Dipendenza o paranoia?
Salve, oggi mi è sorto questo dubbio, passo davvero tante ore al cellulare soprattutto in questo periodo in cui dobbiamo restare a casa e vorrei sapere se secondo voi posso essere diventato dipendente.
Fin da piccolo ho sempre giocato parecchie ore al cellulare/pc/playstation però diciamo che mi sono sempre saputo controllare, quando magari i miei genitori dicevano di smettere di giocare forse non subito ma dopo qualche minuto ho sempre smesso.
Però diciamo che ora non riesco a fare a meno del cellulare e dei giochi che ho scaricato anche perché non saprei cosa fare se non guardare la tv o dormire... Un paio di giorni fa però mi sono voluto mettere alla prova: Scaduta la ricarica, quindi non avendo giga, ho deciso di non rinnovarla per vedere la mia reazione, il primo giorno, pensando ai giochi sul cellulare e ai social un pò mi veniva la voglia di averlo e mi sentivo triste ma negli altri 2/3 giorni in cui non ho fatto la ricarica non sentivo la necessità del cellulare perché non ci pensavo così ho trovato altri passatempi.
Comunque diciamo che il cellulare lo uso solo nei momenti di noia (anche a scuola) però quando esco coi miei amici o comunque esco di casa e devo fare qualcosa riesco a stare anche pomeriggi interi senza usarlo.
Può essere la mia una dipendenza o facendo quella prova non sono dipendente?
Fin da piccolo ho sempre giocato parecchie ore al cellulare/pc/playstation però diciamo che mi sono sempre saputo controllare, quando magari i miei genitori dicevano di smettere di giocare forse non subito ma dopo qualche minuto ho sempre smesso.
Però diciamo che ora non riesco a fare a meno del cellulare e dei giochi che ho scaricato anche perché non saprei cosa fare se non guardare la tv o dormire... Un paio di giorni fa però mi sono voluto mettere alla prova: Scaduta la ricarica, quindi non avendo giga, ho deciso di non rinnovarla per vedere la mia reazione, il primo giorno, pensando ai giochi sul cellulare e ai social un pò mi veniva la voglia di averlo e mi sentivo triste ma negli altri 2/3 giorni in cui non ho fatto la ricarica non sentivo la necessità del cellulare perché non ci pensavo così ho trovato altri passatempi.
Comunque diciamo che il cellulare lo uso solo nei momenti di noia (anche a scuola) però quando esco coi miei amici o comunque esco di casa e devo fare qualcosa riesco a stare anche pomeriggi interi senza usarlo.
Può essere la mia una dipendenza o facendo quella prova non sono dipendente?
[#1]
Salve.
Mi è piaciuto il Suo racconto. Bravo.
Lei non è dipendente in maniera grave, ma senz'altro questo periodo può favorire la tendenza a sviluppare una dipendenza importante. Bisogna coltivare gli altri passatempi, perché tutto è questione di abitudine ad utilizzare certe risorse avvertendo che sono funzionali per noi.
Mi è piaciuto il Suo racconto. Bravo.
Lei non è dipendente in maniera grave, ma senz'altro questo periodo può favorire la tendenza a sviluppare una dipendenza importante. Bisogna coltivare gli altri passatempi, perché tutto è questione di abitudine ad utilizzare certe risorse avvertendo che sono funzionali per noi.
Dr. Alex Aleksey Gukov
[#2]
Utente
La ringrazio dottore,un'altra cosa se è possibile,io a fine quaratena mi rivolgerò da uno psicologo perché soffro d'ansia e attacchi di panico e nell'ultimo periodo ho sviluppato la paura di soffocare mentre mangio e quindi mentre mangio molte volte mi vengono gli attacchi di panico,oltre al parlare di questo,dite di riferire al dottore questa cosa che ho raccontato a voi o devo essere io a risolverla in qualche modo anche perchè sono una persona che se si mette in testa in obiettivo fa di tutto per raggiungerlo apparte questa paura di soffocare,ci sto provando in molti modi per eliminarla ma non ci riesco.Buona giornata e nuovamente grazie!
[#3]
Bisogna riferirlo al dottore, perché così lui riuscirà a capire meglio il Suo caso, e perché è importante avere fiducia di lui. Poi, come lavorare su questo, deciderete voi. Lei non deve sentirsi incapace per non riuscire ad eliminare questo sintomo da solo. In ogni caso, ci vorrà la Sua partecipazione motivata e consapevole alla terapia.
