina 150 mg die (iniziando con una dose di 75 mg). Quale dei due è, secondo la Vostra esperienza e conoscenza, più efficace nella cura dei miei problemi? so che la fluoxetina aumenta l'ansia (io ultimamente sono abbastanza ansiosa) ma non so se è solo un effetto iniziale che regredisce man mano che il farmaco entra in circolo oppure è un effetto particolarmente attivante che resta..Per quanto riguarda la venlafaxina invece,ho visto che è un SNRI e che in genere per questi problemi i farmaci di prima scelta sono gli SSRI..a cosa serve questo effetto su due neurotrasmettitori invece che solo sulla serotonina?
Vi sarei grata se poteste aiutarmi a capire

Grazie
P.
[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Gentile utente,

i trattamenti sono personalizzati e' la risposta e' variabile.
Di solito vengono prescritti secondo la propria esperienza.
Secondo me sbaglia a girare psichiatri perché otterra' prescrizioni differenti.

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Utente
Utente
Grazie Dr. Ruggiero, capisco perfettamente che ogni medico possa prediligere un farmaco perchè nella sua esperienza si è dimostrato "migliore" per determinati problemi, infatti non chiedevo di "aiutarmi a scegliere tra i due" ma solo di chiarirmi alcuni dubbi che ho sull'uno e sull'altro..soprattutto sulla fluoxetina.. mi interessava semplicemente sapere se l'ansia, che normalmente tutti gli antidepressivi possono aumentare durante le prime settimane, resta anche dopo..solo questo.
Sarei grata se poteste chiarmi questo semplice aspetto.
(Col mio medico non posso parlare prima di martedì prossimo..per questo volevo intanto farmi un'idea che poi naturalmente raffronterò con lui)
Grazie
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Gentile utente,

mi sembra che spiegarle le possibilita' di azione dei farmaci su di lei non facciano altro che alimentare una certa preoccupazione relativa all'uso degli stessi.

Tra i due non e' possibile scegliere da questa sede, ed e' probabile che gli effetti di uno o l'altro possano non presentarsi ma in lei.

Per questo motivo, la invito a chiarirsi con il suo curante, in quanto rischia di cercare di trovare una soluzione ai suoi problemi girando in continuazione e sperando che la prescrizione successiva non abbia alcun effetto collaterale.

Lei ha deciso il suo curante? deve assumere il trattamento prescritto da quel curante e interagire con lui quando ne sente il bisogno.
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