Depersonalizzazione e derealizzazione

Salve,ho 27 anni e sono (ero??) un ragazzo con una personalità estroversa e solare.da circa 5 anni ho cominciato a soffrire di ansia e attacchi di panico in seguito ad una esperienza non proprio positiva lavorativa.Prima di allora non sapevo neanche cosa significasse andare dal medico,ma dopo quel periodo mi è subentrata una ipocondria a dir poco abnorme,mi allarmo praticamente per qualsiasi cosa.Cmq dal 2007 sono in cura per questa ansia generale,che prima è sparita ma poi si è ripresentata violentemente questa estate.E da allora ho delle sensazioni ricorrenti...Tipo aver timore di non riconoscere i miei cari,o guardarmi il colorito del viso allo specchio diverse volte al giorno,controllare il peso appena ne ho la possibilità,fare pensieri in cui mi immedesimo in un malato di qualcosa di grave e doloroso,farmi domande su cosa ci sia dopo la morte,o cosa si prova a morire...insomma un pò deprimenti...Sto facendo ora una cura con ENTACT 10 una compressa al di,dopo aver affiancato x circa 3 mesi EN che ho smesso di prendere da almeno 2 mesi.Ora mi son comparsi questi nuovi "sintomi" che non ho ancora riferito al mio psikiatra ma che da un paio di settimane sono ricorrenti e mi accompagnano dalla mattina alla sera: mi sento intontito,ho sonnolenza,vista stanca,svogliatezza ma ho sempre appetito,fastidio sul lobo temporale destro...quando mi sveglio sembra che non abbia dormito per nulla e...quelli che piu mi preme farvi analizzare,un senso di distacco dalla realtà,dalla vita quotidiana...è come se le cose che ho sempre fatto mi giungessero come nuove,i posti che frequento di solito come visti da poco....di avere difficoltà ad articolare un discorso,o a ricordare un numero o una parola anche se in realtà li so perfettamente...a volte mi capita anche di avere la sensazione che la mia ragazza sia....come dire,diversa....ma anke io quando mi guardo allo specchio...mi sembra di non riconoscere la mia immagine,anke se col seno di poi mi rendo conto di essere il solito...insomma na confusione e na paura che mi stia succedendo qualcosa di brutto che non mi fa vivere x nulla a pieno la quotidianità...erano sensazioni che non avevo mai provato...o magari x poco,ma non come stavolta che mi perseguitano per ore ed ore.Certo so che il fatto che lo stia scrivendo e che lo descriva escluda il fatto che stia impazzendo o abbia qualche brutto male (altrimenti penso avrei avuto parecchia difficoltà ad esprimermi) ma il fatto ke mi senta sempre rallentato,intontito,a volte estraneo a me stesso,e il fatto che cerchi sempre di trovare una risposta a tutto mi debilita molto...Sapreste consigliarmi qualcosa da fare? Ah...aggiungo che il tutto è improvvisamente peggiorato in cocomitanza(un mese fa) della diagnosi di un brutto male improvviso a mia nonna,operata di urgenza x un tumore al cervello..Grazie mille x la pazienza se mi son troppo dilungato,ma come voi ben sapete,in questo campo spiegare come ci si sente non è come spiegare cosa ci si sente :)
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
gentile utente,

la condizione che descrive potrebbe anche essere dovuta all'antidepressivo che sta assumendo.
Oppure potrebbe essere correlata ad un non buon compenso del trattamento.
Per questo motivo deve far rivalutare velocemente la sua condizione dal suo psichiatra curante.

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 4.1k 202
Gentile utente,
sono d'accordo col dottor Ruggiero sull'opportunità di rivalutare la terapia col suo psichiatra, tanto più che l'improvvisa scoperta del tumore al cervello di sua nonna ha accentuato la sua ansia: il "fastidio sul lobo temporale destro", il timore di un "brutto male" localizzato alla testa probabilmente sono comparsi o si sono intensificati dopo la malattia della nonna.
Oltre un mese di intervallo tra una visita e l'altra è accettabile quando l'umore è in equilibrio, ma quando si sta male bisogna anticipare l'incontro.
Cordiali saluti

Franca Scapellato

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Utente
Utente
Innanzitutto grazie mille per la celerità della risposta.E grazie per aver avuto la pazienza di leggere il papiro...Quindi voi pensate possa essere un effetto collaterale del farmaco...Ma secondo il vostro parere,dovrei anche associare una terapia psicologica oltre che farmacologica? anche se penso che la terapia che faccio sia leggera,almeno a sentire piu o meno quel che prendono altri pazienti ansiosi e ipocondriaci...Cmq domani vado subito a fissare un appuntamento....ancora GRAZIE dottori,ho rivalutato la figura dello psicologopsichiatra,anche x forza di cose.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

Nella mia esperienza le situazioni più frequenti di questo tipo sono il risultato di una mancata risposta al trattamento, che non è assoluta: magari qualche aspetto è migliorato ma quelli del tipo apatico-abulico e di perdita del piacere e della spinta vitale rimangono fermi.
Sono sintomi di depersonalizzazione affettiva, ma sono comuni anche nelle depressioni classiche. Quindi possono rappresentare una parte integrante dei sintomi che compongono la depressione. Direi che se entact è il primo e unico prodotto che ha provato e non sta avendo grande efficacia, ci sono svariate altre opzioni antidepressive da poter sperimentare.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
certo,penso sia la soluzione migliore tentare con un altro farmaco.Ne parlerò al piu presto con il mio psichiatra e....detto francamente,non vedo l'ora di uscire definitivamente da questa situazione che a volte mi pregiudica anche le cose piu banali....it timore di non riconoscere i cari e le situazioni quotidiane è davvero una sensazione brutta.Grazie ancora per il lavoro che svolgete in questo servizio...a volte una parola di conforto è meglio di cento medicine :)
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