Sensazione di non riconoscersi
Buongiorno dottori,
qualche giorno fa mi è capitata una strana sensazione, ripetutasi in tre contesti differenti, a cui non riesco a dare un nome e che fatico molto anche a descrivere; cercherò comunque di spiegarmi nel miglior modo possibile.
Il primo episodio si è verificato mentre sfogliavo un vecchio album di foto.
Trovata una mia foto dell'asilo, l'ho osservata ed ho avvertito una strana sensazione di distacco da quella bambina, quasi come se stessi osservando la foto di un'altra persona; dentro di me però sapevo benissimo che ero io.
Continuavo ad osservarla e la sensazione non passava; allo stesso tempo però convivevano quella specie di mancato riconoscimento e la consapevolezza che ero io da piccola.
Il tutto è durato quei pochi minuti in cui sono rimasta con lo sguardo fisso alla foto, prima di voltare pagina.
Ho provato nei giorni seguenti a osservare nuovamente la foto, ma la sensazione non cambiava.
Gli altri due episodi, invece, hanno avuto come oggetto non più una mia fotografia, ma un braccio e una gamba in momenti distinti.
In entrambi i casi ero seduta a guardare la tv, mi sono stiracchiata e ho avuto una strana sensazione nel guardarmi che fatico ancor più a descrivere.
Osservandomi non so se fosse più come se osservassi una parte del corpo di un'altra persona (ma sempre con la consapevolezza che ero io come nel caso precedente) o più come se mi stessi osservando dall'esterno.
Comunque era come se ci fossero due parti separate: quella parte del corpo e il mio pensiero.
La sensazione in questo caso è rimasta solo per circa 2-3 minuti.
Inoltre, durante questi episodi era come se avessi la consapevolezza che fosse soltanto un'illusione ed era come se non provassi nulla di fronte a ciò che mi stava succedendo.
Ora però nel ripensarci e rifletterci ho paura di essere sul punto di diventare pazza, data la stranezza degli episodi.
Aggiungo che non assumo farmaci né sostanze che non so se potrebbero causare simili alterazioni.
Spero che la descrizione non sia così tanto confusa in modo che riusciate ad aiutarmi nel dare un nome, se esiste, a questi episodi.
qualche giorno fa mi è capitata una strana sensazione, ripetutasi in tre contesti differenti, a cui non riesco a dare un nome e che fatico molto anche a descrivere; cercherò comunque di spiegarmi nel miglior modo possibile.
Il primo episodio si è verificato mentre sfogliavo un vecchio album di foto.
Trovata una mia foto dell'asilo, l'ho osservata ed ho avvertito una strana sensazione di distacco da quella bambina, quasi come se stessi osservando la foto di un'altra persona; dentro di me però sapevo benissimo che ero io.
Continuavo ad osservarla e la sensazione non passava; allo stesso tempo però convivevano quella specie di mancato riconoscimento e la consapevolezza che ero io da piccola.
Il tutto è durato quei pochi minuti in cui sono rimasta con lo sguardo fisso alla foto, prima di voltare pagina.
Ho provato nei giorni seguenti a osservare nuovamente la foto, ma la sensazione non cambiava.
Gli altri due episodi, invece, hanno avuto come oggetto non più una mia fotografia, ma un braccio e una gamba in momenti distinti.
In entrambi i casi ero seduta a guardare la tv, mi sono stiracchiata e ho avuto una strana sensazione nel guardarmi che fatico ancor più a descrivere.
Osservandomi non so se fosse più come se osservassi una parte del corpo di un'altra persona (ma sempre con la consapevolezza che ero io come nel caso precedente) o più come se mi stessi osservando dall'esterno.
Comunque era come se ci fossero due parti separate: quella parte del corpo e il mio pensiero.
La sensazione in questo caso è rimasta solo per circa 2-3 minuti.
Inoltre, durante questi episodi era come se avessi la consapevolezza che fosse soltanto un'illusione ed era come se non provassi nulla di fronte a ciò che mi stava succedendo.
