Preoccupazione di un possibile doc
Buonasera, premetto che non ho mai utilizzato questo sito, ma in questo caso credo potrebbe essermi d'aiuto.
Da sei mesi a questa parte la mia vita è andata a rotoli, a causa mia.
Sei mesi fa ho avuto un'esperienza davvero pessima di derealizzazione (cosa che avevo sperimentato anche in età infantile, pur però non avendone mai preso coscienza).
Da quel momento ho iniziato ad avere fin troppo pensieri intrusivi, riguardo praticamente tutto ed episodi di derealizzazione.
Avevo (e ho tutt'ora) paura di impazzire, di poter nuocere qualcuno, paura di sentire cose che non esistono e così via (pur non essendo mai successo).
Ho atteso parecchi mesi prima di chiedere una mano ad uno specialista (i mesi peggiori di tutta la mia vita).
Fortunatamente ho trovato il coraggio di chiedere aiuto.
Ultimamente mi sto rendendo conto di aver sempre sofferto di pensieri intrusivi, fin da quando ero bambina, però maggiormente riguardo alle azioni (come il ripete determinati movimenti, dover rileggere più volte le stesse frasi, e così via).
Con l'avanzare del tempo si erano attenuati, ma ora sono tornati più forti che mai.
Mi sento obbligata a ripete gesti, espressioni, ripeto allo sfinimento frasi nella mente...
La mia psicologa ha detto che ho appunto delle ossessioni con le relative compulsioni.
È da mesi ormai che mi chiedo se ho un doc o meno, ma chiederglielo direttamente mi sembra insolente o arrogante, non voglio permettermi di fare diagnosi.
Tra l'altro ho anche continui pensieri sul bene che provo per i miei cari.
Mi domando se realmente voglio bene alla mia famiglia, se realmente provo sentimenti.
Questo mi è sempre successo anche nelle relazioni, non sono mai riuscita a mantenerle.
Ogni qualvolta che ne iniziavo una finivo per chiuderla per il troppo stress causato dalle continue domande come "lo amo davvero?
" "Magari non è la persona per me".
Continuavo a paragonare le mie relazioni con quelle altrui in cerca di autoconferme...
Insomma, non ho mai vissuto bene nessuna relazione, sia amorosa che non.
A questo punto mi chiedo se è possibile che io abbia realmente un doc o meno.
Sto impazzendo, non so più dove sbattere la testa, qualsiasi pensiero (dal più insulso al più importante) che faccio rimane sempre nella mia mente e si ripete, si ripete.
Vorrei poter pensare con leggerezza.
So che dovrei parlarne (almeno con la mia famiglia) ma proprio non ci riesco, me ne vergogno davvero tanto.
Ringrazio tutti in anticipo per il tempo dedicatomi.
Da sei mesi a questa parte la mia vita è andata a rotoli, a causa mia.
Sei mesi fa ho avuto un'esperienza davvero pessima di derealizzazione (cosa che avevo sperimentato anche in età infantile, pur però non avendone mai preso coscienza).
Da quel momento ho iniziato ad avere fin troppo pensieri intrusivi, riguardo praticamente tutto ed episodi di derealizzazione.
Avevo (e ho tutt'ora) paura di impazzire, di poter nuocere qualcuno, paura di sentire cose che non esistono e così via (pur non essendo mai successo).
Ho atteso parecchi mesi prima di chiedere una mano ad uno specialista (i mesi peggiori di tutta la mia vita).
Fortunatamente ho trovato il coraggio di chiedere aiuto.
Ultimamente mi sto rendendo conto di aver sempre sofferto di pensieri intrusivi, fin da quando ero bambina, però maggiormente riguardo alle azioni (come il ripete determinati movimenti, dover rileggere più volte le stesse frasi, e così via).
Con l'avanzare del tempo si erano attenuati, ma ora sono tornati più forti che mai.
Mi sento obbligata a ripete gesti, espressioni, ripeto allo sfinimento frasi nella mente...
La mia psicologa ha detto che ho appunto delle ossessioni con le relative compulsioni.
