Psicosi con assunzione sostanze
Buona sera.
Da un po' di mesi ormai mio fratello più giovane non sta bene.
Tutto è iniziato con ansia e insonnia, per le quali si è recato al medico di base che gli ha prescritto Lexodan.
Da qui in poi la situaziune è peggiorata.
Presenta vari sintomi anche pesanti riconducibili a una psicosi che ci preoccupano molto.
Lui assume cannabis regolarmente e da molto tempo.
Ha anche provato altre droghe ma non so di preciso quante volte ne quali.
Abbiamo consultato diversi professionisti, che ci avevano sconsigliato di dargli il Lexodan.
È quindi stato sopeso, ma restava in lui l'idea della nuova "droga" che ha provato, ha quindi insistito fortemente per averla anche al costo di parlare con psichiatri.
Ora può di nuovo assumerlo.
Noi siamo molto preoccupati, ma lui non ne vuole assolutamente sapere di farsi visitare se non per avere il Lexodan.
Abbiamo insistito ma niente.
Prossima settimana abbiamo prenotato un'altra visita con una psichiatra, sperando che lui acconsenta a parlargli, e speriamo di avere una diagnosi.
Lui continua a fumare cannabis, prende il Lexotan, ma è anche in cerca di ben altro come cocaina ecc.
sembra volersi "curare" da solo utilizzando le sostanze.
Io sono molto preoccupata, e anche se non dovrei, leggo molto su internet.
I sintomi sembrano quelli di una psicosi.
Avrei diverse domande, anche solo per avere opinioni, assolutamente non una diagnosi:
-come convincerlo a farsi visitare?
- volevo avere un chiarimento su un consulto che ho letto, dove un vostro collega sostiene che quando l'uso di sostanze prosegue dopo episodi di psicosi, la diagnosi più probabile è di tipo borderline.
Dato che mio fratello usa sostanze nonostante la sua psicosi, è probabile una diagnosi di disturbo borderline?
Cioè in base a questo criterio so escludono altre malattie come schizofrenia o disturbo delirante?
Grazie mille per l'attenzione!
Da un po' di mesi ormai mio fratello più giovane non sta bene.
Tutto è iniziato con ansia e insonnia, per le quali si è recato al medico di base che gli ha prescritto Lexodan.
Da qui in poi la situaziune è peggiorata.
Presenta vari sintomi anche pesanti riconducibili a una psicosi che ci preoccupano molto.
Lui assume cannabis regolarmente e da molto tempo.
Ha anche provato altre droghe ma non so di preciso quante volte ne quali.
Abbiamo consultato diversi professionisti, che ci avevano sconsigliato di dargli il Lexodan.
È quindi stato sopeso, ma restava in lui l'idea della nuova "droga" che ha provato, ha quindi insistito fortemente per averla anche al costo di parlare con psichiatri.
Ora può di nuovo assumerlo.
Noi siamo molto preoccupati, ma lui non ne vuole assolutamente sapere di farsi visitare se non per avere il Lexodan.
Abbiamo insistito ma niente.
Prossima settimana abbiamo prenotato un'altra visita con una psichiatra, sperando che lui acconsenta a parlargli, e speriamo di avere una diagnosi.
Lui continua a fumare cannabis, prende il Lexotan, ma è anche in cerca di ben altro come cocaina ecc.
sembra volersi "curare" da solo utilizzando le sostanze.
Io sono molto preoccupata, e anche se non dovrei, leggo molto su internet.
I sintomi sembrano quelli di una psicosi.
Avrei diverse domande, anche solo per avere opinioni, assolutamente non una diagnosi:
-come convincerlo a farsi visitare?
- volevo avere un chiarimento su un consulto che ho letto, dove un vostro collega sostiene che quando l'uso di sostanze prosegue dopo episodi di psicosi, la diagnosi più probabile è di tipo borderline.
Dato che mio fratello usa sostanze nonostante la sua psicosi, è probabile una diagnosi di disturbo borderline?
Cioè in base a questo criterio so escludono altre malattie come schizofrenia o disturbo delirante?
Grazie mille per l'attenzione!
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Intanto va capito se la psicosi è antecedente o slatentizzata dall’uso di sostanze.
La diagnosi in questo momento non è una preoccupazione primaria poiché va stabilito l’andamento della patologia sulla base dell’uso di sostanze.
Inoltre, l’utilizzo di benzodiazepine è sconsigliato, spesso sono fenomeno di abuso e di spaccio.
La pertinenza per la disassuefazione è del serd di pertinenza territoriale, poiché effettuare diverse visite psichiatriche non porta ad un programma specifico di non utilizzo di sostanze ed introduzione di terapie sostitutive alle droghe.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
La diagnosi in questo momento non è una preoccupazione primaria poiché va stabilito l’andamento della patologia sulla base dell’uso di sostanze.
Inoltre, l’utilizzo di benzodiazepine è sconsigliato, spesso sono fenomeno di abuso e di spaccio.
La pertinenza per la disassuefazione è del serd di pertinenza territoriale, poiché effettuare diverse visite psichiatriche non porta ad un programma specifico di non utilizzo di sostanze ed introduzione di terapie sostitutive alle droghe.
Dr. F. S. Ruggiero
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