Non riesco a concentrarmi nello studio nonostante assenza di distrazioni

Buonasera dottori,
cercherò di essere il più breve possibile.
Come potete intuire dal titolo, io quando mi metto a studiare non riesco a concentrarmi sul contenuto di quello che leggo.
Preciso che a scuola, fin dalle medie, sono sempre stato brillante.
Avevo un metodo di studio molto efficace basato sulla comprensione di quello che leggevo e non sulla memoria.
Infatti, l'aspetto affascinante dello studio risiede nei contenuti e nell'apprendimento, non nella ripetizione mnemonica della "pappardella".
Anche alle superiori, specie nei primi anni, ho raggiunto successi notevoli.
Poi ad un certo punto, in terza superiore, studiare per me è diventato impossibile.
Così, tra mille sofferenze, sono riuscito ad andare avanti solo perché avevo solide basi maturate negli anni precedenti.
Adesso mi sono iscritto alla facoltà di Giurisprudenza e le materie mi interessano tantissimo.
Avrei tantissima voglia di studiare e di apprendere, approfondire.
Ma niente, non ci riesco.
Ho dei libri interessantissimi, fatti benissimo, che non vedo l'ora di riprendere a studiare.
La cosa sorprendente è che ci sono stati, in tutti questi anni, dei periodi in cui sono riuscito a sbloccarmi e ho ripreso a studiare alla grande.
Periodi di grande entusiasmo ed euforia che mi facevano sentire realizzato.
Anche quest'anno per un mese sono riuscito a studiare benissimo ed ero affascinato da quello che studiavo.
Devo riconoscere che ho una vita sociale piuttosto povera, sono praticamente senza amici anche se ho riflettuto sull'importanza delle relazioni sociali per la salute del cervello.
Sono riuscito a sbloccarmi quest'anno nel momento in cui ho abbandonato quella situazione di isolamento in cui mi trovavo prima e ho cominciato a frequentare persone, fare attività che prima non facevo.
E così per un mese ho studiato benissimo.
cari dottori, potete fornirmi qualche spiegazione per il problema che mi affligge e che mi fa soffrire tantissimo?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

Mi pare che si stia costruendo delle teorie non corrette. Non è che quando torna a socializzare allora il cervello riprende a funzionare e studia, sono fasi in cui accadono entrambe le cose, in sequenza.
Più che far bene al cervello, socializzare è uno dei significati del concetto di star bene mentalmente.

Potrebbe avere un qualcosa che comporta il ricorrere di fasi "down" di umore, prestazioni e percezione di sé e del mondo esterno. In relazione a quale diagnosi va eventualmente stabilito con una visita.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
C'è un sistema per fare in modo che non si presentino più queste "fasi down" come le chiama Lei? La ringrazio per avermi risposto subito
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Prima fare la diagnosi, e poi sì, dipende appunto da cosa rappresentano e all'interno di quale tipo di "sindrome".