consulto su terapia psichiatrica neurolettici/antidepressivi
Buongiorno... domanda difficile...
sono in cura da una psichiatra e da una psicoterapeuta che mi seguono insieme.
Circa 2 anni fa mi era stato prescritto un ssri (la paroxetina) per problemi:
attacchi di panico
vomito
nausea
ansia fortissima
zero appetito
fobia sociale (?) comunque forte ansia sociale
depressione
Non ho seguito nessuna psicoterapia e ho usato il farmaco per 2 anni riscontrando essenzialmente due effetti collaterali: risvegli notturni (odiosi) e difficoltà estrema a raggiungere l'orgasmo con la masturbazione (non avendo una ragazza)
Dopo due anni ho smesso di usare il farmaco fra l'altro togliendolo di colpo (non vi dico... ) e poi gradualmente sono stato peggio e sono tornato a farmi seguire, stavolta regolarmente.
Parlando con la psicoterapeuta (prima volta in vita mia) ho deciso di raccontare altre cose di me e di non parlare delle vecchie, credendo che le avessero già tenute conto.
Ho detto che mi eccitano maggiormente le ragazze che trattano in modo altezzoso, le classiche dive che si credono dee ecc e la cosa mi mette agitazione e mi fa venire da vomitare.
Poi mi sono soffermato sui miei problemi esistenziali di spaccatura che mi pare cogliere fra la realtà competitiva e la regione in cui credo e ho detto che anche questo mi fa stare male e mi crea forte ansia.
Però non ho detto tutte le cose vecchie.
La psicoterapeuta ha raccontato queste cose alla psichiatra che ha deciso di prescrivermi un antipsicotico: l'aripiprazolo.
Io le ho detto che questi problemi li ho sempre avuti e che questa volta avevo evitato di dire le cose vecchie perché appunto le credevo vecchie ma non le ho affatto risolte.
Le ho chiesto se potevamo provare magari una mirtazapina o altri ssri ma adesso si sono convinti a darmi l'antipsicotico o niente.
Non si smuovono più da questa scelta.
Io credo che con una terapia tipo ssri e BUONA psicoterapia e modificando molto il mi9o stile di vita sarebbe sufficiente.
Devo sentire altri pareri o è condivisibile davvero l'antipsicotico?
La stessa psichiatra prima di darmelo mi ha detto: tranquillo so perfettamente che non sei schizofrenico.
Però intanto me lo becco lo stesso.
Purtroppo adesso sto studiando e non posso permettermi una periodica psicoterapia provata e allora mi sto facendo seguire da queste strutture pubbliche gratis.
Potreste dirmi la vostra per me è importante. Vi prego di non dirmi che non mi avete visitato direttamente perché ho scritto qui le stesse esatte cose che ho detto in terapia. grazie di cuore se potrete
sono in cura da una psichiatra e da una psicoterapeuta che mi seguono insieme.
Circa 2 anni fa mi era stato prescritto un ssri (la paroxetina) per problemi:
attacchi di panico
vomito
nausea
ansia fortissima
zero appetito
fobia sociale (?) comunque forte ansia sociale
depressione
Non ho seguito nessuna psicoterapia e ho usato il farmaco per 2 anni riscontrando essenzialmente due effetti collaterali: risvegli notturni (odiosi) e difficoltà estrema a raggiungere l'orgasmo con la masturbazione (non avendo una ragazza)
Dopo due anni ho smesso di usare il farmaco fra l'altro togliendolo di colpo (non vi dico... ) e poi gradualmente sono stato peggio e sono tornato a farmi seguire, stavolta regolarmente.
Parlando con la psicoterapeuta (prima volta in vita mia) ho deciso di raccontare altre cose di me e di non parlare delle vecchie, credendo che le avessero già tenute conto.
Ho detto che mi eccitano maggiormente le ragazze che trattano in modo altezzoso, le classiche dive che si credono dee ecc e la cosa mi mette agitazione e mi fa venire da vomitare.
Poi mi sono soffermato sui miei problemi esistenziali di spaccatura che mi pare cogliere fra la realtà competitiva e la regione in cui credo e ho detto che anche questo mi fa stare male e mi crea forte ansia.
Però non ho detto tutte le cose vecchie.
La psicoterapeuta ha raccontato queste cose alla psichiatra che ha deciso di prescrivermi un antipsicotico: l'aripiprazolo.
Io le ho detto che questi problemi li ho sempre avuti e che questa volta avevo evitato di dire le cose vecchie perché appunto le credevo vecchie ma non le ho affatto risolte.
Le ho chiesto se potevamo provare magari una mirtazapina o altri ssri ma adesso si sono convinti a darmi l'antipsicotico o niente.
Non si smuovono più da questa scelta.
Io credo che con una terapia tipo ssri e BUONA psicoterapia e modificando molto il mi9o stile di vita sarebbe sufficiente.
Devo sentire altri pareri o è condivisibile davvero l'antipsicotico?
La stessa psichiatra prima di darmelo mi ha detto: tranquillo so perfettamente che non sei schizofrenico.
Però intanto me lo becco lo stesso.
Purtroppo adesso sto studiando e non posso permettermi una periodica psicoterapia provata e allora mi sto facendo seguire da queste strutture pubbliche gratis.
