Omosessualità

Gentili Dottori,

Desidero porle un quesito,

Sono un ragazzo che da poco si è reso conto di essere omosessuale.
E inutile dire che tale scoperta per me è stata letteralmente devastante.
Sono in piena depressione e fino a giorni fa non vedevo nessuna via di uscita.


Navigando su internet nella speranza di trovare qualche teoria che dall omosessualità si può uscire.
Ho trovato un blog dove ragazzi omosessuali egodistonici racconto la loro sofferenza e le loro esperienze di vita.
Il blog non è più attivo da due anni perché è stato bloccato, ma sono riuscito a contattare due ragazzi.
E forse è stata la decisione che mi ha salvato la vita.
Con grande gioia posso certamente affermare che quest ultimi sono riusciti tramite psicoterapia ad uscire dalla loro omosessualità, ritrovando L attrazione sia erotica che affettiva per il sesso femminile.
Premetto che la religione non c’entra nulla.
Sono solo uomini che hanno avuto la fortuna di trovare professionisti che non la pensano come la massa.
A detta loro e stato un percorso doloroso e lungo perché hanno dovuto capire cos’è si nascondeva dietro quelle pulsioni.
Dopo una crescita globale dal lato emotivo che relazionale, le pulsioni sono gradualmente andate via.
Queste sono testimonianze importanti che danno speranza a tutti gli omosessuali che soffrono per la loro condizione.
Uscire si può! Ma la cosa che mi preme di più perché voi professionisti ignorate le persone come me?
Perché la buttate sempre sull accettazione?
Perché non volete aiutarci?
Io credo che ognuno deve essere libero di scegliere, e soprattutto di essere aiutato nel limite del possibile.
Ma oggi si pensa più al political correct piuttosto che al singolo bisogno di ogni individuo.
Queste due testimonianze sono la prova che uscire si può e io ne sono testimone.
Spero che mi rispondete nel merito.


Un cordiale saluto
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

Lei parla dell'orientamento sessuale in un modo che non fa pensare ad un orientamento sessuale.
Ha anche le idee molto confuse su cosa sia l'omosessualità, non sembra che conosca molti omosessuali.
Parla di una categoria la cui esistenza è concettualmente già insensata (un orientamento sessuale non è egodistonico).
Non la butterei sull'accettazione, le direi che non sta parlando di orientamento sessuale in maniera chiara per esempio, e chiederei ulteriori dettagli fondamentali.
Nessun omosessuale da me conosciuto ha mai riferito di aver dovuto accettare la propria condizione, se mai di farsi accettare o di accettare il fatto di doverla dichiarare ad un certo punto. Ma non tutti, alcuni non si dichiarano e non ritengono di doverlo fare, così come molti non dichiarano i propri gusti sessuali che non riguardano l'orientamento.

Quindi Lei ha avuto esperienze omosessuali ricavandone una sofferenza e un disagio ?

La rete è piena di soggetti che ritengono di avere sindromi che non hanno, e che nessuno ha loro diagnosticato.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.5k 1k
Mi pare di cogliere nel suo scritto una vena polemica per accusare in modo indistinto chi si occupa della salute altrui, inclusa quella sessuale, perché non si spinge ad un orientamento differente da quello dichiarato.

Ebbene, i percorsi delle persone sono individuali ed ognuno può raccontare on line di avere cose che non ha, incluso l’orientamento sessuale che non preferisce.

Se lei ritiene di voler iniziare un percorso per se stesso, lo può fare liberamente. Se ha l’obiettivo di doversi convincere che cambierà le proprie preferenze (?) sbaglia.

Decida liberamente senza iniziare ad avere atteggiamenti accusatori verso gli altri.


Dr. F. S. Ruggiero

http://www.francescoruggiero.it

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

[#3]
Utente
Utente
Gentili Dottori,

Innanzitutto volevo auguravi una buona Pasqua.

Io parlo delle persone omosessuali che soffrono per le loro pulsioni e non sono poche.

Posso con certezza affermare che il mio racconto è veritiero e che non ce alcun motivo per dubitare. Volevo anche farvi presente che ogni volta, che un specialista in medicina afferma che dall’ omosessualità si può uscire, viene linciato dai media e nei peggior dei casi, rischia di finire a processo.

Io credo che ognuno è libero di scegliere, se una persona Gay è felice di esserlo è un suo diritto. Ma è anche un diritto cercare di poter cambiare e ci sono molte testimonianze che questo è possibile.

Cordiali Saluti
[#4]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
"Io parlo delle persone omosessuali che soffrono per le loro pulsioni e non sono poche"

"Essere felice di essere come si è" è un concetto, la egodistonia è un concetto totalmente diverso.

