Stati d'ansia

Buongiorno, io sono un soggetto abbastanza ansioso.
Ho ansia a cucinare, a fare i mestieri, quando vado nel centro sportivo e in piscina dove faccio attività, o quando vado a lavoro o all'università.
Ho sempre paura per ogni sciocchezza.
Tutto ciò non mi impedisce di prendere voti alti agli esami, di lavorare bene, e di compiere le mie varie attività quotidiane.
Pur avendo paura ad andare in giro, ho girato mezzo mondo da sola.
Sono sempre in movimento e spesso, proprio perché sono fifona, cerco di fare attività che dimostrano che sono coraggiosa.
Penso di stare in ansia perché è come se fossi convinta di avere un handicap che mi impedisce di svolgere anche le attività più stupide, come lavarsi o cucinare.
La mia reazione però è quella di dimostrare a tutti i costi che non è vero che sono handicappata, ma invece un genio e quindi mi butto in attività e obbiettivi sempre più alti e difficili per dimostrarlo.
Il problema è che il terrore di avere un handicap persiste e perciò sto in ansia.
Non solo, sono anche abbastanza paranoica e suscettibile e quindi se ho solo il sospetto che qualcuno mi stia umiliando e facendomi un torto, scatto per cercare di difendermi, solo che ovviamente la reazione è sempre eccessiva.
Infatti io ho paura di essere derisa, emarginata per questo mio presunto handicap che mi sono fissata di avere.
Tutto ciò mi rende paranoide e pronta alla difesa, oltre che permalosa.
Con il tempo ho moderato molto queste reazione, consapevole che sta tutto nella mia testa.
Attualmente più che altro, se ho questi pensieri, faccio finta di niente, scherzo o se proprio sono in difficoltà, mi isolo tenendo il muso cioè addotto una modalità evitante se proprio sto male.
Prima avevo reazioni in cui reagivo con sdegno, disprezzo e cercavo di affossare e distruggere la persona che avevo davanti, con le parole.
La mia fissa di avere un handicap deriva da dei racconti di mia mamma, la quale mi ha raccontato che ha preso la toxoplasmosi mentre mi aspettava.
Mi ha detto che il medico le ha consigliato di abortire perché avrei potuto avere dei danni neurologici.
Questa storiella me la raccontava quasi tutti i giorni ogni volta che la facevo arrabbiare.
Inoltre in casa mia mi veniva impedito di fare ogni cosa perché considerata incapace, quindi non ho mai cucinato, mai fatto mestieri e mi veniva impedito di uscire fuori con gli amici per paura che mi succedesse qualcosa.
i terapeuti non mi comprendono molto, spesso mi attribuiscono una personalità borderline, o mi dicono che sono bipolare, e onestamente a me sembra di essere solo istrionica e narcisista (penso la versione compensatoria/evitante, anche se spesso sono overt, almeno nel lavoro e nello studio) ma credo si tratti solo di tratti marcati, non i disturbi veri e propri, penso ci sia differenza.
Non so se il mio è un pensiero ossessivo: cioè che ho l'ossessione di avere un handicap.
C'è da dire che voglio essere sempre guardata e essere coccolata.
Potrebbe essere questo un pensiero ossessivo?
[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
ha avuto diversi terapeuti con cui poter chiarire gli aspetti diagnostici ed anche terapeutici


Chiedere sempre la stessa cosa non è plausibile.


Dr. F. S. Ruggiero

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[#2]
Attivo dal 2020 al 2021
Ex utente
Ho fatto scappare già due psicoterapeute( anche se non so perché, visto che sono molto tranquilla) Nel senso che mi hanno cacciata dallo studio e non si sono più fatte sentire, quindi ho poco da chiarire. Onestamente non so che gli ho detto per provocare questa reazione...Ridevano ogni volta che parlavo, dicendomi che ero divertente. Non so se era un modo per dirmi che rompevo le scatole... Comunque reazioni molto strane. L'ultima psicoterapeuta alcune volte piangeva mentre gli raccontavo dei miei episodi in cui ho subito bullismo pesante, poi si prendeva troppa confidenza, prendendomi le mani o offrendomi la cicca. Faceva l'amicona. Però poi cambiava, faceva la fredda invitandomi a una certa distanza. Mah. Comunque non mi sono mai state spiegazioni, anche se le chiedevo. Specie quando usciva fuori dicendo che ero bipolare, dissociata o autistica....Le chiedevo che intendeva, ma non mi rispondeva...non mi pare corretto. Comunque non ho mai seguito una terapia farmacologica, nemmeno di ansiolitici. Mi hanno sempre detto che non ne vedevano la necessità. Ogni tanto mi minaccia scherzando di prescrivermi il Depakin, anche se non comprendevo perché, visto che sono tranquillissima. Manco fossi disforica... Pure da bambina una volta volevano darmi il serenase per la paranoia, ma fortunatamente mia mamma non ha acconsentito.... già ero tranquillissima, con quello mi sarei chiusa ancora di più. Mi ha detto solo la valeriana, per fortuna. Alla fine sono solo un po' ansiosa e nemmeno poi così tanto perché ho una vita normale e la performance nelle varie attività è alta. Sostanzialmente, anche se ogni volta mi fanno l'elenco di 1000 presunte patologie, in realtà io funziono socialmente: ho due ottimi lavori, un'alta formazione universitaria, un bell'aspetto curato e sono una donna in carriera. Ho pure qualche amica e comunque in linea di massima vengo considerata piacevole socialmente. Questo anche se da sempre mi danno della pazza... nessuno mi considera sana di mente, per tutti sono strana ma in senso positivo. Il problema maggiore è dato dai momenti di paranoia e dalla permalosità. Poi va beh sto sempre in ansia, ma è un ansia nella media( molte persone sono molto più ansiose di me) Da quello che mi hanno detto gli psicologi, io sembrerei strana perché ho un disturbo dissociativo. Nel senso che sono perennemente dissociata, per questo pensavano che fossi borderline agli inizi, anche se non sono impulsiva, né ho paura dell'abbandono, né mi mutilo ecc. Ecco, questa parvenza di dissociazione me la vorrei togliere...
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