Potreste dirmi la vostra per me è importante. Vi prego di non dirmi che non mi avete visitato direttamente perché ho scritto qui le stesse esatte cose che ho detto in terapia. grazie di cuore se potrete
[#1]
Gentile utente,
Però sta ragionando da una posizione un po' strana e contraddittoria. Si presume che i tecnici sappiano la ragione delle loro scelte. Insistendo in genere non si ottiene granché. Se ci mette anche il suggerimento, ovvero perché non proviamo con, il rapporto di comunicazione peggiora oltremodo. Di idee sulle cure ne ha avute più di una: ad esempio anche la sospensione brusca del farmaco è segno che ogni tanto ha delle urgenze che in realtà non sussistono, e che poi invece cambia idea sul fatto di doversi far seguire.
Se mai, si faccia spiegar meglio la funzione dell'altro medicinale, se può interessare che ne sappia di più.
Dire "intanto me lo becco" si può applicare a qualsiasi cosa, si potrebbe "beccare" quello che suggerisce Lei al medico, che in genere è peggio.
Però sta ragionando da una posizione un po' strana e contraddittoria. Si presume che i tecnici sappiano la ragione delle loro scelte. Insistendo in genere non si ottiene granché. Se ci mette anche il suggerimento, ovvero perché non proviamo con, il rapporto di comunicazione peggiora oltremodo. Di idee sulle cure ne ha avute più di una: ad esempio anche la sospensione brusca del farmaco è segno che ogni tanto ha delle urgenze che in realtà non sussistono, e che poi invece cambia idea sul fatto di doversi far seguire.
Se mai, si faccia spiegar meglio la funzione dell'altro medicinale, se può interessare che ne sappia di più.
Dire "intanto me lo becco" si può applicare a qualsiasi cosa, si potrebbe "beccare" quello che suggerisce Lei al medico, che in genere è peggio.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
Dottor Pacini ma secondo lei l'aripiprazolo mi dà una protezione nei confronti dell'ansia e degli attacchi di panico? La paroxetina lo faceva.
E comunque dottore mi è anche stato detto: se vuoi la mirtazapina te la do anche ma è un po' vecchiotta e non è un granché sull'ansia. Mi crede se le dico che se faccio domande ho i miei buoni motivi? Grazie ancora
PS ci tengo molto alla risposta sulla paroxetina in quanto se abilify non protegge da ansia e panico chiederò di aggiungerla perché al momento ho panico e ansia anche in casa. Figuriamoci quando darò gli esami
E comunque dottore mi è anche stato detto: se vuoi la mirtazapina te la do anche ma è un po' vecchiotta e non è un granché sull'ansia. Mi crede se le dico che se faccio domande ho i miei buoni motivi? Grazie ancora
PS ci tengo molto alla risposta sulla paroxetina in quanto se abilify non protegge da ansia e panico chiederò di aggiungerla perché al momento ho panico e ansia anche in casa. Figuriamoci quando darò gli esami
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No, non serve a quel tipo specifico di diagnosi ansiosa. Farmaco vecchio e farmaco poco efficace sono due concetti che non hanno a che vedere l'uno con l'altro, e dire che qualcosa è efficace "sull'ansia" di per sè non significa niente.
Non ci siamo secondo me con il meccanismo, perché il fatto che sia Lei la fonte di suggerimenti e cambiamenti della cura significa che alla fine il medico lo fa Lei. Liberissimo di ritenere che l'altra persona faccia scelte non giuste, ma sostituirsi non ha senso.
E' purtroppo un meccanismo con cui molte persone anziché chiarirsi le idee e semplificare le cose, finiscono per mantenere le complicazioni e, come le ho detto, non prendere mai nessuna decisione mirata (convinti magari di farlo, ma non è così).
Quindi, o si fa spiegare con calma, in parole povere, l'architettura della sua cura rispetto alla diagnosi (che non significa scomporla in sintomi e un farmaco per ogni tipo, non funziona così) oppure sceglie un medico di cui fidarsi per poi verificare insieme il risultato, ma con questa dinamica diventa alterato il rapporto.
Non ci siamo secondo me con il meccanismo, perché il fatto che sia Lei la fonte di suggerimenti e cambiamenti della cura significa che alla fine il medico lo fa Lei. Liberissimo di ritenere che l'altra persona faccia scelte non giuste, ma sostituirsi non ha senso.
E' purtroppo un meccanismo con cui molte persone anziché chiarirsi le idee e semplificare le cose, finiscono per mantenere le complicazioni e, come le ho detto, non prendere mai nessuna decisione mirata (convinti magari di farlo, ma non è così).
Quindi, o si fa spiegare con calma, in parole povere, l'architettura della sua cura rispetto alla diagnosi (che non significa scomporla in sintomi e un farmaco per ogni tipo, non funziona così) oppure sceglie un medico di cui fidarsi per poi verificare insieme il risultato, ma con questa dinamica diventa alterato il rapporto.