È da mesi ormai che mi chiedo se ho un doc o meno, ma chiederglielo direttamente mi sembra insolente o arrogante, non voglio permettermi di fare diagnosi.
Tra l'altro ho anche continui pensieri sul bene che provo per i miei cari.
Mi domando se realmente voglio bene alla mia famiglia, se realmente provo sentimenti.
Questo mi è sempre successo anche nelle relazioni, non sono mai riuscita a mantenerle.
Ogni qualvolta che ne iniziavo una finivo per chiuderla per il troppo stress causato dalle continue domande come "lo amo davvero?
" "Magari non è la persona per me".
Continuavo a paragonare le mie relazioni con quelle altrui in cerca di autoconferme...
Insomma, non ho mai vissuto bene nessuna relazione, sia amorosa che non.
A questo punto mi chiedo se è possibile che io abbia realmente un doc o meno.
Sto impazzendo, non so più dove sbattere la testa, qualsiasi pensiero (dal più insulso al più importante) che faccio rimane sempre nella mia mente e si ripete, si ripete.
Vorrei poter pensare con leggerezza.
So che dovrei parlarne (almeno con la mia famiglia) ma proprio non ci riesco, me ne vergogno davvero tanto.
Ringrazio tutti in anticipo per il tempo dedicatomi.
[#1]
Buona sera.
Lei ha spiegato molto bene la Sua storia e la Sua situazione, ma secondo me, non è corretto, che io dia la risposta alla Sua domanda ("è possibile che abbia realmente un doc o meno"); perché non si può fare le diagnosi in internet (la diagnosi deve fare lo specialista che può conoscere la persona dal vivo); ma soprattutto la risposta a questa domanda probabilmente non risolve il problema, potendo essere questa domanda uno di quei pensieri intrusivi, dei quali Lei scrive (dunque, la risposta può dare un sollievo temporaneo, ma generare un nuovo pensiero e così via).
Ciò non vuol dire, che la diagnosi non è importante. E' importante, ma non di per sé: ha una Sua funzionalità (serve per sapere che cosa bisogna curare e trovare la cura appropriata). Direi, addirittura, che essere curati in modo corretto è più importante della diagnosi di per sé. Dunque, della diagnosi è meglio parlare proprio in tale contesto (ovvero, con quel specialista che La sta curando). Per cui, certamente ne parlerei con la psicologa, e mi sembra che in tale contesto sarà una domanda adeguata e non presuntuosa; anche perché centra con la Sua consapevolezza del problema e con la Sua consapevolezza nel processo di cura.
Volevo chiedere io a Lei:
- per quanto tempo è in psicoterapia ?
- come Lei valuta i risultati della psicoterapia ?
- è stato valutato dalla psicologa e da Lei rivolgersi (dal vivo) allo psichiatra per un parere sia sulla diagnosi, sia su una eventuale cura anche farmacologica ?
Lei ha spiegato molto bene la Sua storia e la Sua situazione, ma secondo me, non è corretto, che io dia la risposta alla Sua domanda ("è possibile che abbia realmente un doc o meno"); perché non si può fare le diagnosi in internet (la diagnosi deve fare lo specialista che può conoscere la persona dal vivo); ma soprattutto la risposta a questa domanda probabilmente non risolve il problema, potendo essere questa domanda uno di quei pensieri intrusivi, dei quali Lei scrive (dunque, la risposta può dare un sollievo temporaneo, ma generare un nuovo pensiero e così via).
Ciò non vuol dire, che la diagnosi non è importante. E' importante, ma non di per sé: ha una Sua funzionalità (serve per sapere che cosa bisogna curare e trovare la cura appropriata). Direi, addirittura, che essere curati in modo corretto è più importante della diagnosi di per sé. Dunque, della diagnosi è meglio parlare proprio in tale contesto (ovvero, con quel specialista che La sta curando). Per cui, certamente ne parlerei con la psicologa, e mi sembra che in tale contesto sarà una domanda adeguata e non presuntuosa; anche perché centra con la Sua consapevolezza del problema e con la Sua consapevolezza nel processo di cura.
