Nuovo ansiolitico
egregi dottori, eccomi a riscrivervi nuovamente, allora riassumo in breve i miei problemi, da gennaio, dopo un interruzione graduale di ansiolitici (Stiliden gocce e tavor oro da 2,5)avvenuta ad ottobre, dopo il burrascoso periodo di dicembre dove ho lavorato si può dire non stop essendo commessa,ripeto da gennaio forse per il troppo stress, ho iniziato ad avere problemi di tachicardia sinusale (105 batt) e pressione alta 100/150. Ho richiamato lo psichiatra che mi ha consigliato una visita cardiolog. L ho fatta, esami tutti ok (potete verificare in cardiologia) e mi ha detto di assumere Lobivon 5mg e control da 1 mg. Dopo un mese la mia pressione è nuovamente quasi nei valori 85.90/120.130, ho ricontattato lo psichiatra perchè mi disse che mi avrebbe dato un altro ansiolitico solo se la pressione fosse scesa, uno perchè l ansiolitico che poi mi ha dato fa parte degli ssri e poi perchè il control non può essere assunto a lungo. Ora da martedi, quindi oggi è il quarto giorno, sto prendendo entact gocce 20 mg, però me le sta facendo assumere una per giorno sino ad arrivare ad un massimo di 10, mi ha lasciato per ora il lobivon e mi ha detto di scalare control fino ad eliminarlo. Il problema è questo, entact mi sta dando nausea, vomito e ho ancora paura(mi è ripresa l' angoscia)lo assumo dopo pranzo ma lo stesso mi da nausea, poi ho paura che possa peggiorarmi il battito e la pressione, perche nel foglio illustrativo c'è scritto che porta ad aumentare i battiti e la pressione e poi riprenderò peso, perchè come stiliden porta l'aumento di peso. Vorrei chiedervi è giusto che lo psichiatra mi abbia dato questo ansiolitico? E' più forte stiliden o enract? Poi lo psichiatra tra un mese vuole sospendermi il lobivon e io sono terrorizzata di ciò, lui vuol vedere se è l'ansia a far salire la pressione, e se mi succedesse qualcosa? nel senso se la pressione si alza di botto non coperta più da lobivon e il cuore ne risentirà? terrorizzata è poco, potete darmi un parere per tranquillizzarmi un pò, farà bene sospendere il lobivon. Grazie e coerdiali saluti
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Gentile utente,
forse la comunicazione non e' stata chiara.
Entact non e' un ansiolitico bensi' un antidepressivo della classe SSRI.
Il lobivon e' un betabloccante.
Forse l'aumento di una goccia al giorno e' un po' troppo veloce.
forse la comunicazione non e' stata chiara.
Entact non e' un ansiolitico bensi' un antidepressivo della classe SSRI.
Il lobivon e' un betabloccante.
Forse l'aumento di una goccia al giorno e' un po' troppo veloce.
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https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Utente
egr. dott. ruggiero,
La ringrazio per la sua pronta risposta, mi scusi è stato un mio errore definire entact un ansiolitico, infatti sapevo che è un antidepressivo della classe SSRI come lo era Stiliden che prima assumevo. Forse io mi son espressa male, nel senso che a gennaio quando contattai il mio psichiatra, lui spaventato dalla mia pressione mi disse di andare dal cardiologo. Il cardiologo vedendo i battiti accelerati e la pressione alta ritenne opportuno darmi qualcosa per farmi calmare, mentre s'indagava da cosa fosse provenuto. Lui pensava alla tiroide, ma non era così e allora lui mi disse dopo aver letto tutti gli esami di tornare dallo psichiatra, e di continuare con control e lobivon ma sembrava come parlava che fosse una cura temporanea; e di fatti io un mese fa in cardiologia ho lasciato un post e un cardiologo del vostro sito mi ha detto anche lui che gli pareva che il mio problema fosse di carattere psichico e di riflesso cardiaco e che mentre s' inquadrava la mia situazione di proseguire con lobivon.Poi son andata dallo psichiatra a febbraio, ma lui ha ritenuto farmi aspettare un altro mese per stabilizzare la pressione perchè non poteva darmi l'antidepressivo, in quanto accelerava battiti e pressione e che passato un mese se la pressione scendeva staccava il lobivon e mi dava l'antidepressivo. Son tornata da lui martedi scorso, mi ha dato l'entact ma non ha voluto ancora togliermi il lobivon, tra un mese devo tornare, vede la situazione e mi dice se si può già togliere il lobivon e restare con l'entact. Ora la mia paura è cosa succederà? Cioè se l'entact è un antidepressivo e lobivon un betabloccante ha ragione di volerlo togliere? Cioè da come mi ha fatto capire Lei Dott. Ruggiero, e mi scuso anticipatamente con Lei se ho frainteso, son 2 cose completamente opposte? Cioè per Lei devono coesistere tutti e 2 e quindi è sbagliato quello che tenterà di fare lo psichiatra? Devo parlare col cardiologo e vedere lui se è d'accordo? Ho tanta confusione in testa. Grazie a chiunque vorrà chiarirmi le idee.
La ringrazio per la sua pronta risposta, mi scusi è stato un mio errore definire entact un ansiolitico, infatti sapevo che è un antidepressivo della classe SSRI come lo era Stiliden che prima assumevo. Forse io mi son espressa male, nel senso che a gennaio quando contattai il mio psichiatra, lui spaventato dalla mia pressione mi disse di andare dal cardiologo. Il cardiologo vedendo i battiti accelerati e la pressione alta ritenne opportuno darmi qualcosa per farmi calmare, mentre s'indagava da cosa fosse provenuto. Lui pensava alla tiroide, ma non era così e allora lui mi disse dopo aver letto tutti gli esami di tornare dallo psichiatra, e di continuare con control e lobivon ma sembrava come parlava che fosse una cura temporanea; e di fatti io un mese fa in cardiologia ho lasciato un post e un cardiologo del vostro sito mi ha detto anche lui che gli pareva che il mio problema fosse di carattere psichico e di riflesso cardiaco e che mentre s' inquadrava la mia situazione di proseguire con lobivon.Poi son andata dallo psichiatra a febbraio, ma lui ha ritenuto farmi aspettare un altro mese per stabilizzare la pressione perchè non poteva darmi l'antidepressivo, in quanto accelerava battiti e pressione e che passato un mese se la pressione scendeva staccava il lobivon e mi dava l'antidepressivo. Son tornata da lui martedi scorso, mi ha dato l'entact ma non ha voluto ancora togliermi il lobivon, tra un mese devo tornare, vede la situazione e mi dice se si può già togliere il lobivon e restare con l'entact. Ora la mia paura è cosa succederà? Cioè se l'entact è un antidepressivo e lobivon un betabloccante ha ragione di volerlo togliere? Cioè da come mi ha fatto capire Lei Dott. Ruggiero, e mi scuso anticipatamente con Lei se ho frainteso, son 2 cose completamente opposte? Cioè per Lei devono coesistere tutti e 2 e quindi è sbagliato quello che tenterà di fare lo psichiatra? Devo parlare col cardiologo e vedere lui se è d'accordo? Ho tanta confusione in testa. Grazie a chiunque vorrà chiarirmi le idee.