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Utente
Purtroppo ha ragione lei. E io onestamente dubito che la cura antipsicotica faccia per me. Forse l’unico modo per provare che ho ragione/torto è assumerla (cosa che sto facendo con zero benefici) e vedere per un po’. Mi congedo chiedendo ultime cose. Comunque dottor Pacini non si senta in dovere di rispondere sempre. Infatti ero uscito un momento dalla psichiatria per sentire qui in neurologia. Questo non significa che non apprezzi le sue risposte. Tutt’altro sono sempre pertinenti. Magari poco propense a suggerire qualcosina di farmacologico a distanza. So che non si può però su questo sito sono state fatte eccezioni. Non in peichiatria sempre per essere sincero ma sono state fatte.
Le mie due domande sono queste e partono dalla premessa che NON MI È STATA DETTA UNA DIAGNOSI.
1) chiederei in quanto tempo e a che dosaggio abilify comincia a fare capire concretamente se funziona e se è adatto ad una persona. Non mi dica dottore dipende dalla diagnosi perché qui non la posso aiutare. Mi è stato solo detto che NON sono schizofrenico (e ci arrivavo) e la psicoterapeuta dice che ho pensieri intrusivi (se stessi bene infatti non li avrei).
2) quale è il tempo massimo di attivazione completa della paroxetina? Devo essere calmo a settembre e visto che nessuno me la vuole prescrivere se ne non funzionerà abilify ne farò uso autonomamente per quei mesi che serve. (Si, serve la prescrizione ma ho delle confezioni a casa quindi quanto me ne basta e oltre)
3) non mi metterò a fare mix di farmaci potete stare tranquilli in quanto a casa ho solo aripiprazolo e paroxetina. Anche diazepam e alprazolam ma va beh. Vorrei sapere dottore se sull’ansia è più efficace la paroxetina o la mirtazapina. Non ce l’ho in casa comunque stia tranquillo.
4)possibile che non si possano mai fare nomi di farmaci?? Dottor pacini ascolti. Qui in neurologia è stato consigliato per esempio una volta di assumere un po’ di amitriptilina per completare una cura. Ovviamente chiedendo il parere dello psichiatra curante. Non potrebbe darmi anche lei un consiglio? Poi tanto lo dico a chi mi segue. Io vorrei andare privatamente ma se adesso non posso vuol dire che sono condannato? Possibile che proprio non possa dirmi niente?
5) qualcuno qui in neurologia può dirmi qualcosa?? Dopotutto ho scritto in neurologia non in psichiatria (non me ne voglia dottor Pacini)
Le mie due domande sono queste e partono dalla premessa che NON MI È STATA DETTA UNA DIAGNOSI.
1) chiederei in quanto tempo e a che dosaggio abilify comincia a fare capire concretamente se funziona e se è adatto ad una persona. Non mi dica dottore dipende dalla diagnosi perché qui non la posso aiutare. Mi è stato solo detto che NON sono schizofrenico (e ci arrivavo) e la psicoterapeuta dice che ho pensieri intrusivi (se stessi bene infatti non li avrei).
2) quale è il tempo massimo di attivazione completa della paroxetina? Devo essere calmo a settembre e visto che nessuno me la vuole prescrivere se ne non funzionerà abilify ne farò uso autonomamente per quei mesi che serve. (Si, serve la prescrizione ma ho delle confezioni a casa quindi quanto me ne basta e oltre)
3) non mi metterò a fare mix di farmaci potete stare tranquilli in quanto a casa ho solo aripiprazolo e paroxetina. Anche diazepam e alprazolam ma va beh. Vorrei sapere dottore se sull’ansia è più efficace la paroxetina o la mirtazapina. Non ce l’ho in casa comunque stia tranquillo.
4)possibile che non si possano mai fare nomi di farmaci?? Dottor pacini ascolti. Qui in neurologia è stato consigliato per esempio una volta di assumere un po’ di amitriptilina per completare una cura. Ovviamente chiedendo il parere dello psichiatra curante. Non potrebbe darmi anche lei un consiglio? Poi tanto lo dico a chi mi segue. Io vorrei andare privatamente ma se adesso non posso vuol dire che sono condannato? Possibile che proprio non possa dirmi niente?
5) qualcuno qui in neurologia può dirmi qualcosa?? Dopotutto ho scritto in neurologia non in psichiatria (non me ne voglia dottor Pacini)
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"Non mi dica dottore dipende dalla diagnosi perché qui non la posso aiutare". Eh, ma che le devo dire, starò sul generico, un mese.
"Mi è stato solo detto che NON sono schizofrenico (e ci arrivavo)" No, se lo era non ci arrivava, o non era molto interessato a definirlo.
Siamo d'accordo che ha uno di quei disturbi per cui potrebbe ricevere spiegazioni dirette del perché e per come si scelgono determinate cure. E infatti si fa di solito. Naturalmente però di fronte ai suggerimenti del paziente o alle contestazioni sulle scelte che non hanno precise ragioni, magari il medico si chiude.
Non ha una diagnosi, e perché non parte da qui così tutto ciò che viene dopo è anche più chiaro. Che senso ha cioè parlare dell'uso di x, se non si sa in che malattia ? Non è mica la stessa cosa. Anche perché se il discorso è "non sono mica uno schizofrenico che mi date l'antipsicotico", allora da una parte non è un argomento tecnico, perché si dà anche in altre situazioni, e più comuni, e dall'altro può essere un problema di effetti collaterali, nel qual caso discuta quelli piuttosto con il medico.