Ora però nel ripensarci e rifletterci ho paura di essere sul punto di diventare pazza, data la stranezza degli episodi.
Aggiungo che non assumo farmaci né sostanze che non so se potrebbero causare simili alterazioni.
Spero che la descrizione non sia così tanto confusa in modo che riusciate ad aiutarmi nel dare un nome, se esiste, a questi episodi.
[#1]
La sintomatologia è piuttosto sporadica e può non essere considerata come fenomeno patologico.
Ha ricevuto una diagnosi psichiatrica?
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Ha ricevuto una diagnosi psichiatrica?
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#3]
Utente
Buongiorno,
Aggiorno sulla mia situazione. I sintomi che ho descritto permangono molto spesso quando osservo fotografie dell'infanzia e della prima adolescenza. La sintomatologia riferita a parti del corpo invece non si é più ripresentata.
Mi é capitata però una sensazione simile, non più associata a me ma ad un'altra persona durante una discussione. Mentre pronunciavo il nome di questa persona era come se avvertissi una sorta di separazione fra il nome in sé e la persona. Era una sensazione stranissima e pensandoci mi é venuta in mente la filosofia di Platone che forse mi aiuta a spiegare. Era come se nella mia testa ci fosse una sorta di preconcetto, "idea" di Platone, distinto dalla realtà. Avvertivo il nome come un qualcosa di astratto che non identificava la persona reale di cui si stava parlando e mi sembrava privo di significato reale. In quel momento ho avvertito una sorta di senso di vuoto, come se tutto fosse una costruzione della nostra mente.
La cosa mi ha piuttosto spaventata, ma credo di esser rimasta impassile perché chi era con me non ha detto nulla (considerando comunque limite di distanza e mascherina, quindi mi si vedevano solo gli occhi).
È successo due giorni fa e per ora non é più successo. Sono però piuttosto spaventata, soprattutto perché non so nemmeno identificare in modo chiaro ciò che provo.
Spero di non esser stata troppo confusionaria e attendo vostre indicazioni.
Aggiorno sulla mia situazione. I sintomi che ho descritto permangono molto spesso quando osservo fotografie dell'infanzia e della prima adolescenza. La sintomatologia riferita a parti del corpo invece non si é più ripresentata.
Mi é capitata però una sensazione simile, non più associata a me ma ad un'altra persona durante una discussione. Mentre pronunciavo il nome di questa persona era come se avvertissi una sorta di separazione fra il nome in sé e la persona. Era una sensazione stranissima e pensandoci mi é venuta in mente la filosofia di Platone che forse mi aiuta a spiegare. Era come se nella mia testa ci fosse una sorta di preconcetto, "idea" di Platone, distinto dalla realtà. Avvertivo il nome come un qualcosa di astratto che non identificava la persona reale di cui si stava parlando e mi sembrava privo di significato reale. In quel momento ho avvertito una sorta di senso di vuoto, come se tutto fosse una costruzione della nostra mente.
La cosa mi ha piuttosto spaventata, ma credo di esser rimasta impassile perché chi era con me non ha detto nulla (considerando comunque limite di distanza e mascherina, quindi mi si vedevano solo gli occhi).
È successo due giorni fa e per ora non é più successo. Sono però piuttosto spaventata, soprattutto perché non so nemmeno identificare in modo chiaro ciò che provo.
Spero di non esser stata troppo confusionaria e attendo vostre indicazioni.
[#4]
Descrive degli eventi singoli non continuativi.
Se nutre dei dubbi sulla natura di questi fenomeni potrebbe iniziare con una visita psichiatrica per una valutazione finalizzata all’inquadramento di ciò che descrive ed una eventuale terapia.
Se nutre dei dubbi sulla natura di questi fenomeni potrebbe iniziare con una visita psichiatrica per una valutazione finalizzata all’inquadramento di ciò che descrive ed una eventuale terapia.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.3k visite dal 09/06/2020.
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