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Gentile utente,
il fatto che lei "si senta" la pressione significa che c'è una elevazione dell'ansia. A cose normali la pressione è insensibile, anche se molti la visualizzano come fosse una specie di "tensione interna", ma non è così. Presumo che il suo trattamento sia per un disturbo di panico, con iniziali rimedi finalizzati a tamponare alcuni sintomi di allarme. Ma durante gli attacchi di panico osservati in pronto soccorso i parametri cardiovascolari possono essere anomali, se non per il fatto che finito l'attaco ritornano a posto.
L'aumento dello stiliden va fatto a piccoli blocchi ma non è necessario "di goccia in goccia" se mai è consigliabile di farlo con intervalli di qualche giorno (quindi una goccia al giorno ha poco senso come aumento).
La gestione della terapia deve far riferimento alla diagnosi, quindi se lo psichiatra ritiene di fare a meno dei farmaci accessori dopo il primo periodo, ne segua le indicazioni. Entact e stiliden in questo tipo di ragionamento non hanno sostanziali differenze.
il fatto che lei "si senta" la pressione significa che c'è una elevazione dell'ansia. A cose normali la pressione è insensibile, anche se molti la visualizzano come fosse una specie di "tensione interna", ma non è così. Presumo che il suo trattamento sia per un disturbo di panico, con iniziali rimedi finalizzati a tamponare alcuni sintomi di allarme. Ma durante gli attacchi di panico osservati in pronto soccorso i parametri cardiovascolari possono essere anomali, se non per il fatto che finito l'attaco ritornano a posto.
L'aumento dello stiliden va fatto a piccoli blocchi ma non è necessario "di goccia in goccia" se mai è consigliabile di farlo con intervalli di qualche giorno (quindi una goccia al giorno ha poco senso come aumento).
La gestione della terapia deve far riferimento alla diagnosi, quindi se lo psichiatra ritiene di fare a meno dei farmaci accessori dopo il primo periodo, ne segua le indicazioni. Entact e stiliden in questo tipo di ragionamento non hanno sostanziali differenze.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
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Gentile utente,
le due cose possono coesistere in funzione delle decisioni del suo curante.
Se decide di toglierlo lo toglie.
Se la sua condizioni e' originariamente psichica non e' necessario l'uso di un antiipertensivo, soprattutto quando il trattamento con entact fara' i suoi effetti.
le due cose possono coesistere in funzione delle decisioni del suo curante.
Se decide di toglierlo lo toglie.
Se la sua condizioni e' originariamente psichica non e' necessario l'uso di un antiipertensivo, soprattutto quando il trattamento con entact fara' i suoi effetti.
[#6]
Utente
egr. dott.
è successo un grave inconveniente, purtroppo lunedi pomer lo psichiatra mi ha dovuto sospendere subito entact. Già vi accennavo a fastidi, ma da lunedi matt i malesseri sono aumentati, mentre mi recavo dal medico per controllare la pressione mi ha presa qualcosa dallo stomaco come volesse arrivare alla teste, ero in un bagno di sudare e mi sentivo sudare, ho misurato la pressione era 90/140 e già il medico non è piaciuto, di pomer ancora peggio un altro po crollavo e la pressione 100/140. Da lunedi è sempre così, sono spaventata, la pressione non accenna ad abbassarsi e lo psichiatra mi disse lunedi di sospendere entact e di chiamarlo ieri pomer per vedere come andava, va da schifo pressione alta e lui come soluzione mi ha detto di riprendere stiliden 5 gocce ogni 2 giorni sino ad arrivare a 20. Il cardiologo non è per niente d'accordo perche dice che fa parte comunque degli ssri e quindi c'è il rischio che peggiori. Ora aiutatemi perfavore, che faccio? La pressione minima è alta e non accenna a scendere, sto prendendo anche un duretico (lasix) su consiglio cardiolog ma niente è fissa a 100/140. Possibile che l'entact mi ha combinato sto disastro? il cardiologo dice di non lasciare lobivon sarebbe pericoloso perchè anche i battiti pare vogliono aumentare, aiuto perfavore!
è successo un grave inconveniente, purtroppo lunedi pomer lo psichiatra mi ha dovuto sospendere subito entact. Già vi accennavo a fastidi, ma da lunedi matt i malesseri sono aumentati, mentre mi recavo dal medico per controllare la pressione mi ha presa qualcosa dallo stomaco come volesse arrivare alla teste, ero in un bagno di sudare e mi sentivo sudare, ho misurato la pressione era 90/140 e già il medico non è piaciuto, di pomer ancora peggio un altro po crollavo e la pressione 100/140. Da lunedi è sempre così, sono spaventata, la pressione non accenna ad abbassarsi e lo psichiatra mi disse lunedi di sospendere entact e di chiamarlo ieri pomer per vedere come andava, va da schifo pressione alta e lui come soluzione mi ha detto di riprendere stiliden 5 gocce ogni 2 giorni sino ad arrivare a 20. Il cardiologo non è per niente d'accordo perche dice che fa parte comunque degli ssri e quindi c'è il rischio che peggiori. Ora aiutatemi perfavore, che faccio? La pressione minima è alta e non accenna a scendere, sto prendendo anche un duretico (lasix) su consiglio cardiolog ma niente è fissa a 100/140. Possibile che l'entact mi ha combinato sto disastro? il cardiologo dice di non lasciare lobivon sarebbe pericoloso perchè anche i battiti pare vogliono aumentare, aiuto perfavore!
