Sul disturbo ossessivo compulsivo
Buongiorno, vorrei fare due domande sul disturbo ossessivo compulsivo. In particolare sul rimuginare.
Da circa un anno sto assumendo ZOLOFT 50 mg la mattina e GABAPENTIN 100mg la sera.
e devo dire che mi sento bene.
domanda 1) E' possibile assumere tale prodotto per molti anni senza avere effetti collaterali particolarmente gravi? Se dovessi eliminare tale farmaco, penso che, nonostante un certo percorso di psicoterapia intrapreso durante quest'anno, di ricadere nell'attività di rimuginio, tipica della mia personalità.
domanda 2) E' possibile considerarsi patologicamente e sin dalla nascita portati a rimuginare, indipendentemente da esperienze traumatiche passate. In tal senso l'assunzione prolungata del farmaco può aiutare nel tempo a correggere tale percorso vizioso che la mente compie di continuo?
Queste domande nascono dal fatto che con l'assunzione del farmaco mi sento bene e molto lucido, ma non so se tale situazione possa mantenersi nel tempo senza avere altre conseguenze collaterali.
Grazie.
Da circa un anno sto assumendo ZOLOFT 50 mg la mattina e GABAPENTIN 100mg la sera.
e devo dire che mi sento bene.
domanda 1) E' possibile assumere tale prodotto per molti anni senza avere effetti collaterali particolarmente gravi? Se dovessi eliminare tale farmaco, penso che, nonostante un certo percorso di psicoterapia intrapreso durante quest'anno, di ricadere nell'attività di rimuginio, tipica della mia personalità.
domanda 2) E' possibile considerarsi patologicamente e sin dalla nascita portati a rimuginare, indipendentemente da esperienze traumatiche passate. In tal senso l'assunzione prolungata del farmaco può aiutare nel tempo a correggere tale percorso vizioso che la mente compie di continuo?
Queste domande nascono dal fatto che con l'assunzione del farmaco mi sento bene e molto lucido, ma non so se tale situazione possa mantenersi nel tempo senza avere altre conseguenze collaterali.
Grazie.
[#1]
Gentile utente,
il dosaggio di farmaco che assume e' al minimo dell'efficacia, per tale motivo e' possibile anche non avere mai effetti collaterali tali da comportare la sospensione.
Purtroppo pero' potrebbe accadere che si avranno alcuni effetti spiacevoli ed allora sara' il caso di decidere una strategia terapeutica efficace allo stesso modo.
In ogni caso, l'associazione di farmacoterapia e psicoterapia e' la migliore per la risoluzione del suo problema che potra' andare incontro anche a remissione totale.
La psicoterapia deve aiutarla a ridurre i processi di rimuginazione in modo che presentadosi in futuro Lei sia in grado di evitarli.
Per poter valutare tale condizione ne parli con fiducia al suo psicoterapeuta che potra' delucidarla ulteriormente sul sintomo, soprattutto perche', al di la' della linea teorica che si puo' tenere nel consulto presente, la conosce direttamente e puo' indicarle la strada per valutare tutte le sfaccettature della sua disfunzione.
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
il dosaggio di farmaco che assume e' al minimo dell'efficacia, per tale motivo e' possibile anche non avere mai effetti collaterali tali da comportare la sospensione.
Purtroppo pero' potrebbe accadere che si avranno alcuni effetti spiacevoli ed allora sara' il caso di decidere una strategia terapeutica efficace allo stesso modo.
In ogni caso, l'associazione di farmacoterapia e psicoterapia e' la migliore per la risoluzione del suo problema che potra' andare incontro anche a remissione totale.
La psicoterapia deve aiutarla a ridurre i processi di rimuginazione in modo che presentadosi in futuro Lei sia in grado di evitarli.
Per poter valutare tale condizione ne parli con fiducia al suo psicoterapeuta che potra' delucidarla ulteriormente sul sintomo, soprattutto perche', al di la' della linea teorica che si puo' tenere nel consulto presente, la conosce direttamente e puo' indicarle la strada per valutare tutte le sfaccettature della sua disfunzione.
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
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https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Gentile utente,
la scelta del doppio binario della psicoterapia associata alla cura farmacologica non potrà che dare buoni risultati nel suo caso.
per quanto riguarda la seconda questione è ancora oggetto di studio e ricerca scientifica l'individuazione di fattori genetici ed ereditari predisponenti allo svilppo di specifiche patologie psichiche. Per quanto riguarda i disturbi ansiosi è possible una certa predisposizione strutturale e funzionale tuttavia non va di certo trascurato il ruolo dell prime sperienze di vita (0-3 anni),non necessariamente traumatiche, soprattutto per la costruzione delle modalità di funzionamento del pensiero.