"Mi è stato solo detto che NON sono schizofrenico (e ci arrivavo)" No, se lo era non ci arrivava, o non era molto interessato a definirlo.
Siamo d'accordo che ha uno di quei disturbi per cui potrebbe ricevere spiegazioni dirette del perché e per come si scelgono determinate cure. E infatti si fa di solito. Naturalmente però di fronte ai suggerimenti del paziente o alle contestazioni sulle scelte che non hanno precise ragioni, magari il medico si chiude.
Non ha una diagnosi, e perché non parte da qui così tutto ciò che viene dopo è anche più chiaro. Che senso ha cioè parlare dell'uso di x, se non si sa in che malattia ? Non è mica la stessa cosa. Anche perché se il discorso è "non sono mica uno schizofrenico che mi date l'antipsicotico", allora da una parte non è un argomento tecnico, perché si dà anche in altre situazioni, e più comuni, e dall'altro può essere un problema di effetti collaterali, nel qual caso discuta quelli piuttosto con il medico.
[#6]
Utente
Spero davvero che sappiano quello che fanno. Ci sono persone che prendono aripiprazolo per anni senza che gli venga il fegato grasso il diabete o altri effetti metabolici? Nella sua esperienza anche.
Dico solo un’ultima cosa senza polemica. Pensi che mi è stato detto: A) che l’aripip mi dà un effetto ansiolitico come il sereupin visto che è un tranquillante maggiore e in più mi schiarisce il pensiero. Mentre lei non conferma l’effetto anti panico
B) che non incide sul pancreas e quindi l’effetto negativo sull’incidenza diabete è perché stimola l’appetito. Lei ha negato anche questo.
Io le credo ovviamente. In base anche alla sua esperienza maggiore sul campo mi fido di più in generale.
Però vede che scemenze mi dicono eh
Tirerò fino a luglio se poi non funziona inserisco la paroxetina. Lo dirò comunque stia tranquillo. Ma nel caso vista la competenza di chi mi cura (....) lei sa se si possono associare? Comunque dirò tutto alla psichiatra io non nascondo niente mi piacciono i rapporti chiari.
Si riposi un po’ anche lei. Sempre qui sul sito a rispondere a tutti
Dico solo un’ultima cosa senza polemica. Pensi che mi è stato detto: A) che l’aripip mi dà un effetto ansiolitico come il sereupin visto che è un tranquillante maggiore e in più mi schiarisce il pensiero. Mentre lei non conferma l’effetto anti panico
B) che non incide sul pancreas e quindi l’effetto negativo sull’incidenza diabete è perché stimola l’appetito. Lei ha negato anche questo.
Io le credo ovviamente. In base anche alla sua esperienza maggiore sul campo mi fido di più in generale.
Però vede che scemenze mi dicono eh
Tirerò fino a luglio se poi non funziona inserisco la paroxetina. Lo dirò comunque stia tranquillo. Ma nel caso vista la competenza di chi mi cura (....) lei sa se si possono associare? Comunque dirò tutto alla psichiatra io non nascondo niente mi piacciono i rapporti chiari.
Si riposi un po’ anche lei. Sempre qui sul sito a rispondere a tutti
[#8]
Sta cercando di ottenere conferme sull’uso delle terapie perché si sta incanalando verso l’uso di differenti prodotti dopo averne ottenuto la prescrizione separata.
Deve decidere se affidarsi a chi la cura o meno senza fare troppi giri.
Le sue richieste cercano di raggiungere tutte questo fine ed ovviamente ciò non può essere avallato.
Si comporti da paziente.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Deve decidere se affidarsi a chi la cura o meno senza fare troppi giri.
Le sue richieste cercano di raggiungere tutte questo fine ed ovviamente ciò non può essere avallato.
Si comporti da paziente.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#11]
"Ci sono persone che prendono aripiprazolo per anni senza che gli venga il fegato grasso il diabete o altri effetti metabolici? "
Se ha voglia di scherzare però non ha senso...
"A) che l’aripip mi dà un effetto ansiolitico come il sereupin visto che è un tranquillante maggiore e in più mi schiarisce il pensiero. Mentre lei non conferma l’effetto anti panico"
E infatti quel che le è stato detto è corretto, e il panico non c'entra nulla, è che Lei pretende di usare e interpretare dei termini tecnici senza conoscerli.
"B) che non incide sul pancreas e quindi l’effetto negativo sull’incidenza diabete è perché stimola l’appetito. Lei ha negato anche questo. "
No, le ho detto la stessa cosa salvo il fatto che ci sono effetti anche metabolici, per altri. Per questo come per tanti altri non è completamente chiaro.
La competenza di chi la cura è presumibilmente ottima. E' il suo atteggiamento invece che, al di là di pretendere spiegazioni, mira invece a contestare, e a supporre delle cose che non sa. Probabilmente invece la sua vena è proprio polemica, parte già con dei concetti di base confusi e con un'attitudine alla messa in dubbio sistematica.
Se ha voglia di scherzare però non ha senso...