Volevo chiedere io a Lei:
- per quanto tempo è in psicoterapia ?
- come Lei valuta i risultati della psicoterapia ?
- è stato valutato dalla psicologa e da Lei rivolgersi (dal vivo) allo psichiatra per un parere sia sulla diagnosi, sia su una eventuale cura anche farmacologica ?
Dr. Alex Aleksey Gukov
[#2]
Utente
La ringrazio per aver risposto così rapidamente.
Probabilmente ha ragione e "la ricerca" di una diagnosi potrebbe essere un pensiero intrusivo.
Sinceramente non saprei rispondere alla domanda "per quanto tempo è in psicoterapia", mi scuso.
Di risultati veri e proprio riguardo i pensieri intrusivi non credo di averne avuti. Ora però ho la consapevolezza di non essere totalmente impazzita.
Mi aveva fatto una richiesta per un colloquio da uno psichiatra, ma con questa situazione del virus ho preferito non rischiare.
Riguardo all'esporre alla mia psicologa il mio dubbio, credo lo farò.
Grazie mille ancora.
Probabilmente ha ragione e "la ricerca" di una diagnosi potrebbe essere un pensiero intrusivo.
Sinceramente non saprei rispondere alla domanda "per quanto tempo è in psicoterapia", mi scuso.
Di risultati veri e proprio riguardo i pensieri intrusivi non credo di averne avuti. Ora però ho la consapevolezza di non essere totalmente impazzita.
Mi aveva fatto una richiesta per un colloquio da uno psichiatra, ma con questa situazione del virus ho preferito non rischiare.
Riguardo all'esporre alla mia psicologa il mio dubbio, credo lo farò.
Grazie mille ancora.
[#3]
È evidente che, al di là della legittima dubbiosità rispetto alla diagnosi, non è presente un inquadramento ed un trattamento.
La visita psichiatrica consente entrambe le cose con una definizione più appropriata di tutta la situazione.
Elucubrare continuamente sui sintomi può essere responsabile di peggioramento clinico e possibile cronicizzazione.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
La visita psichiatrica consente entrambe le cose con una definizione più appropriata di tutta la situazione.
Elucubrare continuamente sui sintomi può essere responsabile di peggioramento clinico e possibile cronicizzazione.
Dr. F. S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#4]
Utente
La ringrazio per aver risposto.
In questo momento mi sento molto amareggiata per la situazione del virus (come tutti) perché ovviamente blocca tutto ciò che era in corso, come la visita psichiatrica.
Sinceramente credo di dover resistere fino alla fine di questa quarantena (cosa a mio avviso molto lunga), anche perché nel caso ipotetico in cui io prendessi il virus metterei a rischio tutta la mia famiglia, non me la sento di esporla così per mio ""egoismo"" (che egoismo alla fine non è, ma in questo caso tendo a vederlo come tale).
Tra l'altro ho ridotto le sedute con la mia psicologa a due volte al mese per problemi economici, e sinceramente ho paura la situazione mi sfugga di mano.
Sto notando peggioramenti più vado avanti, spero la cosa possa fermarsi, però senza terapia mi sembra difficile.
Buona giornata
In questo momento mi sento molto amareggiata per la situazione del virus (come tutti) perché ovviamente blocca tutto ciò che era in corso, come la visita psichiatrica.
Sinceramente credo di dover resistere fino alla fine di questa quarantena (cosa a mio avviso molto lunga), anche perché nel caso ipotetico in cui io prendessi il virus metterei a rischio tutta la mia famiglia, non me la sento di esporla così per mio ""egoismo"" (che egoismo alla fine non è, ma in questo caso tendo a vederlo come tale).
Tra l'altro ho ridotto le sedute con la mia psicologa a due volte al mese per problemi economici, e sinceramente ho paura la situazione mi sfugga di mano.
Sto notando peggioramenti più vado avanti, spero la cosa possa fermarsi, però senza terapia mi sembra difficile.
Buona giornata
[#5]
Mi perdoni, ho sbagliato la parola. Le ho chiesto
"per quanto tempo è in psicoterapia ?",
ma intendevo:
"da quanto tempo è in psicoterapia ?"