Con i migliori auguri
F.I.Passoni
studiopsicologia1@libero.it
la scelta del doppio binario della psicoterapia associata alla cura farmacologica non potrà che dare buoni risultati nel suo caso.
per quanto riguarda la seconda questione è ancora oggetto di studio e ricerca scientifica l'individuazione di fattori genetici ed ereditari predisponenti allo svilppo di specifiche patologie psichiche. Per quanto riguarda i disturbi ansiosi è possible una certa predisposizione strutturale e funzionale tuttavia non va di certo trascurato il ruolo dell prime sperienze di vita (0-3 anni),non necessariamente traumatiche, soprattutto per la costruzione delle modalità di funzionamento del pensiero.
Con i migliori auguri
F.I.Passoni
studiopsicologia1@libero.it
F.I.Passoni
Dir. di SYNESIS, Centro di Consulenza Psicologica, Psicoterapia & Ipnosi Clinica
studiopsicologia@hotmail.it
[#3]
Gentile Utente, per quanto riguarda la seconda domanda, il disturbo in oggetto si può considerare indipendente da fattori genetici ed ereditari. Sono le esperienze dei primi anni di vita ed ancor più le modalità con le quali vengono affrontate le stesse che giocano un ruolo basilare nello sviluppo psichico.
Cordiali Saluti
dr Gianni Ronzani
Cordiali Saluti
dr Gianni Ronzani
Cordiali Saluti
dr Giovanni Ronzani
[#4]
Il disturbo ossessivo compulsivo ha, come ogni malattia dell'uomo, una componente genetica. In alcuni casi la trasmissione familiare è facilmente individuabile, poichè si ritrovano più membri affetti anche se con sintomi diversi; in altri casi si eredita una sorta di 'vulnerabilità', per cui, ad esempio, genitori affetti da attacchi di panico o disturbi dell'umore possono avere un figlio affetto da DOC. Affermazioni diverse sono assolutamente anacronistiche se rapportate agli sviluppi delle neuroscienze e delle scienze cognitive.
Cari saluti
Silvio Presta
www.silvio-presta-psichiatra.tk
Cari saluti
Silvio Presta
www.silvio-presta-psichiatra.tk
Silvio Presta
[#5]
Ancora una volta concordo con il collega e amico Dr. Silvio Presta per quanto riguarda la genetica del Disturbo Ossessivo-Compulsivo. Vorrei solo puntualizzare un fatto. In psichiatria viene distinta una personalità ossessivo-compulsiva (o anancastica) e un Disturbo Ossessivo-Compulsivo propriamente detto. La prima è una struttura di personalità congenita ereditaria caratterizzata da un comportamento particolarmente preciso, meticoloso, tendente all'ipercontrollo e alla ruminazione mentale; tale comportamento non contrasta con la propria volontà e viene percepito come "normale" o quasi dal soggetto portatore, non comporta gravi problemi di adattamento sociale (a volte può essere una condizione addirittura superadattativa, altre volte può essere semplicemente percepita negativamente dalle persone che sono intorno al soggetto), non può essere sostanzialmente modificato, nè con farmacoterapie nè con psicoterapie. Il Disturbo Ossessivo-Compulsivo, invece, è una vera e propria patologia, il comportamento che ne deriva può essere particolarmente invalidante e la percezione del disagio nel paziente e la consapevolezza dell'assurdità di certi propri comportamenti sono situazione quasi costantemente presenti. E' possibile curarlo anche in modo definitivo (le recidive sono tuttavia frequenti soprattutto se vengono utilizzati psicofarmaci per troppo breve tempo o a dosaggi minimi o al di sotto del range terapeutico) con dei farmaci antidepressivi con azione selettiva sulla serotonina, i quali a seconda dei casi devono essere assunti per periodi più o meno lunghi a dosaggi abbastanza elevati (se confrontati con quelli utilizzati nelle sindromi depressive) se si vuole arrivare alla remissione completa anche una volta sospeso il trattamento. Senz'altro molto utile è l'associazione con la psicoterapia cognitivo-comportamentale, comè è riportato sempre più spesso nella letteratura, in particolare in fase di scalo del trattamento farmacologico e una volta avvenuta la sua completa sospensione.
Cordiali saluti.
Dr. Claudio Lorenzetti
Cordiali saluti.
Dr. Claudio Lorenzetti
Dr. Claudio Lorenzetti
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 15.1k visite dal 24/07/2006.
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