"A) che l’aripip mi dà un effetto ansiolitico come il sereupin visto che è un tranquillante maggiore e in più mi schiarisce il pensiero. Mentre lei non conferma l’effetto anti panico"
E infatti quel che le è stato detto è corretto, e il panico non c'entra nulla, è che Lei pretende di usare e interpretare dei termini tecnici senza conoscerli.
"B) che non incide sul pancreas e quindi l’effetto negativo sull’incidenza diabete è perché stimola l’appetito. Lei ha negato anche questo. "
No, le ho detto la stessa cosa salvo il fatto che ci sono effetti anche metabolici, per altri. Per questo come per tanti altri non è completamente chiaro.
La competenza di chi la cura è presumibilmente ottima. E' il suo atteggiamento invece che, al di là di pretendere spiegazioni, mira invece a contestare, e a supporre delle cose che non sa. Probabilmente invece la sua vena è proprio polemica, parte già con dei concetti di base confusi e con un'attitudine alla messa in dubbio sistematica.
[#12]
Utente
Dott Ruggiero questa domanda non può criticarla: se abilify non funziona come me ne accorgo? Oltre appunto al fatto che non funziona? A me sembra far venire più nausea e un po’ di dissenteria ma nessun effetto terapeutico. Riferirò alla dottoressa quando la vedo ma come faccio anche io a capire se il farmaco lavora bene su di me oppure se non sta funzionando? Mi indica i segnali clinici che si colgono?
[#13]
In attesa che le risponda il collega, come si fa a sapere se uno sta bene è una domanda di taglio tipicamente ansioso, ancor più di tipo ossessivo. E' una domanda che presa in sé non ci si aspetta neanche.
Se uno sta meglio, è il primo a saperlo, parlando di miglioramenti grossolani, che è poi quello che si vuole ottenere. Se poi uno va a vedere i piccoli cambiamenti che preludono al miglioramento, magari li vede meglio il medico o chi sta intorno, ma sostanzialmente alla fine lo star meglio complessivo è il paziente che ti dice "sì, sto meglio", oppure non manifesta più comportamenti di cui non si rendeva conto, ma non sarebbe qui a scrivere ovviamente.
Se uno sta meglio, è il primo a saperlo, parlando di miglioramenti grossolani, che è poi quello che si vuole ottenere. Se poi uno va a vedere i piccoli cambiamenti che preludono al miglioramento, magari li vede meglio il medico o chi sta intorno, ma sostanzialmente alla fine lo star meglio complessivo è il paziente che ti dice "sì, sto meglio", oppure non manifesta più comportamenti di cui non si rendeva conto, ma non sarebbe qui a scrivere ovviamente.
[#14]
Utente
Ho chiesto al suo collega perché mi scocciava disturbare sempre la stessa persona. Di norma in quanto tempo si passa da 5 a 15mg? Non capisco se è il dosaggio che mi fa stare male o il farmaco che è sbagliato. Già così mi fa venire mal di stomaco. Fra l’altro... io forse più che ossessioni ho una dipendenza dalla masturbazione. Ma se abilify abbassa la dopamina non mi fa peggiorare la dipendenza?
[#15]
Se ha degli effetti spiacevoli con l’assunzione del farmaco, oltre la normale latenza dalla introduzione, poi deve riportare questi al prescrittore.
Cioè se il mal di stomaco è continuo non può certo resistere.
La terapia è valutata secondo l’obiettivo che si vuole raggiungere sopratutto se la prescrizione è off label.per cui non si può valutare di volta in volta e cercare di sapere come accorgersi del beneficio.
Assume la terapia e si vede il risultato.
Cioè se il mal di stomaco è continuo non può certo resistere.
La terapia è valutata secondo l’obiettivo che si vuole raggiungere sopratutto se la prescrizione è off label.per cui non si può valutare di volta in volta e cercare di sapere come accorgersi del beneficio.
Assume la terapia e si vede il risultato.
[#18]
Utente
Per ora concludo: È possibile fissare privatamente visite psichiatriche di questi tempi di coronavirus? Dovevo per esempio fissarne una oculistica ma mi è stato detto di no e quindi non andato in pronto soccorso (per la retina). L’oculista era sempre lo stesso In questo caso.
Vorrei provare a sentire uno specialista privato perché non mi piace questo uso off label è magari evitabile del neurolettico
Vorrei provare a sentire uno specialista privato perché non mi piace questo uso off label è magari evitabile del neurolettico
[#19]
Mi pare abbia un atteggiamento a priori di ostilità per motivi purtroppo, ahimè, penso risalenti a delle pseudo-nozioni di psichiatria, farmacologia. Siccome faceva riferimento alla dopamina, temo che faccia ragionamenti su questo, e allora si forma un ulteriore canale di confusione, oltre quello del disturbo in sé che porta a farsi domande.
Stanno provando una cura. Lei non si fida. Non c'è una ragione precisa. Forse non si rende conto ma pone domande e le risposte è come non ci fossero, ad esempio riscrive "Di norma in quanto tempo si passa da 5 a 15mg? " come se non avesse ricevuto risposte, So bene che l'ha letta, ma deve sapere "di norma"; perché ha stabilito da solo che esiste una norma. D'altro canto è una domanda inutile, in sostanza.
