Eliminare farmaci per attacchi di panico
Sono una ragazza di 35 anni. Da circa 8 anni faccio uso del farmaco Elopram per gli attacchi di panico. Ho sempre assunto una compressa alla sera da 20 mg. l'anno passato, sotto il controllo del mio medico, ho provato a diminuirlo passando dalle compresse alle gocce. ero arrivata ad assumere 5 gocce. poi purtroppo ho avuto un problema ed ho dovuto aumentare di nuovo la dose fino ad arrivare a 9 gocce (mi sembra che una compressa da 20 mg equivalga a 11 gocce). Ora vorrei di nuovo ritentare. sapreste consigliarmi le giuste dosi e cmq se devo inserire un farmaco sostitutivo per non avere troppi problemi dato che faccio un lavoro molto impegnativo? grazie
[#1]
gentile utente,
la riduzione e l'uso dei farmaci deve essere effettuato tramite visita diretta.
la riduzione e l'uso dei farmaci deve essere effettuato tramite visita diretta.
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Gentile utente,
la riduzione e sospensione di unafarmaco va sempre effettuata sotto controllo medico. Sarebbe opportuno poi valutare che tipo di problema la ha costretta a riassumere il farmaco, se legato alla sospensione in sè o ad una riacutizzazione del disturbo.
Cordiali saluti
la riduzione e sospensione di unafarmaco va sempre effettuata sotto controllo medico. Sarebbe opportuno poi valutare che tipo di problema la ha costretta a riassumere il farmaco, se legato alla sospensione in sè o ad una riacutizzazione del disturbo.
Cordiali saluti
Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it
[#3]
Gentile utente,
La terapia per il disturbo di panico può essere continuativa nel tempo, oltre al primo periodo in cui è bene che lo sia per ottenere risultati soddisfacenti.
Se non c'è una ragione precisa per sospenderla, e se invece nelle prove di disimpegno graduale si verificano dei peggioramenti in più occasioni, direi che impostare la prosecuzione della cura sull'idea di "dovere" sospendere la cura in qualche modo è un'impostazione che finisce per sviare dallo scopo della cura stessa e dal giusto rapporto con una malattia che può anche perdurare nel tempo. Non ci sarebbe niente di strano in questo.
La terapia per il disturbo di panico può essere continuativa nel tempo, oltre al primo periodo in cui è bene che lo sia per ottenere risultati soddisfacenti.
Se non c'è una ragione precisa per sospenderla, e se invece nelle prove di disimpegno graduale si verificano dei peggioramenti in più occasioni, direi che impostare la prosecuzione della cura sull'idea di "dovere" sospendere la cura in qualche modo è un'impostazione che finisce per sviare dallo scopo della cura stessa e dal giusto rapporto con una malattia che può anche perdurare nel tempo. Non ci sarebbe niente di strano in questo.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.3k visite dal 31/03/2009.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.