[#7]
Gentile utente,
I farmaci antipanico non produce aumenti persistenti dei valori pressori. Stati ansiosi possono produrre modifiche periodiche o acute transitorie dei parametri cardiovascolari.
Ma non c'è ambiguità in questo. La diagnosi di ipertensione arteriosa fatta in un centro specialistico non prevede confusioni con attacco di panico. E' già contemplato che ci siano sindromi aspecifiche di tipo diverso.
Nei primi giorni (sostanzialmente nel primo mese) gli attacchi (e cioè il tipo di eccitabilità neuronale che sta alla base) può peggiorare, per poi rientrare.
Questo può accadere con tutti i tipi di antidepressivi.
I farmaci antipanico non produce aumenti persistenti dei valori pressori. Stati ansiosi possono produrre modifiche periodiche o acute transitorie dei parametri cardiovascolari.
Ma non c'è ambiguità in questo. La diagnosi di ipertensione arteriosa fatta in un centro specialistico non prevede confusioni con attacco di panico. E' già contemplato che ci siano sindromi aspecifiche di tipo diverso.
Nei primi giorni (sostanzialmente nel primo mese) gli attacchi (e cioè il tipo di eccitabilità neuronale che sta alla base) può peggiorare, per poi rientrare.
Questo può accadere con tutti i tipi di antidepressivi.
[#8]
Utente
perdoni la mia grande ignoranza dott Pacini, io non capisco nulla di termini medici, potrebbe farmi capire più semplicemente cosa ho avuto? Dimenticavo di chiedere ancora, ma il Control deve essere obbligatoriamente interrotto? E se si quale ansiolitico simile a questo potrebbe sostituirlo? Ovviamente mettendone a conoscenza sia dello psichiatra che del cardiologo, in quanto quest'ultimo vuole essere continuamente aggiornato. Grazie e attendo una risposta
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Gentile utente,
quello che descrive è stato probabilmente un attacco di panico, e adesso ha ancora un grave stato di ansia.
La pressione arteriosa e i battiti cardiaci non sono inchiodati su certi valori, ma si adattano alle situazioni: un atleta sotto sforzo ha valori molto alti, che sarebbero patologici in una persona seduta in poltrona. Una persona in preda ad un attacco di ansia ha ugualmente valori elevati; se l'ansia scompare i valori tornano normali, ma nel suo caso l'ansia è ancora molto presente.
Lei è giovane, il suo sistema cardiocircolatorio è in buone condizioni (glielo ha detto il cardiologo visitandola), i vasi sono elastici e possono reggere benissimo una pressione un po' più elevata del normale.
Purtroppo se assume un farmaco con il terrore che possa farle male, leggendo tutti gli effetti collaterali, è facile che gli effetti che più teme si verifichino.
In questo momento l'obiettivo principale è quello di calmare l'ansia e ci penserà il suo psichiatra, con la terapia che riterrà opportuna.
Per quanto riguarda lei, le consiglierei caldamente di migliorare la conoscenza del suo corpo in modo attivo: per aiutarsi contro lo stress (fa la commessa, ne deve sopportare un bel po') e ridurre il peso, sarebbe utile un'attività fisica che le piaccia, che la rilassi, tipo ginnastica dolce, o ballo, o qualunque cosa che le permetta di passare un paio di ore piacevoli sentendo il corpo che risponde positivamente, senza viverlo sempre come una macchina che può restare in panne da un momento all'altro.
Cordiali saluti
quello che descrive è stato probabilmente un attacco di panico, e adesso ha ancora un grave stato di ansia.
La pressione arteriosa e i battiti cardiaci non sono inchiodati su certi valori, ma si adattano alle situazioni: un atleta sotto sforzo ha valori molto alti, che sarebbero patologici in una persona seduta in poltrona. Una persona in preda ad un attacco di ansia ha ugualmente valori elevati; se l'ansia scompare i valori tornano normali, ma nel suo caso l'ansia è ancora molto presente.
Lei è giovane, il suo sistema cardiocircolatorio è in buone condizioni (glielo ha detto il cardiologo visitandola), i vasi sono elastici e possono reggere benissimo una pressione un po' più elevata del normale.
Purtroppo se assume un farmaco con il terrore che possa farle male, leggendo tutti gli effetti collaterali, è facile che gli effetti che più teme si verifichino.
In questo momento l'obiettivo principale è quello di calmare l'ansia e ci penserà il suo psichiatra, con la terapia che riterrà opportuna.
Per quanto riguarda lei, le consiglierei caldamente di migliorare la conoscenza del suo corpo in modo attivo: per aiutarsi contro lo stress (fa la commessa, ne deve sopportare un bel po') e ridurre il peso, sarebbe utile un'attività fisica che le piaccia, che la rilassi, tipo ginnastica dolce, o ballo, o qualunque cosa che le permetta di passare un paio di ore piacevoli sentendo il corpo che risponde positivamente, senza viverlo sempre come una macchina che può restare in panne da un momento all'altro.
Cordiali saluti
Franca Scapellato
[#10]
Non capisco perché chiede on-line indicazioni sulla terapia quando ha già uno psichiatra.
Non vedo dove abbia detto che il control deve essere obbligatoriamente interrotto.
Semplicemente non è indicato come terapia a lungo termine, quindi lo psichiatra le ha dato indicazioni giuste.
Vedo che vuole spostare la cura verso un ansiolitico, come se niente fosse. Se lo psichiatra le indica di scalare il control, ne chiede un altro. Allora perché lo psichiatra le avrebbe detto di scalare il control fino alla sospensione ? E perché non le ha indicato di prendere un altro ansiolitico ?
Cerchi di capire che questo disturbo ha una cura con regole specifiche, e che non deve essere lei a vederci un senso.
La cura deve prevenire gli attacchi di panico e i comportamenti associati. Ci mette circa un mese a fare questo. Le dosi sono standard. Non si usano gli ansiolitici dopo le prime settimane perché altrimenti si induce una dipendenza da ansiolitici, a cui le persone con panico sono già predisposte, perché sono gli unici farmaci che identificano come utili, anche quando non lo sono.
Pertanto lo psichiatra ha agito secondo uno schema corretto.
Non vedo dove abbia detto che il control deve essere obbligatoriamente interrotto.
Semplicemente non è indicato come terapia a lungo termine, quindi lo psichiatra le ha dato indicazioni giuste.