Non lo sopporta bene evidentemente, nessuno l'ha vincolata a prenderlo per chissà quanto, ha la possibilità di chiarirsi col suo medico.
Per l'ultima questione. Per avere una visita deve chiedere qui se si può chiedere una visita ?
Stanno provando una cura. Lei non si fida. Non c'è una ragione precisa. Forse non si rende conto ma pone domande e le risposte è come non ci fossero, ad esempio riscrive "Di norma in quanto tempo si passa da 5 a 15mg? " come se non avesse ricevuto risposte, So bene che l'ha letta, ma deve sapere "di norma"; perché ha stabilito da solo che esiste una norma. D'altro canto è una domanda inutile, in sostanza.
Non lo sopporta bene evidentemente, nessuno l'ha vincolata a prenderlo per chissà quanto, ha la possibilità di chiarirsi col suo medico.
Per l'ultima questione. Per avere una visita deve chiedere qui se si può chiedere una visita ?
[#21]
Utente
Gentili specialisti Pacini e Ruggiero qvevo detto che non scrivevo più ma ho un aggiornamento. "Sono stato un po' accontentato" e mi sono stati aggiunti all'Abilify, lo Xanax al bisogno e il sereupin al mattino. Tuttavia l'Abilify è stato portato a 10mg la sera.
Chiederei un commento circa questa affermazione; dopo avere cercato di convincermi che l'ansia datami da Abilify fosse suggestione, mi è stato portato a 10mg e mi è stato detto che "effettivamente è un po' inquietante". Ho quindi chiesto spiegazioni a questa affermazione e la risposta è stata che può darmi inquietudine. Inoltre mi è stato detto che per me sarebbe più idonea l'olanzapina che è moderna ma poi mi aumenta troppo l'appetito e mi fa rischiare di più il diabete. Comunque ha detto che vuole consultarsi con un'altra dottoressa ma sembra che non assumerò olanzapina ma aripiprazolo. La mia domanda è: l'olanzapina sarebbe davvero rischiosa per chi vuole scongiurare il diabete? A questo punto se non mi crea l'ansia dell'abilify la preferirei anche io visto che il mio problema N1 È L'ANSIA FORTISSIMA!! Indipendentemente dai farmaci.
Mille Grazie!!
Chiederei un commento circa questa affermazione; dopo avere cercato di convincermi che l'ansia datami da Abilify fosse suggestione, mi è stato portato a 10mg e mi è stato detto che "effettivamente è un po' inquietante". Ho quindi chiesto spiegazioni a questa affermazione e la risposta è stata che può darmi inquietudine. Inoltre mi è stato detto che per me sarebbe più idonea l'olanzapina che è moderna ma poi mi aumenta troppo l'appetito e mi fa rischiare di più il diabete. Comunque ha detto che vuole consultarsi con un'altra dottoressa ma sembra che non assumerò olanzapina ma aripiprazolo. La mia domanda è: l'olanzapina sarebbe davvero rischiosa per chi vuole scongiurare il diabete? A questo punto se non mi crea l'ansia dell'abilify la preferirei anche io visto che il mio problema N1 È L'ANSIA FORTISSIMA!! Indipendentemente dai farmaci.
Mille Grazie!!
[#22]
Siamo veramente nella confusione più totale, anche per atteggiamenti e interazioni che la alimentano. Lei spinge per delle scelte, poi uno le dice una parola e ne fa una questione, poi si ritorna da capo se è meglio x o y, ragionamento che può durare all'infinito, dopo di che si arriva veramente ad una frase che fa capire come l'impostazione (sua) sia fuori strada. Il problema è quale terapia è migliore non rispetto al rischio di diabete, ma per chi lo vuole scongiurare.....
Quindi secondo Lei esistono medicine adatte per chi si fissa su un rischio. I medici dovrebbero ragionare su ciò che lei teme, non sul rischio medico.
Questo tipo di atteggiamento sta rendendo difficili le interazioni con i suoi medici, probabilmente fa anche trasparire un atteggiamento diffidente e forse ostile che non aiuta. Lei continua ad occuparsi di tutto tranne che della diagnosi e della cura per quello che sono, e quindi qualsiasi elemento diventa un'impresa.
Non ci vogliono commenti, ce ne vorrebbero in meno, non in più.
Quindi secondo Lei esistono medicine adatte per chi si fissa su un rischio. I medici dovrebbero ragionare su ciò che lei teme, non sul rischio medico.
Questo tipo di atteggiamento sta rendendo difficili le interazioni con i suoi medici, probabilmente fa anche trasparire un atteggiamento diffidente e forse ostile che non aiuta. Lei continua ad occuparsi di tutto tranne che della diagnosi e della cura per quello che sono, e quindi qualsiasi elemento diventa un'impresa.
Non ci vogliono commenti, ce ne vorrebbero in meno, non in più.
[#24]
Intanto non vedo alcuna coerenza logica tra la domanda e il commento che fa dopo.
Siccome forse se andasse avanti così vorrebbe non più vivere, allora si preoccupa se un farmaco può mettere la voglia di suicidarsi...direi che non ha il minimo nesso logico.