[#4]
Utente
non credo di aver capito ciò che ha detto,il medico mi ha consigliò di andare da uno psicologo a dicembre dopo che decisi di interrompere la cura data da lui con l'escitalopram (2 gocce)ma non prendendo sul serio la cosa e avendo poco tempo non ci andai. Ma dato che noto un mio peggioramento ho deciso di rivalutare ciò che mi ha detto.
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Al Suo posto io riferirei al Suo medico degli attacchi di panico che Lei ha mentre mangia, perché risolverli da solo non sempre è possibile. Se il medico Le prescriverà di nuovo l'escitalopram, lo accetterei, e seguirei la cura col farmaco fino in fondo (2 gocce, credo che sia stata solo la dose iniziale, la quale bisogna aumentare gradualmente fino al dosaggio efficace). Dopo la quarantena andrei dallo psicologo, facendo anche la cura con il farmaco, e seguirei il parere del medico su quando iniziare a sospendere la cura (eviterei deciderlo da solo).
[#6]
Utente
la ringrazio molto dottore,lo farò,ma,secondo lei,cosa dovrei fare dato che quando 1mangio diciamo mi viene l'angoscia vedendo gli altri che mangiano normalmente e io o che mangio cibi semiliquidi quindi diversi da ciò che mangiano loro e diciamo che mi sento inferiore anche se la mia famiglia conosce la mia situazione e fa di tutto per farmi stare bene e per assecondarmi, però diciamo che mi sento anche un peso per i miei genitori anche perché mio padre anche se non lo dimostra molto,conoscendolo,è preoccupato,anche tanto per la situazione e questa cosa mi fa sentire uno schifo..
[#7]
Capisco la Sua sensazione, ma quello che Lei può fare è appunto telefonare al Suo medico e chiedere a lui di riprendere la cura, che Lei ha interrotto.
L'approccio psicologico è possibile, ma non ha un effetto immediato, ed è meglio fatto nel contesto di psicoterapia. Ho capito, che Lei ha la forza di volontà, ma questa volontà serve anche per superare la propria resistenza ed accettare che qualcosa Lei non può fare da solo. Accettandolo e non colpevolizzandosi, già una parte della tensione va via.
Comunque, chiamerei il medico.
L'approccio psicologico è possibile, ma non ha un effetto immediato, ed è meglio fatto nel contesto di psicoterapia. Ho capito, che Lei ha la forza di volontà, ma questa volontà serve anche per superare la propria resistenza ed accettare che qualcosa Lei non può fare da solo. Accettandolo e non colpevolizzandosi, già una parte della tensione va via.
Comunque, chiamerei il medico.
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Utente
Buona Pasqua dottore la ringrazio della risposta e lunedì lo chiamerò,ieri però credo di aver davvero esagerato al cellulare sarò stato sui giochi quasi tutto il giorno apparte nei pasti e 1 ora del pomeriggio ovviamente ogni tanto facevo qualche pausa di 10 minuti.
Ho letto che la dipendenza e la conseguente astinenza porta a crisi epilettiche,è vero?
Comunque,mentre giocavo dopo aver perso qualche partita notavo che ero abbastanza agitato infatti mi mangiavo le unghie,ed ero un pò irascibile così ho smesso subito per non ingrandire il problema.
Ho letto che la dipendenza e la conseguente astinenza porta a crisi epilettiche,è vero?
Comunque,mentre giocavo dopo aver perso qualche partita notavo che ero abbastanza agitato infatti mi mangiavo le unghie,ed ero un pò irascibile così ho smesso subito per non ingrandire il problema.
[#10]
Mi perdoni, non posso rispondere in tempo reale.
Spero, che la crisi Le è ormai passata, ma stamattina chiamerei il Suo medico di famiglia.
Non penso, che si è trattato dei sintomi di astinenza da internet, ma piuttosto di un attacco di panico (quel disturbo per il quale Le è già stata prescritta in passato una terapia dal Suo medico, e ora conviene tornare ad assumerla).
Penso anche, che in questo periodo di quarantena Lei ha da fare molte cose che non sta facendo (studiare, ad esempio; aiutare i genitori nei lavori di casa). Se lo facesse, non avrebbe avuto così tanto tempo da dedicare all'internet ed ai giochi sul cellulare.
Spero, che la crisi Le è ormai passata, ma stamattina chiamerei il Suo medico di famiglia.
Non penso, che si è trattato dei sintomi di astinenza da internet, ma piuttosto di un attacco di panico (quel disturbo per il quale Le è già stata prescritta in passato una terapia dal Suo medico, e ora conviene tornare ad assumerla).