Prendo il suo racconto per autentico, così come prende senso però, non secondo il senso delle parole che sono usate per presentarlo. Una marea di persona si presenta come depressa, e non lo è. Fobica sociale, e non lo è.
E ci sono interi forum che raccolgono peraltro tipi vari di persone.

Ripeto, ho conosciuto omosessuali non felici della propria situazione poiché non trovavano una vita sentimentale o sessuale per altri motivi (gli stessi di chi è eterosessuale): timidezza, paranoia, depressione, e altri ostacoli.

Personalmente, mai sentiti soggetti che si lamentano per l'orientamento sessuale. Alcuni lo ritengono qualcosa di "problematico" in relazione ai loro codici religiosi, ma sostanzialmente vivono un conflitto, o una contraddizione, non è che si possa dire che sono egodistonici.

Per quanto concerne la casistica che secondo Lei esiste ma non si può dire perché non è accettato culturalmente, non è un problema culturale, ma concettuale. E di presenza di questa casistica in maniera diffusa.

Poi c'è un altro discorso. Esistono soggetti che hanno un passato omosessuale, poi cambiano orientamento, ma ci sarebbe in questo da fare un discorso rapportato alla intensità della spinta sessuale, che condiziona anche il riemergere o meno di alcuni orientamenti secondari o condizionati.
[#5]
Utente
Utente
Gentile Dr Pacini,

Innanzitutto volevo scusarmi per i miei toni aggressivi.

Volevo chiederle se una persona gay puo provare ad’ uscirne? E se è suo diritto provare a farlo tramite psicoterapia? Oppure non ce alcun speranza che può trovare aiuto in un professionista? Io non intendo dire di costringere le persone omosessuali che stanno bene con se stesse, ma solo quelle persone che non riescono ad accettare i loro impulsi.

Sono un ragazzo che come molte persone omosessuali ha avuto un rapporto problematico con il padre, e si è più legato alla madre.
Forse lavorando su questi aspetti della mia personalità, riuscirei a ritrovare quella virilità che mi è mancata nella mia crescita.

Preciso anche che e dall età di 10 anni che soffro di ansia generalizzata (oggi ne ho 29). Ho avuto anche la considetta sindrome del Don Giovanni. Sono stato con molte donne, ma probabilmente solo perché incosciamente sapevo di essere gay e volevo convincermi del contrario. Inoltre soffro anche di disturbo del gioco d azzardo. Non ce dubbio che nella mia personalità ci sono delle grossi ferite che ormai devo per forza affrontare.

Comunque sul web ho trovato dei video di un psicoterapeuta con sede a Milano, che afferma che è riuscito a trattare casi di omosessuali con problemi di accettazzioni.
Affermano che quest ultimi sono riusciti ad uscire dalla loro condizione.

Questo dottore ha partecipato anche in trasmissioni importanti tipo porta a porta o dalla vostra parte ecc.

Quindi La mia domanda principale è Se e mio diritto da paziente provare ad uscirne? E se non riuscissi a trovare un professionista che sia disposta ad aiutarmi in questo percoso, come dovrei comportarmi in tal caso?

La ringrazio in anticipo per la pazienza

Buona Pasqua ancora!
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.5k 1k
Dobbiamo chiarire che l'omosessualità non è un problema psichiatrico da trattare.

Sono scettico su chi sostiene che certe psicoterapie facciano cambiare un orientamento sessuale.

È più probabile che lei abbia qualche disturbo psichiatrico sottostante che oggi legge nei suoi comportamenti sessuali e non si riconosce in essi.

Pertanto prima di poter stabilire di voler cambiare orientamento con un qualsiasi fantomatico trattamento psichiatrico, andrebbe inquadrato meglio l'aspetto disfunzionale attuale per poter avere un miglioramento sulle aree problematiche.
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Utente
Utente
Mi scusi, ma se io ho fantasie sessuali spinte verso il sesso maschile, posso ritenermi omosessuale? O no?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.5k 1k
La questione va inquadrata anche su altri aspetti, le fantasie non sono indicative di nulla
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
La vita sessuale non si componete solo di fantasie. E se uno ha delle fantasie, così come il termine orientamento, non torna che le riferisca in maniera distonica. La invito a farsi valutare, così sa intanto che termini usare per non farsi fraintendere, ma anche per mettersi in mente meccanismi che non sussistono. Tanto non cambia nulla ad esprimersi bene, cambia che diagnosi uno sa di avere o non avere, e quindi come uno pensa di risolverla.
Questo se il suo scopo è di risolvere questo malessere. Se invece diventa che lei vuole risolverlo per una certa via perché ritiene di avere una determinata condizione, intanto si assicuri di non essere fuori strada, dato che in termini psicologici-psicopatologici già i termini nontornano