Ma ormai si chiude una domanda e lei ne apre un'altra. Ovviamente sì, la domanda "può" è quasi sempre seguita dalla risposta, "si, è possibile", poi, se questo dovesse esser sufficiente a far conoscere le cose o a prender decisioni, ci mancherebbe.
Siccome forse se andasse avanti così vorrebbe non più vivere, allora si preoccupa se un farmaco può mettere la voglia di suicidarsi...direi che non ha il minimo nesso logico.
Ma ormai si chiude una domanda e lei ne apre un'altra. Ovviamente sì, la domanda "può" è quasi sempre seguita dalla risposta, "si, è possibile", poi, se questo dovesse esser sufficiente a far conoscere le cose o a prender decisioni, ci mancherebbe.
[#25]
Utente
Buongiorno dottor Pacini. Ho cambiato psichiatra e ho una nuova cura. DI nuovo non ho una diagnosi, insomma nessuno mi dice TU HAI.....Ok fa niente. Sono attento alle linee guida del sito e le domande rispettano in pieno lo spirito di medicitalia quindi spero davvero possano avere le loro risposte cortesemente.
La mia nuova cura è questa e vorrei porre alcuni interrogativi che sono davvero semplici questa volta.
CURA MATTINA
1/4 di compressa Deniban prima colazione
1/2 di compressa Sereupin
8 gocce di EN
CURA POMERIGGIO
8 gocce di EN
CURA SERA
1/4 di compressa Deniban
1/2 di compressa Sereupin
15 gocce di EN
Mi è stato detto dallo psichiatra che non devo assumere abilify. Sono contento in quanto mi aveva causato fastidiosi effetti collaterali fra cui quasi impossibilità ad urinare.
A scopo informativo volevo 3 chiarimenti circa 3 effetti collaterali sul foglio di Abilify anche se non lo uso più.
1) Che cosa sarebbe ed a cosa sarebbe dovuta "la disgregazione anomala dei muscoli che può causare problemi renali"?
2) "Difficoltà nel controllare la temperatura corporea interna o condizioni di eccessivo calore" A causa di questo mi sono beccato delle lastre in PS perché credevano che avessi il COVID. La domanda è perché avviene
3) I movimenti incontrollabili irreversibili di lingua bocca ecc interessano anche chi ha preso il farmaco solo 3 settimane e lo ha sospeso? O chi possono interessare......sinceramente?
Un affettuoso ringraziamento
La mia nuova cura è questa e vorrei porre alcuni interrogativi che sono davvero semplici questa volta.
CURA MATTINA
1/4 di compressa Deniban prima colazione
1/2 di compressa Sereupin
8 gocce di EN
CURA POMERIGGIO
8 gocce di EN
CURA SERA
1/4 di compressa Deniban
1/2 di compressa Sereupin
15 gocce di EN
Mi è stato detto dallo psichiatra che non devo assumere abilify. Sono contento in quanto mi aveva causato fastidiosi effetti collaterali fra cui quasi impossibilità ad urinare.
A scopo informativo volevo 3 chiarimenti circa 3 effetti collaterali sul foglio di Abilify anche se non lo uso più.
1) Che cosa sarebbe ed a cosa sarebbe dovuta "la disgregazione anomala dei muscoli che può causare problemi renali"?
2) "Difficoltà nel controllare la temperatura corporea interna o condizioni di eccessivo calore" A causa di questo mi sono beccato delle lastre in PS perché credevano che avessi il COVID. La domanda è perché avviene
3) I movimenti incontrollabili irreversibili di lingua bocca ecc interessano anche chi ha preso il farmaco solo 3 settimane e lo ha sospeso? O chi possono interessare......sinceramente?
Un affettuoso ringraziamento
[#27]
Utente
Non è priva di senso orche ho avuto tremori febbre e impossibilità ad urinare.
Non è priva di senso perché ho assunto il farmaco fino settimana scorsa.
Se fosse come dice lei, avrebbe senso specializzarsi in psichiatria solo col forte sospetto di potersene servire in prima persona....non so se ci capiamo
Non è priva di senso perché ho assunto il farmaco fino settimana scorsa.
Se fosse come dice lei, avrebbe senso specializzarsi in psichiatria solo col forte sospetto di potersene servire in prima persona....non so se ci capiamo
[#28]
Quindi è Lei che decide naturalmente che ha senso preoccuparsi di quegli aspetti dopo aver dismesso un farmaco. Perché Lei lo sa, avendo avuto forse degli effetti collaterali, questo evidentemente la rende competente in medicina.
Non le passa in mente che quella selezione che ha fatto sia semplicemente delle gravi sindromi che ha trovato, e che averle guardate ora e non se mai durante l'assunzione del farmaco, è un comportamento che rivela una preoccupazione più che un ragionamento ?
Lei non crede quindi che gli psichiatri si curino con questi stessi farmaci se ne hanno bisogno ? E come mai ? Da cosa deriva questa bizzarra convinzione. Dal disprezzo che nutre per la categoria, che sarebbe composta da sadici che provano sugli altri ciò che non proverebbero mai su di sé.
----
Ma veniamo al merito. Intanto, se è stato impossibilitato a urinare immagino che nel ricovero in cui l'hanno cateterizzata abbiano anche fatto accertamenti in urgenza, che cosa è risultato ?
