Richiesta diagnosi scritta
Buonasera,
sono stata in cura per circa 2 anni (maggio 2018- aprile 2020) presso una psichiatra del centro di igiene mentale (SSNN).
La diagnosi era: depressione maggiore.
Parlando con la dottoressa, è emerso che la causa del disturbo è imputabile a mio padre.
In famiglia non abbiamo mai avuto un buon rapporto.
Purtroppo, nelle ultime settimane (anche a causa della richiesta di separazione avanzata da mia madre), la situazione è degenerata.
Domenica scorsa (21 giugno) mio padre si è presentata nel paese nel quale ora risiedo e, in meno di 24 ore, è riuscito a litigare (oltre che con noi), anche con i carabinieri (che stanno valutando se poterlo allontanare dal paese) e con i vigli urbani (che volevano denunciarlo).
A seguito, anche, di questi episodi, ci siamo rivolti a un avvocato penalista, che ora procederà nei suoi confronti.
Il legale mi ha chiesto di contattare la mia psichiatra e chiederle una certificazione (o qualcosa di simile...) nella quale dichiari che il disturbo per il quale sono stata in cura, è imputabile a mio padre.
Premetto, però, che già 1 anno fa circa le chiesi una certificazione (da poter consegnare all' avvocatessa civilista che si sta occupando della separazione dei miei) ma, lei, non me la diede affermando che avrebbe potuto danneggiare me se, un domani, avessi voluto ri- avvicinarmi a mio padre.
Adesso avrei davvero bisogno di questa certificazione poichè la situazione è davvero molto, molto critica.
La dottoressa può negarmi questo tipo di documentazione o, per legge, è obbligata a darmela?
sono stata in cura per circa 2 anni (maggio 2018- aprile 2020) presso una psichiatra del centro di igiene mentale (SSNN).
La diagnosi era: depressione maggiore.
Parlando con la dottoressa, è emerso che la causa del disturbo è imputabile a mio padre.
In famiglia non abbiamo mai avuto un buon rapporto.
Purtroppo, nelle ultime settimane (anche a causa della richiesta di separazione avanzata da mia madre), la situazione è degenerata.
Domenica scorsa (21 giugno) mio padre si è presentata nel paese nel quale ora risiedo e, in meno di 24 ore, è riuscito a litigare (oltre che con noi), anche con i carabinieri (che stanno valutando se poterlo allontanare dal paese) e con i vigli urbani (che volevano denunciarlo).
A seguito, anche, di questi episodi, ci siamo rivolti a un avvocato penalista, che ora procederà nei suoi confronti.
Il legale mi ha chiesto di contattare la mia psichiatra e chiederle una certificazione (o qualcosa di simile...) nella quale dichiari che il disturbo per il quale sono stata in cura, è imputabile a mio padre.
Premetto, però, che già 1 anno fa circa le chiesi una certificazione (da poter consegnare all' avvocatessa civilista che si sta occupando della separazione dei miei) ma, lei, non me la diede affermando che avrebbe potuto danneggiare me se, un domani, avessi voluto ri- avvicinarmi a mio padre.
Adesso avrei davvero bisogno di questa certificazione poichè la situazione è davvero molto, molto critica.
La dottoressa può negarmi questo tipo di documentazione o, per legge, è obbligata a darmela?
[#1]
Gentile utente,
Si certifica la diagnosi fatta, che sia imputabile a chicchessia può essere desumibile dai fatti se questi saranno descritti. Il medico può riferire cosa Lei ha riferito, questa è una certificazione non relativa alla causa, relativa al fatto che Lei glielo aveva riferito.
Un conto è un discorso che si fa nel parlare con il paziente in ambulatorio, un altro è se questo deve essere accertato in senso medico legale. Perché in questo ultimo caso non è che dalla diagnosi si ricavi che debba essere colpa di qualcuno (la diagnosi di depressione non implica che ci sia un evento esterno) né poter sapere chi, perché il medico non è un investigatore o qualcuno che accerta i fatti, li sente da lei raccontare se mai.
Quindi il medico sceglierà cosa ha senso certificare. Il medico è "tenuto" se il giudice glielo impone, anche tramite un perito. Se ci sono documenti in cui questo è scritto, ne può far richiesta, ma non è detto.
Si certifica la diagnosi fatta, che sia imputabile a chicchessia può essere desumibile dai fatti se questi saranno descritti. Il medico può riferire cosa Lei ha riferito, questa è una certificazione non relativa alla causa, relativa al fatto che Lei glielo aveva riferito.
Un conto è un discorso che si fa nel parlare con il paziente in ambulatorio, un altro è se questo deve essere accertato in senso medico legale. Perché in questo ultimo caso non è che dalla diagnosi si ricavi che debba essere colpa di qualcuno (la diagnosi di depressione non implica che ci sia un evento esterno) né poter sapere chi, perché il medico non è un investigatore o qualcuno che accerta i fatti, li sente da lei raccontare se mai.
Quindi il medico sceglierà cosa ha senso certificare. Il medico è "tenuto" se il giudice glielo impone, anche tramite un perito. Se ci sono documenti in cui questo è scritto, ne può far richiesta, ma non è detto.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1k visite dal 27/06/2020.
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