Penso anche, che in questo periodo di quarantena Lei ha da fare molte cose che non sta facendo (studiare, ad esempio; aiutare i genitori nei lavori di casa). Se lo facesse, non avrebbe avuto così tanto tempo da dedicare all'internet ed ai giochi sul cellulare.
[#11]
Utente
Non si preoccupi dottore ovvio che non può rispondere in tempo reale,comunque lo chiamerò tra poco,la crisi mi è passata comunque ha ragione non studio però i miei genitori io li aiuto dottore,nel cucinare,nell'apparecchiare,nel pulire casa (non tutti gi9rni ma spesso)Per quanto riguarda la dipendenza da telefono ho trovato una soluzi9ne: giocare per un tot di minuti ogni ora così da non stare online per ore conseguitive ma potendo giocare ugualmente,che ne pensa?
[#12]
E' una buona idea. Bisogna dunque seguire questa regola, che Lei si ha fatto.
Inoltre, Lei fa molto bene, aiutando ai Suoi (bravo !); ma farebbe bene anche studiare: alla Sua età lo studio è importante nell'organizzare la mente e per gestire le emozioni, ed è anche l'età più proficua per farlo. Non intendo solo gli studi scolastici. Conosco una persona, che in quarantena ha imparato a riparare la bicicletta.
Inoltre, Lei fa molto bene, aiutando ai Suoi (bravo !); ma farebbe bene anche studiare: alla Sua età lo studio è importante nell'organizzare la mente e per gestire le emozioni, ed è anche l'età più proficua per farlo. Non intendo solo gli studi scolastici. Conosco una persona, che in quarantena ha imparato a riparare la bicicletta.
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Utente
Buonasera dottore innanzitutto la ringrazio,comunque per lo studio,beh,forse non le ho detto che sono ipocondriaco ma io questa cosa la vedo come un pregio perché grazie a questa "malattia" chiamiamola così sto imparando tantissime patologie sia fisiche che mentali di cui prima nemmeno conoscevo l'esistenza quindi diciamo che sto studiando questo.
Per quanto riguarda il mio problema principale invece,la regola che mi ero imposto non riesco a seguirla e in più spesso mentre gioco ho l'ansia perché ho paura di perdere anche se credo io stia ingrandendo il problema perché mi sono fissato sul fatto che io sono dipendente..
Ora,lei anche se siamo online potrebbe darmi un consiglio,o cose simili su come staccarmi dai videogiochi non completamente ma passando meno tempo,oltre al trovare altri passatempi perché la voglia di giocare a quel gioco mi viene sempre.. La ringrazio in anticipo!
Per quanto riguarda il mio problema principale invece,la regola che mi ero imposto non riesco a seguirla e in più spesso mentre gioco ho l'ansia perché ho paura di perdere anche se credo io stia ingrandendo il problema perché mi sono fissato sul fatto che io sono dipendente..
Ora,lei anche se siamo online potrebbe darmi un consiglio,o cose simili su come staccarmi dai videogiochi non completamente ma passando meno tempo,oltre al trovare altri passatempi perché la voglia di giocare a quel gioco mi viene sempre.. La ringrazio in anticipo!
[#14]
Buon giorno.
Il mio consiglio è affrontare il problema con lo psicologo, perché semplicemente i consigli (dei quali ho già dato alcuni) - non funzionano, se la persona non riesce a seguirli; mentre la psicoterapia può aiutare anche a questo problema, anzi, la psicoterapia dovrebbe lavorare anche sulle problematiche di base, le quali Le rendono difficile a seguire quello che Lei stesso decide.
Capisco, che lo psicologo Lei lo potrà vedere solo dopo la quarantena. Nel frattempo conviene semplicemente non chiedermi altri consigli e non affannarsi a risolvere il problema subito, ma proseguire con quel che Lei stesso ha deciso e apprezzare anche i piccoli progressi.
Il mio consiglio è affrontare il problema con lo psicologo, perché semplicemente i consigli (dei quali ho già dato alcuni) - non funzionano, se la persona non riesce a seguirli; mentre la psicoterapia può aiutare anche a questo problema, anzi, la psicoterapia dovrebbe lavorare anche sulle problematiche di base, le quali Le rendono difficile a seguire quello che Lei stesso decide.
Capisco, che lo psicologo Lei lo potrà vedere solo dopo la quarantena. Nel frattempo conviene semplicemente non chiedermi altri consigli e non affannarsi a risolvere il problema subito, ma proseguire con quel che Lei stesso ha deciso e apprezzare anche i piccoli progressi.
Questo consulto ha ricevuto 14 risposte e 1.9k visite dal 09/04/2020.
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