Quali movimenti involontari sta avendo, insorti evidentemente dopo la cessazione del farmaco ?
Quale febbre ha avuto, quanto è durata e cosa le hanno detto al pronto soccorso. Il covid mi pare la cosa più insignificante, in questo periodo lo verificano.
Inoltre, direi che il suo intento di prendere i medicinali per conto suo contro il parere dei medici stona un po' con questo discorso che fa contro la prescrizione "facile" di medicinali dannosi.
FIn dall'inizio Lei ha impostato il suo rapporto con i medici in maniera pessima. E dopo ovviamente si vedono le conseguenze. Autogestione, interpretazione di effetti, descrizione delle cose in termini che non fanno ben capire cosa sia successo, etc.
Non le passa in mente che quella selezione che ha fatto sia semplicemente delle gravi sindromi che ha trovato, e che averle guardate ora e non se mai durante l'assunzione del farmaco, è un comportamento che rivela una preoccupazione più che un ragionamento ?
Lei non crede quindi che gli psichiatri si curino con questi stessi farmaci se ne hanno bisogno ? E come mai ? Da cosa deriva questa bizzarra convinzione. Dal disprezzo che nutre per la categoria, che sarebbe composta da sadici che provano sugli altri ciò che non proverebbero mai su di sé.
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Ma veniamo al merito. Intanto, se è stato impossibilitato a urinare immagino che nel ricovero in cui l'hanno cateterizzata abbiano anche fatto accertamenti in urgenza, che cosa è risultato ?
Quali movimenti involontari sta avendo, insorti evidentemente dopo la cessazione del farmaco ?
Quale febbre ha avuto, quanto è durata e cosa le hanno detto al pronto soccorso. Il covid mi pare la cosa più insignificante, in questo periodo lo verificano.
Inoltre, direi che il suo intento di prendere i medicinali per conto suo contro il parere dei medici stona un po' con questo discorso che fa contro la prescrizione "facile" di medicinali dannosi.
FIn dall'inizio Lei ha impostato il suo rapporto con i medici in maniera pessima. E dopo ovviamente si vedono le conseguenze. Autogestione, interpretazione di effetti, descrizione delle cose in termini che non fanno ben capire cosa sia successo, etc.
[#29]
Utente
SI ma se le chiedo cosa sarebbe quella disgregazione di muscoli anomala che dà problemi renali per curiosità lei mi deve fare un sermone?
Non ho messo il catetere in quanto in casa ero in grado di urinare sotto la doccia. Arrivato in ospedale il problema era già ridotto dato che avevo sospeso abilify.
Se risponde alle mie tre domande mi fa un favore. Ma senza analizzare ogni volta il motivo del perché le chiedo. E sola curiosità. Per favore grazie
Sul discorso degli psichiatri sadici concordo in minima parte con la sua visione. Se il mio nuovo curante mi viene a dire che per me abilify sarebbe stato un veleno cosa devo dire eh
Non ho messo il catetere in quanto in casa ero in grado di urinare sotto la doccia. Arrivato in ospedale il problema era già ridotto dato che avevo sospeso abilify.
Se risponde alle mie tre domande mi fa un favore. Ma senza analizzare ogni volta il motivo del perché le chiedo. E sola curiosità. Per favore grazie
Sul discorso degli psichiatri sadici concordo in minima parte con la sua visione. Se il mio nuovo curante mi viene a dire che per me abilify sarebbe stato un veleno cosa devo dire eh
[#30]
No, i sermoni qui li fa Lei. E fuorvianti Io rispondo come credo e invece analizzo per motivi per precisi, che stanno nel modo in cui presenta le cose.
Tra uno che urina sotto la doccia e uno che ha "impossibilità ad urinare" c'è una differenza, e se riferisce il contrario di quel che avveniva, non aiuta.
"Se il mio nuovo curante mi viene a dire che per me abilify sarebbe stato un veleno cosa devo dire "
Bene, su che esami si basa questa affermazione ? Cosa ha avvelenato e secondo quali parametri.
I medici del PS hanno pensato a qualcosa di infettivo, quindi non hanno visto un nesso con la terapia.
Per quanto riguarda il discorso muscolare, gli esami permettono di stabilire sia se c'è un problema renale, sia se è in corso una distruzione di tessuto muscolare. Esami comuni. Ne ha fatti in occasione di questo suo stato di malessere ?
Tra uno che urina sotto la doccia e uno che ha "impossibilità ad urinare" c'è una differenza, e se riferisce il contrario di quel che avveniva, non aiuta.
"Se il mio nuovo curante mi viene a dire che per me abilify sarebbe stato un veleno cosa devo dire "
Bene, su che esami si basa questa affermazione ? Cosa ha avvelenato e secondo quali parametri.
I medici del PS hanno pensato a qualcosa di infettivo, quindi non hanno visto un nesso con la terapia.
Per quanto riguarda il discorso muscolare, gli esami permettono di stabilire sia se c'è un problema renale, sia se è in corso una distruzione di tessuto muscolare. Esami comuni. Ne ha fatti in occasione di questo suo stato di malessere ?
Questo consulto ha ricevuto 31 risposte e 3.5k visite dal 07/05/2020.
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