Vedo che vuole spostare la cura verso un ansiolitico, come se niente fosse. Se lo psichiatra le indica di scalare il control, ne chiede un altro. Allora perché lo psichiatra le avrebbe detto di scalare il control fino alla sospensione ? E perché non le ha indicato di prendere un altro ansiolitico ?
Cerchi di capire che questo disturbo ha una cura con regole specifiche, e che non deve essere lei a vederci un senso.
La cura deve prevenire gli attacchi di panico e i comportamenti associati. Ci mette circa un mese a fare questo. Le dosi sono standard. Non si usano gli ansiolitici dopo le prime settimane perché altrimenti si induce una dipendenza da ansiolitici, a cui le persone con panico sono già predisposte, perché sono gli unici farmaci che identificano come utili, anche quando non lo sono.
Pertanto lo psichiatra ha agito secondo uno schema corretto.
[#11]
Utente
mi scusi dott. pacini se può apparire strano che io chieda continui consulti on-line, Le spiego il perchè, il mio psichiatra bravissimo per carità, è poco rintracciabile, quando sono stata male lunedi scorso che ho collassato, non era una crisi di panico, il cardiologo del p.soccorso ha detto che non lo era, per cercare di parlare con lui, abbiam dovuto lasciare prima un sms e dirgli che era una cosa estremamente urgente, lui visto l'sms dopo ha risposto e per giunta parlava col cardiologo e parlava con un'altra persona accanto a lui, infatti il cardiologo si è innervosito non poco e ha lasciato che parlassi io. Ora il problema è che si pone il cardiologo e io, dato che col pschiatra poco abbiam parlato, l'entact e lo stiliden fan parte degli ssri? E se l'entact mi ha fatto alzare i valori pressori e addirittura la frequenza cardiaca è 110, perchè lo psichiatra mi ha detto di assumere subito stiliden, che anch'esso porta ad alzare i valori pressori? Cioè è giusto? Oppure servirebbe prima far scendere nuovamente la pressione? E quindi dato che control è già troppo chelo assumo, il cardiologo voleva chiedergli se poteva sostituirlo col tavor oro per esempio. Praticamente il cardiologo non si assume responsabilità e ha detto a me di decidere.
[#12]
Gentile utente,
ma se il cardiologo sostiene che i sintomi da lei lamentati non sono un attacco di panico, allora si devono considerare tutti gli aspetti cardiologici del suo problema.
Fermo restando che sia l'entact che lo stiliden generalmente non danno rialzi pressori (un po di piu' lo stiliden) e comunque che la situazione andrebbe valutata in maniera tranquilla e non facendo ricorso al pronto soccorso.
Se di crisi ipertensiva si e' trattata vanno escluse le cause ed introdotto un trattamento adeguato qualora risultasse una patologia ipertensiva che richiede un trattamento.
Altrimenti si tratta di un attacco di panico che deve essere trattato nel tempo con farmaci della classe SSRI o similari e certamente non con le benzodiazepine.
ma se il cardiologo sostiene che i sintomi da lei lamentati non sono un attacco di panico, allora si devono considerare tutti gli aspetti cardiologici del suo problema.
Fermo restando che sia l'entact che lo stiliden generalmente non danno rialzi pressori (un po di piu' lo stiliden) e comunque che la situazione andrebbe valutata in maniera tranquilla e non facendo ricorso al pronto soccorso.
Se di crisi ipertensiva si e' trattata vanno escluse le cause ed introdotto un trattamento adeguato qualora risultasse una patologia ipertensiva che richiede un trattamento.
Altrimenti si tratta di un attacco di panico che deve essere trattato nel tempo con farmaci della classe SSRI o similari e certamente non con le benzodiazepine.
[#13]
Gentile utente,
C'è qualcosa che non torna. Il cardiologo dice che non era panico, ok, quindi la diagnosi cardiologica qual'era ?
Il consiglio sul tavor oro è semplicemente indice di ignoranza su come si cura il panic ma anche proprio sul farmaco (control e tavor sono due marche dello stesso farmaco). Ma perché mai il cardiologo doveva cambiare la terapia del panico se in quel caso non si trattava di panico ?
Chi ha panico e ipertensione, faccio per dire, si cura panico e ipertensione. Chi ha panico e cardiopatia si curerà entrambe scegliendo i farmaci più sicuri sul piano cardiologico (entact è uno di quelli).
Non vedo ragione da parte di un medico d'urgenza di stare a perder tempo cercando di rintracciare per telefono e con messaggini lo psichiatra da cui non si deve pretendere reperibilità continua.
Ma alla fine dei conti, il cardiologo non si assume responsabilità ma una diagnosi l'ha fatta, perché "ho collassato" significa pooo: lui cos'ha detto che era ? Ha prescritto qualcosa ? Oppure ha semplicemente lasciato lì un messaggio di spavento e di indefinizione sul fatto che forse il farmaco produceva degli effetti pericolosi, senza arrivare a dire cosa era stato ?
Ho visto cardiologi non prendersi responsabilità delle cure psichiatrice certo, ma di quelle cardiologiche sì però: se ritiene che lei sia a rischio cardiologico la lascia andare consigliando una sostituzione di un farmaco con se stesso e basta ?
C'è qualcosa che non torna. Il cardiologo dice che non era panico, ok, quindi la diagnosi cardiologica qual'era ?
Il consiglio sul tavor oro è semplicemente indice di ignoranza su come si cura il panic ma anche proprio sul farmaco (control e tavor sono due marche dello stesso farmaco). Ma perché mai il cardiologo doveva cambiare la terapia del panico se in quel caso non si trattava di panico ?
Chi ha panico e ipertensione, faccio per dire, si cura panico e ipertensione. Chi ha panico e cardiopatia si curerà entrambe scegliendo i farmaci più sicuri sul piano cardiologico (entact è uno di quelli).
Non vedo ragione da parte di un medico d'urgenza di stare a perder tempo cercando di rintracciare per telefono e con messaggini lo psichiatra da cui non si deve pretendere reperibilità continua.
Ma alla fine dei conti, il cardiologo non si assume responsabilità ma una diagnosi l'ha fatta, perché "ho collassato" significa pooo: lui cos'ha detto che era ? Ha prescritto qualcosa ? Oppure ha semplicemente lasciato lì un messaggio di spavento e di indefinizione sul fatto che forse il farmaco produceva degli effetti pericolosi, senza arrivare a dire cosa era stato ?