Mi può anche dire a quale indirizzo è la psicoterapia che Lei fa ? (cognitivo-comportamentale ? psicoanalitico ? altro ?)
Grazie
"per quanto tempo è in psicoterapia ?",
ma intendevo:
"da quanto tempo è in psicoterapia ?"
Mi può anche dire a quale indirizzo è la psicoterapia che Lei fa ? (cognitivo-comportamentale ? psicoanalitico ? altro ?)
Grazie
[#7]
Utente
Chiedo scusa se scrivo nuovamente, ma da ieri notte la situazione è peggiorata molto.
Ho iniziato a pensare "e se le persone attorno a me non fossero reali?"
Però come già detto ciò che penso non scompare, finisce per ossessionarmi.
Mi è tornata persino l'ossessione del dover deglutire in continuazione.
Vorrei andare a fare un colloquio in psichiatria ma con questa situazione non posso.
Non so davvero più cosa fare, sono molto spaventata
Ho iniziato a pensare "e se le persone attorno a me non fossero reali?"
Però come già detto ciò che penso non scompare, finisce per ossessionarmi.
Mi è tornata persino l'ossessione del dover deglutire in continuazione.
Vorrei andare a fare un colloquio in psichiatria ma con questa situazione non posso.
Non so davvero più cosa fare, sono molto spaventata
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Può essere d'aiuto spostare la propria attenzione dai pensieri su di sé alle attività che non impegnano il Suo pensiero. Queste possono essere le attività domestiche, esercizi fisici, ascoltare la musica o suonare uno strumento, guardare un album di pittura o un film, disegnare, leggere. Però meglio di tutto sono le attività routinarie (cucire, fare il bucato, cucinare, ordinare le cose nella stanza, esercizi fisici, ...).
In ogni caso comunque, Le consiglio di contattare il vostro medico di famiglia, consultare anche lui (su un eventuale aiuto farmacologico, e sulle possibilità del parere psichiatrico eventualmente anche in questo periodo). Così, Lei avrà almeno un piano d'azione o forse già anche la cura.
In ogni caso comunque, Le consiglio di contattare il vostro medico di famiglia, consultare anche lui (su un eventuale aiuto farmacologico, e sulle possibilità del parere psichiatrico eventualmente anche in questo periodo). Così, Lei avrà almeno un piano d'azione o forse già anche la cura.
[#10]
Utente
Buonasera, oggi ho seguito il vostro consiglio e ho chiesto direttamente alla psicologa se il mio dubbio di un possibile doc fosse reale.
Mi ha risposto che crede di no, dice che secondo lei è più un disturbo d'ansia (cosa che non ho ben capito essendo che il doc è un disturbo d'ansia).
Ha anche detto che il doc crea situazioni più "difficili" e tocca più campi, ma io continuo ad avere questo dubbio, essendo che tutte le mie ossessioni e compulsioni con il tempo stanno solo peggiorando.
Tra l'altro ho scoperto (da mia madre) che da piccola avevo più ossessioni di quante ne ricordassi, ma mai curate perché il medico riteneva fosse una cosa che capita a tutti i bambini.
Dovrei esporle nuovamente i miei dubbi e chiedere più spiegazioni?
Mi ha risposto che crede di no, dice che secondo lei è più un disturbo d'ansia (cosa che non ho ben capito essendo che il doc è un disturbo d'ansia).
Ha anche detto che il doc crea situazioni più "difficili" e tocca più campi, ma io continuo ad avere questo dubbio, essendo che tutte le mie ossessioni e compulsioni con il tempo stanno solo peggiorando.
Tra l'altro ho scoperto (da mia madre) che da piccola avevo più ossessioni di quante ne ricordassi, ma mai curate perché il medico riteneva fosse una cosa che capita a tutti i bambini.
Dovrei esporle nuovamente i miei dubbi e chiedere più spiegazioni?
Questo consulto ha ricevuto 12 risposte e 2.6k visite dal 10/04/2020.
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