Depressione maggiore, fobia sociale, ansia immotivata e stanchezza cronica
Salve a tutti, sono un ragazzo di 29 anni che soffre di svariate patologie psichiatriche.
Mi curo da ormai 9 anni, i principali disturbi sono ancora lì.
Quelli che ho scritto nel titolo.
Mi sento praticamente morto da anni, sono completamente spossato dal 2014 più o meno, l'ansia mi mangia vivo.
Tutto questo non è più sostenibile.
Non vedo il mio psichiatra dall'ottobre scorso, in seguito all'assunzione di un medicinale generico "equivalente" allo Zoloft.
Due o tre giorni, poi ho ricominciato con il solito Zoloft.
Qualcosa dev'essersi rotta in quei pochi giorni, da allora sono peggiorato costantemente.
Ovviamente potreste dirmi di ricontattare subito il mio psichiatra, ed è qui che l'ansia trova il suo habitat.
Ho paura di quello che potrà succedere dopo (anche se positivo), mi viene una sensazione di stretta allo stomaco paragonabile all'incombenza di un attacco di vomito.
Parlando un po'di me come persona, non credo di essere mai stato normale.
Ho sempre avuto difficoltà nell'interagire con gli altri, ansioso da morire già a 9-10 anni, a quest'età mi sono reso conto di avere disturbi ossessivi-compulsivi.
Cioè, a 10 anni.
Diciamo che i miei "genitori" sono sempre stati qui a fare presenza (vi dico solo che sono stato ad un soffio dall'essere portato via dagli assistenti sociali per via delle numerosissime assenze da scuola su mia richiesta), non è proprio il loro pane quotidiano.
Hanno fatto e fanno tutt'ora schifo come gente da famiglia, nel senso che se ne sono sbattuti di quando per esempio ho iniziato a soffrire come un dannato a partire dalle scuole medie.
Lì si conclude la mia esistenza.
Sempre solissimo, deriso per i doc che manifestavo, preso in giro etc... L'ansia ebbe un incremento spaventoso, figuriamoci alle superiori.
Lì ero proprio trasparente, chiuso a riccio.
Poi mi sono ritirato in quarta superiore per colpa delle conseguenze di tutte quelle assenze alle scuole medie assolutamente ingiustificate e ingiustificabili, lì persi delle nozioni di matematica-algebra che non avrei mai recuperato.
È poi iniziato il mio periodo da chiuso in casa, il che va avanti ancora oggi.
Solo nel 2011 presi effettivamente coscienza della gravità della situazione ed iniziai a curarmi.
Per concludere, io non ho fatto tutti quei passi nella società che hanno fatto i miei coetanei, uscire con gli amici per esempio.
Non ho praticato il graduale percorso di inserimento nella società come sarebbe giusto che sia.
Vita sociale 0.
ZERO.
L'ansia mi blocca, praticamente dovrei bruciare le tappe al contrario di coetanei che si sono costruiti un loro mondo giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno.
Vorrei suicidarmi da almeno 10 anni, purtroppo sono un codardo senza palle sfortunatamente.
Non ne posso più della vita, non riesco a fare più nulla, neanche una doccia perché sfiancato da tutto quello che vi ho descritto.
Ho un assegno di invalidità mensile, se può essere un particolare importante.
Mi scuso per la lunghezza del messaggio, a presto.
Mi curo da ormai 9 anni, i principali disturbi sono ancora lì.
Quelli che ho scritto nel titolo.
Mi sento praticamente morto da anni, sono completamente spossato dal 2014 più o meno, l'ansia mi mangia vivo.
Tutto questo non è più sostenibile.
Non vedo il mio psichiatra dall'ottobre scorso, in seguito all'assunzione di un medicinale generico "equivalente" allo Zoloft.
Due o tre giorni, poi ho ricominciato con il solito Zoloft.
Qualcosa dev'essersi rotta in quei pochi giorni, da allora sono peggiorato costantemente.
Ovviamente potreste dirmi di ricontattare subito il mio psichiatra, ed è qui che l'ansia trova il suo habitat.
Ho paura di quello che potrà succedere dopo (anche se positivo), mi viene una sensazione di stretta allo stomaco paragonabile all'incombenza di un attacco di vomito.
Parlando un po'di me come persona, non credo di essere mai stato normale.
Ho sempre avuto difficoltà nell'interagire con gli altri, ansioso da morire già a 9-10 anni, a quest'età mi sono reso conto di avere disturbi ossessivi-compulsivi.
Cioè, a 10 anni.
Diciamo che i miei "genitori" sono sempre stati qui a fare presenza (vi dico solo che sono stato ad un soffio dall'essere portato via dagli assistenti sociali per via delle numerosissime assenze da scuola su mia richiesta), non è proprio il loro pane quotidiano.
Hanno fatto e fanno tutt'ora schifo come gente da famiglia, nel senso che se ne sono sbattuti di quando per esempio ho iniziato a soffrire come un dannato a partire dalle scuole medie.
Lì si conclude la mia esistenza.
Sempre solissimo, deriso per i doc che manifestavo, preso in giro etc... L'ansia ebbe un incremento spaventoso, figuriamoci alle superiori.
