Paroxetina e tachicardia
Buongiorno, ho 28 anni, alto 1.85 x 69 kg circa (di corporatura molto esile).
Da 10 anni soffro di uno stato depressivo persistente con risvegli precoci e impossibilità di riaddormentarsi. Questo mi provoca fiacchezza diurna ed incapacità di lavorare e concentrarmi per 8 ore. Come scritto in un consulto precendente ho tenuto "a bada" il disturbo con Lantanon poche gocce la sera, ma non è mai stato un intervento risolutivo.
Da 8 giorni mi è stato prescritta la paroxetina (eutimil) 1 cp al giorno da 20mg.
Ho iniziato salendo piano piano, prima un quarto, poi mezza e negli ultimi due giorni 3/4 di pastiglia. Però ieri ho avuto una reazione fortissima, ossia, una fortissima tachicardia con sudorazione durata per oltre 1 ora (ovviamente ad intervalli), dolore al petto... insomma come fosse un attacco di panico, un'ansia fortissima che ho anche oggi.
Ho consultato il mio psichiatra che mi ha detto che non è assolutamente il farmaco ma anzi, la mia ansia che sta somatizzando.
Il fatto è che io non ho MAI avuto episodi così forti, a parte un po' di ansia e tachicardia per colloqui di lavoro e, si, ultimamente anche in altre circostanze meno stressanti (motivo per cui mi sono rivolto ad uno specialista).
Volevo sapere il vostro prezioso punto di vista. Ora ho paura a continuare la cura ai dosaggi prescritti (20 mg al giorno), e anzi, sono intenzionato a prenderne un quarto, al max 10 mg al giorno.
Secondo voi a dosaggi così bassi, potrei comunque avere un miglioramento nel tempo (magari più lungo) del tono dell'umore ed una diminuzione dell'ansia mia insita ?
Vi ringrazio per il prezioso aiuto e complimenti per il servizio offerto.
Da 10 anni soffro di uno stato depressivo persistente con risvegli precoci e impossibilità di riaddormentarsi. Questo mi provoca fiacchezza diurna ed incapacità di lavorare e concentrarmi per 8 ore. Come scritto in un consulto precendente ho tenuto "a bada" il disturbo con Lantanon poche gocce la sera, ma non è mai stato un intervento risolutivo.
Da 8 giorni mi è stato prescritta la paroxetina (eutimil) 1 cp al giorno da 20mg.
Ho iniziato salendo piano piano, prima un quarto, poi mezza e negli ultimi due giorni 3/4 di pastiglia. Però ieri ho avuto una reazione fortissima, ossia, una fortissima tachicardia con sudorazione durata per oltre 1 ora (ovviamente ad intervalli), dolore al petto... insomma come fosse un attacco di panico, un'ansia fortissima che ho anche oggi.
Ho consultato il mio psichiatra che mi ha detto che non è assolutamente il farmaco ma anzi, la mia ansia che sta somatizzando.
Il fatto è che io non ho MAI avuto episodi così forti, a parte un po' di ansia e tachicardia per colloqui di lavoro e, si, ultimamente anche in altre circostanze meno stressanti (motivo per cui mi sono rivolto ad uno specialista).
Volevo sapere il vostro prezioso punto di vista. Ora ho paura a continuare la cura ai dosaggi prescritti (20 mg al giorno), e anzi, sono intenzionato a prenderne un quarto, al max 10 mg al giorno.
Secondo voi a dosaggi così bassi, potrei comunque avere un miglioramento nel tempo (magari più lungo) del tono dell'umore ed una diminuzione dell'ansia mia insita ?
Vi ringrazio per il prezioso aiuto e complimenti per il servizio offerto.
[#1]
gentile utente,
credo che sia stato alzato troppo velocemente il dosaggio senza che sia stata inserita una benzodiazepina.
Sarebbe meglio parlare con il suo psichiatra, e dato che comunque la paroxetina puo' comportare questi sintomi, sarebbe anche opportuno valutare una variazione con altri ssri che abbiano una inferiore incidenza sull'accelerazione del battito cardiaco, anche se il fenomeno potrebbe considerarsi transitorio delle prime settimane e puo' scomparire dopo qualche settimana di dosaggio pieno.
Non suggerisco nulla in merito ai dosaggi che dovrebbe prendere, sono dell'idea che i farmaci sottodosati non abbiano una efficacia reale ed aumentino gli effetti collaterali.
credo che sia stato alzato troppo velocemente il dosaggio senza che sia stata inserita una benzodiazepina.
Sarebbe meglio parlare con il suo psichiatra, e dato che comunque la paroxetina puo' comportare questi sintomi, sarebbe anche opportuno valutare una variazione con altri ssri che abbiano una inferiore incidenza sull'accelerazione del battito cardiaco, anche se il fenomeno potrebbe considerarsi transitorio delle prime settimane e puo' scomparire dopo qualche settimana di dosaggio pieno.
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[#2]
Fermo restando la scelta che farà il suo psichiatra sulla molecola che attualmente prende, deve sapere che i farmaci al di sotto di un determinato dosaggio non sono in grado di agire efficacemente. Tale dosaggio, oltre a variare per le singole molecole, varia anche per la stessa molecola a seconda del disturbo nella quale viene utilizzata. Un quarto o mezza cpr di paroxetina sono inefficaci per qualsiasi indicazione registrata.
cordiali saluti
cordiali saluti
Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it
[#3]
Ex utente
Vi ringrazio per le celeri risposte.
Quello che trovo "assurdo" è che un farmaco che dovrebbe "guarirti" o per lo meno portarti a guarire ti faccia provare (come nel mio caso di ieri) una così brutta esperienza come 1 ora di tachicardia fortissima...
Un ultima domanda: ho notato che il farmaco mi aumenta l'ansia... è il modo di agire corretto della molecola ?
Grazie ancora e saluti
Quello che trovo "assurdo" è che un farmaco che dovrebbe "guarirti" o per lo meno portarti a guarire ti faccia provare (come nel mio caso di ieri) una così brutta esperienza come 1 ora di tachicardia fortissima...
Un ultima domanda: ho notato che il farmaco mi aumenta l'ansia... è il modo di agire corretto della molecola ?
Grazie ancora e saluti
[#5]
Gentile Utente,
il peggioramento di alcuni sintomi è, generalmente, limitato alla prima fase della terapia e tende a risolversi entro 2-3 settimane.
Per tale motivo può essere utile, all'inizio e solo per brevi periodi, l'inserimento di benzodiazepine.
Ne parli con con il suo psichiatra ed eviti, invece, di ridurre arbitrariamente la terapia.
Cordialmente,
il peggioramento di alcuni sintomi è, generalmente, limitato alla prima fase della terapia e tende a risolversi entro 2-3 settimane.
Per tale motivo può essere utile, all'inizio e solo per brevi periodi, l'inserimento di benzodiazepine.
Ne parli con con il suo psichiatra ed eviti, invece, di ridurre arbitrariamente la terapia.
Cordialmente,
Dr. Giovanni Lo Turco
http://www.giovanniloturco.it
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 20.2k visite dal 03/04/2009.
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