Ho visto cardiologi non prendersi responsabilità delle cure psichiatrice certo, ma di quelle cardiologiche sì però: se ritiene che lei sia a rischio cardiologico la lascia andare consigliando una sostituzione di un farmaco con se stesso e basta ?
[#14]
Utente
egregi dottori,
vi tolgo ogni ragionevole dubbio. nel tardo pomeriggio un mio amico mi ha portato a casa di una sua amica, la quale è cognata di uno psichiatra. Praticamente io a 100mt da casa mia ho uno psichiatra e non lo sapevo. Gli ho spiegato tutto, anche quello che voi mi avete detto, mi ha fatto arrivare un attimo a casa, vista la poca distanza per vedere tutti gli esami fatti, li ha controllati e poi alla fine mi ha detto di fermarmi, mi ha detto precisamente: adesso basta, fermati! Ha riconosciuto attraverso la firma del referto del p.soccorso chi era il medico, anzi il principiante medico visto che ha soli 34 anni, ma nulla di ciò. Mi ha detto come voi state cercando di farmi capire da tempo che ho l'ansia e pure forte visto che i battiti stan aumentando sempre più, non mi ha voluto dare niente ovviamente e mi ha ordinato categoricamente di seguire il mio psichiatra, e se qualche volta non reperibile, di poter chiedere on-line ma poi stop. Mi ha detto che sto esagerando a chiedere a destra e a sinistra, così facendo non mi fermerò più. Anche lui è d'accordo con voi che ci vogliono gli ssri e che dato che stiliden l'ho usato per più di un anno, di riprenderlo. Dottori mi dispiace, forse ora mi rendo conto che veramente più risposte mi date e io più ne voglio, vi faccio le mie scuse, ma non è dipeso da me, seguirò i consigli del mio psichiatra e quelli vostri che sembra camminino di pari passo. Ancora scusatemi...arrivederci!
vi tolgo ogni ragionevole dubbio. nel tardo pomeriggio un mio amico mi ha portato a casa di una sua amica, la quale è cognata di uno psichiatra. Praticamente io a 100mt da casa mia ho uno psichiatra e non lo sapevo. Gli ho spiegato tutto, anche quello che voi mi avete detto, mi ha fatto arrivare un attimo a casa, vista la poca distanza per vedere tutti gli esami fatti, li ha controllati e poi alla fine mi ha detto di fermarmi, mi ha detto precisamente: adesso basta, fermati! Ha riconosciuto attraverso la firma del referto del p.soccorso chi era il medico, anzi il principiante medico visto che ha soli 34 anni, ma nulla di ciò. Mi ha detto come voi state cercando di farmi capire da tempo che ho l'ansia e pure forte visto che i battiti stan aumentando sempre più, non mi ha voluto dare niente ovviamente e mi ha ordinato categoricamente di seguire il mio psichiatra, e se qualche volta non reperibile, di poter chiedere on-line ma poi stop. Mi ha detto che sto esagerando a chiedere a destra e a sinistra, così facendo non mi fermerò più. Anche lui è d'accordo con voi che ci vogliono gli ssri e che dato che stiliden l'ho usato per più di un anno, di riprenderlo. Dottori mi dispiace, forse ora mi rendo conto che veramente più risposte mi date e io più ne voglio, vi faccio le mie scuse, ma non è dipeso da me, seguirò i consigli del mio psichiatra e quelli vostri che sembra camminino di pari passo. Ancora scusatemi...arrivederci!
[#15]
Più che d'accordo con noi, d'accordo con il suo psichiatra.
Non è strano il suo comportamento, in effetti è quello di una persona con il disturbo di panico quale è stato diagnosticato dal suo psichiatra.
Il suo racconto aveva dei punti strani, uno per tutti: un cardiologo che si spaventa ed esclude che sia panico ma poi non prescrive niente e la rimanda a casa così, con più spavento e più dubbi di prima, è uno strano cardiologo. Più che altro sembra che alla fine dei conti non ritenesse fondamentale darle niente, non ha concluso una diagnosi...questo in effetti ricorda molto i classici attacchi di panico con sintomi cardiovascolari da cui però non risultano cause cardiovascolari. I pazienti con panico normalmente ne hanno già due di accessi al pronto soccorso con sintomi cardiovascolari.
Saluti
Non è strano il suo comportamento, in effetti è quello di una persona con il disturbo di panico quale è stato diagnosticato dal suo psichiatra.
Il suo racconto aveva dei punti strani, uno per tutti: un cardiologo che si spaventa ed esclude che sia panico ma poi non prescrive niente e la rimanda a casa così, con più spavento e più dubbi di prima, è uno strano cardiologo. Più che altro sembra che alla fine dei conti non ritenesse fondamentale darle niente, non ha concluso una diagnosi...questo in effetti ricorda molto i classici attacchi di panico con sintomi cardiovascolari da cui però non risultano cause cardiovascolari. I pazienti con panico normalmente ne hanno già due di accessi al pronto soccorso con sintomi cardiovascolari.
Saluti
[#16]
Utente
egr.dott,
vi riscrivo perchè mi trovo nella stessa situazione, ho seguito alla lettera il mio psichiatra. Ho continuato con lobivon, ho iniziato con stiliden a 5 alla volta sino ad arrivare a 20 e ho iniziato a scalare control, purtroppo si è verificato a 20gocce nuovamente pressione alta. Ho continuato per altri gg ma niente la pressione peggiora. Lo psichiatra mi ha detto nuovamente di interromper stiliden, di far abbassare la pressione, come l'ho interrotto la pressione è tornata 85/130. Son tornata da lui e mi ha prescritto Dapagut, lì per lì non ho avuto il coraggio di chiedergli se era meglio dello stiliden o la stessa cosa, ho iniziato nuovamente con 2 gocce alla volta sino ad arrivare a 20, e nuovamente pressione alta. Che faccio ora? Lo psichiatra purtroppo ha avuto un lutto in famiglia e non è reperibile e io non voglio assolutamente disturbarlo, è strano stavolta non mi sto facendo prendere dal panico, ma non sò se continuare o meno con dapagut. Ho chiesto al cardiologo e mi ha risposto che pure per lui ora sta diventando strano, le benzodiazepine per essere eliminate e non aver rimbalzo vanno coadiuvate con gli ssri, ma anche per lui non dovrebbe assolutamente alzarsi la pressione, anzi al contrario la dovrebbe portar nei limiti, mi ha detto che devo contattare un altro psichiatra. Ora in un certo senso mi avete seguita un pò anche voi, non voglio assillarvi, vi ripeto stranamente sono calma, o perchè sò che mi basta sospenderle per star meglio... non sò, vi ringrazio per le risposte.