Lì ero proprio trasparente, chiuso a riccio.
Poi mi sono ritirato in quarta superiore per colpa delle conseguenze di tutte quelle assenze alle scuole medie assolutamente ingiustificate e ingiustificabili, lì persi delle nozioni di matematica-algebra che non avrei mai recuperato.
È poi iniziato il mio periodo da chiuso in casa, il che va avanti ancora oggi.
Solo nel 2011 presi effettivamente coscienza della gravità della situazione ed iniziai a curarmi.
Per concludere, io non ho fatto tutti quei passi nella società che hanno fatto i miei coetanei, uscire con gli amici per esempio.
Non ho praticato il graduale percorso di inserimento nella società come sarebbe giusto che sia.
Vita sociale 0.
ZERO.
L'ansia mi blocca, praticamente dovrei bruciare le tappe al contrario di coetanei che si sono costruiti un loro mondo giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno.
Vorrei suicidarmi da almeno 10 anni, purtroppo sono un codardo senza palle sfortunatamente.
Non ne posso più della vita, non riesco a fare più nulla, neanche una doccia perché sfiancato da tutto quello che vi ho descritto.
Ho un assegno di invalidità mensile, se può essere un particolare importante.
Mi scuso per la lunghezza del messaggio, a presto.
[#1]
Gentile utente,
Parla di una solita cura, da cui però da come parla parrebbe non aver avuto beneficio.
Che cure e che dosi ha utilizzato ?
Parla di una solita cura, da cui però da come parla parrebbe non aver avuto beneficio.
Che cure e che dosi ha utilizzato ?
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
Salve Dottore, è da 2 anni che vado avanti con 2 cmpr di Zoloft 100MG, Wellbutrin 1 cmpr e mezza da 300MG (per un totale di 450mg giornalieri) e la sera ho L'En in gocce prima di andare a dormire (40 gocce con un mezzo bicchiere di camomilla). In passato ho avuto Anafranil, Fluoxetina, Carbolitio e qualcos'altro che ora mi sfugge.
[#3]
La sertralina ad esempio era sottodosata per un doc. Nel passato compare il carbolithium, di solito indicato per altro.
Ha usato 3 prodotti antidoc, ma se le dosi sono state non piene non è strano che non abbia avuto risposte su forme così invasive.
Ha usato 3 prodotti antidoc, ma se le dosi sono state non piene non è strano che non abbia avuto risposte su forme così invasive.
[#5]
Non darei giudizi affrettati. Fatto sta che il doc risponde a certi farmaci, ma tendenzialmente a dosi piene e entro tempi comunque non di molti mesi, ma di alcuni mesi. Quindi tenere una cura ferma sottodosata per mesi in assenza di efficacia non ha senso, questo si.
[#11]
No, non è fatto solo per il doc, ha molteplici indicazioni, dalla depressione, al disturbo di panico, per cui nei casi in cui questi disturbi si associano li "prende" entrambi. Il doc è quello che richiede dosi maggiori rispetto ad altre diagnosi.
[#12]
Utente
Ok, chiaro. Purtroppo per me l'ansia paralizzante e la depressione sono sempre inchiodate lì, al loro posto e non vogliono proprio sloggiare. Chiaramente il dosaggio ideale del medicinale cambia da persona a persona, ma 1 compressa di Zoloft da 100mg a mezzogiorno e un'altra prima di cena non scalfiscono minimamente il muro messo su dal mio cervello difettoso.
[#13]
Rileggevo, sono due compresse da 100 mg, quindi sta assumendo la dose massima che ho specificato sopra. Per cui in questo caso la dose c'è.
Se non c'è l'effetto, chiaro che la cura va ripensata, a meno che non siamo all'inizio (un effetto significativo in 1-3 mesi ci si attende per ritenere che dopo sia stabile o migliori, se non c'è, si cambia cura).
Se non c'è l'effetto, chiaro che la cura va ripensata, a meno che non siamo all'inizio (un effetto significativo in 1-3 mesi ci si attende per ritenere che dopo sia stabile o migliori, se non c'è, si cambia cura).
[#14]
Utente
Salve Dottore, grazie mille per la risposta. In realtà seguo questa terapia da 1 anno e mezzo, sui Doc ha avuto un grosso impatto. Sul resto nulla di nulla. Cambiare cura, eh non saprei perché i doc si sono attenuati moltissimo. Se potessi tenere lo Zoloft nel nuovo programma terapeutico, potrei tentare. Sono stanco morto tutto il giorno, stanco morto quando vado a dormire e stanco morto quando mi alzo dal letto. Non riesco più a fare nulla, anche alzare il tono di voce mi sfianca.
[#15]
Quindi la parte della mancanza di iniziativa non si è risolta. Nonostante anche il bupropione.
In ogni caso, dopo 2 anni è pensabile un cambiamento volto a questo aspetto. Se poi sia un cambiamento del farmaco base o un'associazione, lo deciderà il medico.
In ogni caso, dopo 2 anni è pensabile un cambiamento volto a questo aspetto. Se poi sia un cambiamento del farmaco base o un'associazione, lo deciderà il medico.
Questo consulto ha ricevuto 17 risposte e 2.3k visite dal 14/04/2020.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.