vi riscrivo perchè mi trovo nella stessa situazione, ho seguito alla lettera il mio psichiatra. Ho continuato con lobivon, ho iniziato con stiliden a 5 alla volta sino ad arrivare a 20 e ho iniziato a scalare control, purtroppo si è verificato a 20gocce nuovamente pressione alta. Ho continuato per altri gg ma niente la pressione peggiora. Lo psichiatra mi ha detto nuovamente di interromper stiliden, di far abbassare la pressione, come l'ho interrotto la pressione è tornata 85/130. Son tornata da lui e mi ha prescritto Dapagut, lì per lì non ho avuto il coraggio di chiedergli se era meglio dello stiliden o la stessa cosa, ho iniziato nuovamente con 2 gocce alla volta sino ad arrivare a 20, e nuovamente pressione alta. Che faccio ora? Lo psichiatra purtroppo ha avuto un lutto in famiglia e non è reperibile e io non voglio assolutamente disturbarlo, è strano stavolta non mi sto facendo prendere dal panico, ma non sò se continuare o meno con dapagut. Ho chiesto al cardiologo e mi ha risposto che pure per lui ora sta diventando strano, le benzodiazepine per essere eliminate e non aver rimbalzo vanno coadiuvate con gli ssri, ma anche per lui non dovrebbe assolutamente alzarsi la pressione, anzi al contrario la dovrebbe portar nei limiti, mi ha detto che devo contattare un altro psichiatra. Ora in un certo senso mi avete seguita un pò anche voi, non voglio assillarvi, vi ripeto stranamente sono calma, o perchè sò che mi basta sospenderle per star meglio... non sò, vi ringrazio per le risposte.
[#17]
Gentile utente,
a me non pare una buona idea inserire il dapagut e subito ridurre il tranquillante.
Gli SSRI non servono mica a tamponare l'astinenza da control. Durante l'astinenza da control, o durante l'introduzione di ssri ci possono essere sbalzzi pressori, ma le ripeto che uno dei fattori più ovvi è il panico, che produce anche alterazioni transitorie dei parametri cardiovascolari durante le crisi. Lei ha paura di questo farmaco perché ha il panico, questo mi sembra evidente. Per il resto mi sembra che nessuno lei dia indicazioni di nessun tipo sul da farsi.
Lo psichiatra se è non è reperibile non lo è, se non lo vuole chiamare è un altro discorso.
a me non pare una buona idea inserire il dapagut e subito ridurre il tranquillante.
Gli SSRI non servono mica a tamponare l'astinenza da control. Durante l'astinenza da control, o durante l'introduzione di ssri ci possono essere sbalzzi pressori, ma le ripeto che uno dei fattori più ovvi è il panico, che produce anche alterazioni transitorie dei parametri cardiovascolari durante le crisi. Lei ha paura di questo farmaco perché ha il panico, questo mi sembra evidente. Per il resto mi sembra che nessuno lei dia indicazioni di nessun tipo sul da farsi.
Lo psichiatra se è non è reperibile non lo è, se non lo vuole chiamare è un altro discorso.
[#18]
Gentile utente,
a me non pare una buona idea inserire il dapagut e subito ridurre il tranquillante.
Gli SSRI non servono mica a tamponare l'astinenza da control. Durante l'astinenza da control, o durante l'introduzione di ssri ci possono essere sbalzzi pressori, ma le ripeto che uno dei fattori più ovvi è il panico, che produce anche alterazioni transitorie dei parametri cardiovascolari durante le crisi. Lei ha paura di questo farmaco perché ha il panico, questo mi sembra evidente. Per il resto mi sembra che nessuno lei dia indicazioni di nessun tipo sul da farsi.
Lo psichiatra se è non è reperibile non lo è, se non lo vuole chiamare è un altro discorso.
a me non pare una buona idea inserire il dapagut e subito ridurre il tranquillante.
Gli SSRI non servono mica a tamponare l'astinenza da control. Durante l'astinenza da control, o durante l'introduzione di ssri ci possono essere sbalzzi pressori, ma le ripeto che uno dei fattori più ovvi è il panico, che produce anche alterazioni transitorie dei parametri cardiovascolari durante le crisi. Lei ha paura di questo farmaco perché ha il panico, questo mi sembra evidente. Per il resto mi sembra che nessuno lei dia indicazioni di nessun tipo sul da farsi.
Lo psichiatra se è non è reperibile non lo è, se non lo vuole chiamare è un altro discorso.
[#19]
Gentile utente,
a me non pare una buona idea inserire il dapagut e subito ridurre il tranquillante.
Gli SSRI non servono mica a tamponare l'astinenza da control. Durante l'astinenza da control, o durante l'introduzione di ssri ci possono essere sbalzzi pressori, ma le ripeto che uno dei fattori più ovvi è il panico, che produce anche alterazioni transitorie dei parametri cardiovascolari durante le crisi. Lei ha paura di questo farmaco perché ha il panico, questo mi sembra evidente. Per il resto mi sembra che nessuno lei dia indicazioni di nessun tipo sul da farsi.
Lo psichiatra se è non è reperibile non lo è, se non lo vuole chiamare è un altro discorso.
a me non pare una buona idea inserire il dapagut e subito ridurre il tranquillante.
Gli SSRI non servono mica a tamponare l'astinenza da control. Durante l'astinenza da control, o durante l'introduzione di ssri ci possono essere sbalzzi pressori, ma le ripeto che uno dei fattori più ovvi è il panico, che produce anche alterazioni transitorie dei parametri cardiovascolari durante le crisi. Lei ha paura di questo farmaco perché ha il panico, questo mi sembra evidente. Per il resto mi sembra che nessuno lei dia indicazioni di nessun tipo sul da farsi.
Lo psichiatra se è non è reperibile non lo è, se non lo vuole chiamare è un altro discorso.
[#20]
Utente
grazie dott.pacini per la sua disponibilità, credo di essermi espressa male, il control lo sto ancora assumendo in quanto doveva essere scalato quando lo stiliden avrebbe dato i risultati, cioè a 20 gtt e dopo qualche gg avrei dovuto iniziare a scalarlo, ma a 20 gocce è iniziato l'aumento pressorio e lo psichiatra lo ha interrotto, poi ristabilita la pressione mi ha detto di passare a dapagut che io non conosco proprio, di fare un aumento graduale di 2 alla volta, quindi al decimo giorno iniziare a scalare control. Ora chiedevo il dapagut è più forte o più leggero dello stiliden? Cmq mi hanno chiamata dall'USL e mi han avvisata che dal 11 maggio ci sarà un nuovo psichiatra che sostituirà il mio, in quanto il mio psichiatra tornerà a luglio. Un ultima cosa, vi ricordate che vi ho detto che per curarmi la depressione mi aveva dato il mio medico tavor da 2,5 una al matt e una alla sera di compressa solubile, ora mi chiedo e perdonate la mia ignoranza, come mai il tavor l'ho assunto per quasi 2 anni e lo psich non mi aveva mai detto che bisognava toglierlo, forse perchè prendevo anche l' antidepressivo? infatti il tavor lo tolsi io, prima quello del mattino, poi quello della sera, ma non scalai, secondo me feci una cretinata, ma non mi resi conto perchè ero coperta dallo stiliden, scusate se ho azzardato questa ipotesi. Grazie ancora dott. pacini, peccato lei stia così distante.
[#23]
Utente
vorrei porvi una domanda che non ha a che fare col mio problema, ma che comunque è strettamente connesso. Mi hanno consigliata di leggere e di limitarmi a fare solo quello senza ulteriori iniziative, il manuale della dott. Ashton che parla di come ridurre le benzodiazepine,vi apparirà una domanda stupida, ma è consigliabile che lo legga? Mi farei suggestionare? O mi sarebbe di aiuto? E soprattutto dove potrei trovarlo? Alcuni amici hanno chiesto in varie librerie ma non è reperibile, a chi lo chiedo? Ma poi ma mi servirebbe a qualcosa?
[#24]
Gentile utente,
Non esistono manuali su come gestire le medicine utilizzabili da chi non ne conosce i principi d'uso.
Lo psichiatra avrà letto i manuali che gli servivano per studiare la psichiatria, ed è lui o un collega che devono prendere decisioni su come ridurre le benzodiazepine.
Ridurre le benzodiazepine non è una cosa che presenta di per sé particolari difficoltà, il problema è che la persona che le ha in mano è una persona con un disturbo d'ansia. Le riduzioni in ambiente ospedaliero sono molto più facili di quanto sembravano "a casa".
Detto questo, prima si cura il disturbo, poi quando si sta bene si procede al disimpegno dalle benzodiazepine, e lo si fa seguendo le indicazioni.
Non esistono manuali su come gestire le medicine utilizzabili da chi non ne conosce i principi d'uso.
Lo psichiatra avrà letto i manuali che gli servivano per studiare la psichiatria, ed è lui o un collega che devono prendere decisioni su come ridurre le benzodiazepine.
Ridurre le benzodiazepine non è una cosa che presenta di per sé particolari difficoltà, il problema è che la persona che le ha in mano è una persona con un disturbo d'ansia. Le riduzioni in ambiente ospedaliero sono molto più facili di quanto sembravano "a casa".
Detto questo, prima si cura il disturbo, poi quando si sta bene si procede al disimpegno dalle benzodiazepine, e lo si fa seguendo le indicazioni.
[#26]
Utente
egregi dott,
mi ritrovo a chiedervi un "aiuto" dopo esser riuscita finalmente ad introdurre l'antidepressivo. Come dicevate Voi, la pressione stava nuovamente rialzando e ho capito che era giunto il momento di farmi coraggio e inserirlo. Infatti io non accettavo che mi veniva il panico, ho chiamato il mio psichiatra, rientrato a lavoro, e mi ha fatto inserire stiliden a 5 gocce alla volta ogni 4 giorni, sino ad arrivare a 20. Già al terzo giorno, cioè con sole 5 gocce prese dopo pranzo (e sempre al mattino lobivon 5mg e control da 1mg)la pressione è scesa a 80/120, e ringraziando il cielo si è stabilizzata così o addirittura alcuni giorni è 75/110. Ora il problema è che da quando sono arrivata a dosaggio 20 gc di stiliden, ho iniziato a scalare control da 1mg a 0,50 (dettomi dallo psichiatra) per 10 gg sino a prenderlo a giorni alterni e poi eliminarlo definitivamente. Ora io sto al quinto giorno, ma è da giovedi, quindi secondo gg, che ho atroci mal di testa, che si concentrano sulla fronte o sulla parte destra della fronte, forte diarrea e piccole lesioni sulla bocca. Ho chiamato lo psichiatra e non pensava di sentire questi fenomeni, mi ha chiesto quando son iniziati e io ho detto a 20, e lui mi ha fatto scalare a 15 per vedere come va, perchè pensa sia un dosaggio alto, ma io dopo riflettendo ho pensato che potrebbe essere si un dosaggio alto, ma anche che io a 20 gcc ho dimezzato il control, ma lui questa ultima ipotesi non l'ha proprio presa in considerazione, ho forse lobivon e stiliden combinati insieme anche se in orari diversi son troppo forti? Allora dimezzare lobivon o scalare stiliden? So solo che ho atroci mal di testa e neanche gli analgesici fan effetto, o solo per un pò? Che faccio?
mi ritrovo a chiedervi un "aiuto" dopo esser riuscita finalmente ad introdurre l'antidepressivo. Come dicevate Voi, la pressione stava nuovamente rialzando e ho capito che era giunto il momento di farmi coraggio e inserirlo. Infatti io non accettavo che mi veniva il panico, ho chiamato il mio psichiatra, rientrato a lavoro, e mi ha fatto inserire stiliden a 5 gocce alla volta ogni 4 giorni, sino ad arrivare a 20. Già al terzo giorno, cioè con sole 5 gocce prese dopo pranzo (e sempre al mattino lobivon 5mg e control da 1mg)la pressione è scesa a 80/120, e ringraziando il cielo si è stabilizzata così o addirittura alcuni giorni è 75/110. Ora il problema è che da quando sono arrivata a dosaggio 20 gc di stiliden, ho iniziato a scalare control da 1mg a 0,50 (dettomi dallo psichiatra) per 10 gg sino a prenderlo a giorni alterni e poi eliminarlo definitivamente. Ora io sto al quinto giorno, ma è da giovedi, quindi secondo gg, che ho atroci mal di testa, che si concentrano sulla fronte o sulla parte destra della fronte, forte diarrea e piccole lesioni sulla bocca. Ho chiamato lo psichiatra e non pensava di sentire questi fenomeni, mi ha chiesto quando son iniziati e io ho detto a 20, e lui mi ha fatto scalare a 15 per vedere come va, perchè pensa sia un dosaggio alto, ma io dopo riflettendo ho pensato che potrebbe essere si un dosaggio alto, ma anche che io a 20 gcc ho dimezzato il control, ma lui questa ultima ipotesi non l'ha proprio presa in considerazione, ho forse lobivon e stiliden combinati insieme anche se in orari diversi son troppo forti? Allora dimezzare lobivon o scalare stiliden? So solo che ho atroci mal di testa e neanche gli analgesici fan effetto, o solo per un pò? Che faccio?
[#27]
Gentile utente,
Lei non sta curando la pressione. Siccome ancora ragiona in una maniera orientata verso dei parametri che attirano la sua attenzione in maniera non consona (essere soddisfatti perché la pressione è 110 invece che 120 è privo di senso).
Purtroppo le sue comunicazioni allarmate allo psichiatra di sintomi compatibili con la prima fase della cura rischiano di rendere la stessa inefficace, di allungare i tempi e così via.
Finché ragionerà sulle sue cure in termini di farmaci "troppo forti" (che vorrà dire ? per un medico è termine privo di senso) e proporrà lei le modifiche da fare, o le suggerirà, otterrà risultati inconcludenti e che non saprà interpretare.
Smetta di pensare a come modificare la terapia o di fornire al medico suggerimenti su quale farmaco le produce quali sintomi (cosa che non è per niente in grado di dedurre).
Se lei telefona al medico e riferisce che ha "atroci" mal di testa io la invierei al più vicino pronto soccorso, punto e basta. Se invece crede che rendendo colorita la descrizione il medico le apporterà modifiche migliori alla cura, in genere è il contrario.
Iniziando la cura come prescritto aveva fatto un passo in avanti, adesso mi sembra che si stia nuovamente arenando credendo di dover essere protagonista nella gestione della sua cura. Questo è un limite dettato dalla paura che lei ha, dall'ansia, ma non deve considerarlo un punto di forza o un atteggiamento utile.
Si limiti a riferire al medico i sintomi, li quantifichi per quello che sono, non dica al medico "lo stiliden mi provoca..." oppure "il talaltro farmaco mi provoca..." ma lasci riflettere lui. E segua le prescrizioni rispettando i tempi prescritti per rifare il punto della situazione.
Lei non sta curando la pressione. Siccome ancora ragiona in una maniera orientata verso dei parametri che attirano la sua attenzione in maniera non consona (essere soddisfatti perché la pressione è 110 invece che 120 è privo di senso).
Purtroppo le sue comunicazioni allarmate allo psichiatra di sintomi compatibili con la prima fase della cura rischiano di rendere la stessa inefficace, di allungare i tempi e così via.
Finché ragionerà sulle sue cure in termini di farmaci "troppo forti" (che vorrà dire ? per un medico è termine privo di senso) e proporrà lei le modifiche da fare, o le suggerirà, otterrà risultati inconcludenti e che non saprà interpretare.
Smetta di pensare a come modificare la terapia o di fornire al medico suggerimenti su quale farmaco le produce quali sintomi (cosa che non è per niente in grado di dedurre).
Se lei telefona al medico e riferisce che ha "atroci" mal di testa io la invierei al più vicino pronto soccorso, punto e basta. Se invece crede che rendendo colorita la descrizione il medico le apporterà modifiche migliori alla cura, in genere è il contrario.
Iniziando la cura come prescritto aveva fatto un passo in avanti, adesso mi sembra che si stia nuovamente arenando credendo di dover essere protagonista nella gestione della sua cura. Questo è un limite dettato dalla paura che lei ha, dall'ansia, ma non deve considerarlo un punto di forza o un atteggiamento utile.
Si limiti a riferire al medico i sintomi, li quantifichi per quello che sono, non dica al medico "lo stiliden mi provoca..." oppure "il talaltro farmaco mi provoca..." ma lasci riflettere lui. E segua le prescrizioni rispettando i tempi prescritti per rifare il punto della situazione.
[#28]
Utente
grazie dott Pacini, come sempre Lei è molto gentile nel rispondermi. Stamane ho richiamato lo psichiatra, non per mia iniziativa eravamo d'accordo così, per chiedermi come andasse. Ho riferito di avere ancora un pò di mal di testa, stamane è diminuito, e mi creda non ancora avevo letto il suo post, le ferite piccole sulla bocca si stan rimarginando e così pure gli altri disturbi. Infatti il dott mi ha detto subito che erano la conseguenza della riduzione della benzodiazepina, di non farmi prendere dal panico e di andare avanti. Ed io questo ho intenzione di fare ciò, ora che sto riuscendo a scalare il control non ho proprio intenzione di tornare indietro, mi ha precisato che quando ridurrò ancora si potrebbero ripresentare ancora questi disturbi, ma io cercherò di farcela. Grazie ancora dott Pacini.
[#29]
Utente
egr dott, vi devo riscrivere, non vorrei diventare assillante e come dice il Dott Pacini fissarmi sui valori pressori. Ieri lo psichiatra mi aveva chiesto i valori, ma per tempo non ero passata dal mio medico di base. Stamane l'ho fatto e la pressione è nuovamente risalita, cioè 90/130. Ho chiamato lo psichiatra per dirglielo e pure lui non se lo aspettava, mi ha detto di stare attenta e di controllarla più frequentemente. Ho anche un pò di influenza, ieri son stata tutto il giorno col mal di gola e mi si è anticipato il ciclo di 7 gg. Non vi nascondo ora ho nuovamente paura, forse ha proprio ragione il dott pacini, i valori pressori mi spaventano, ma anche lo psichiatra non se lo spiega.
Questo consulto ha ricevuto 30 risposte e 33.7k visite dal 28/03/2009.
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