Ansia, vertigini dopo attività fisica

Salve, da circa 20 giorni sono in cura da psichiatra con xanax a rilascio prolungato una volta al dì e contemporaneamente ho iniziato da una settimana terapia cognitivo-comportamentale (sono ovviamente ancora all'inizio ma il rapporto con la psicoterapeuta si è già instaurato, ho fiducia in lei).
Dopo la prima settimana di assunzione di xanax molto soddisfacente (i sintomi erano quasi scomparsi), piano piano sono ricomparsi (oppressione petto/stomaco, sintomi cognitivi/neurologici, gastrointestinali) ma nel complesso va un po' meglio.
Quello che mi preoccupa è la reazione del mio corpo dopo e durante uno sforzo fisico, oggi corsetta di mezzora con costante peso al petto: al termine 1 minuto di giramento di testa, credevo di collassare da un momento all'altro, poi si è attenuato col passare del tempo ma la sensazione di oppressione al petto e battito accelerato permane per un po'.
Potrebbe essere un problema di iperventilazione dovuta ad un'errata quanto non voluta respirazione durante lo sforzo che sfocia poi una volta che esso è terminato?
Tuttora, dopo circa due ore dalla fine della corsa, mi sento stanco, come non lucido del tutto.
La psicoterapeuta mi ha tranquillizzato, per lei sarebbe utile in questo momento limitare l'attività cardio e dedicarsi magari a camminate piuttosto che corsette...ecocardio 1 anno e 1 mese fa tutto perfetto, ecg sotto sforzo ad agosto scorso tutto ok.
Visita neurologica un anno fa tutto nella norma.
Grazie.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Al netto della preoccupazione, sembrerebbe riferire un esercizio sportivo in un soggetto non allenato, o anche semplicemente l'ansia che viene al termine di uno sforzo fisico protratto nella fase di defatigamento.
Lei è in cura per che cosa esattamente ?

Dr.Matteo Pacini
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Non so in questo periodo come posso fare attività fisica se ci sono delle restrizioni specifiche per cui bisogna evitare di uscire per qualsiasi motivo.

Detto questo il trattamento con la benzodiazepina non ha alcuna indicazione nel trattamento a lungo termine delle patologie ansiose e quindi non vi è indicazione perché debbo utilizzare questo prodotto soprattutto per la sua giovane età.


Il trattamento psicoterapeutico indicazione se vengono valutate le condizioni di eleggibilità e di risultati sono comunque a lungo termine quindi non può aspettarsi nessun risultato nel corso delle prime settimane di trattamento. I primi risultati potranno essere visibili dopo circa 4-5 mesi.


Sarebbe il caso comunque di far introdurre una terapia adatta alla sua sintomatologia.


Dr. F. S. Ruggiero

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Utente
Utente
Gentili dottori, pratico calcio da 17 anni ormai quindi sono tutto tranne che poco allenato nonostante il periodo di restrizioni. Queste sensazioni le provo da 3 mesi a questa parte dopo aver assistito alla morte di una persona a pochi metri da me per attacco cardiaco. Sono in cura per disturbo di ansia/ipocondria, lo psichiatra mi aveva dapprima prescritto Cymbalta che però mi aveva causato effetti collaterali fortissimi (ci sono stati tre giorni in cui sono stato malissimo) e quindi abbiamo deciso di cambiare terapia. Quale sarebbe a questo punto la terapia adatta alla mia sintomatologia?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
"abbiamo deciso di cambiare terapia", e cosa sarebbe stato prescritto?
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Utente
Utente
Xanax a rilascio prolungato una volta al giorno di mattino.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Terapia non indicata.

I trattamenti devono prevedere l'uso di farmaci che abbiano efficacia anche nel lungo termine.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Ma infatti, quel che dicevo è che uno poco allenato potrebbe riferire le stesse cose, salvo la preoccupazione. Uno allenato, a maggior ragione, lo fa se al centro c'è lo stato di allarme che viene in quel caso come anche in altri.
Infatti parrebbe che stia curando questo, ma lo xanax non è una prima scelta. Il fatto che con i farmaci stia male nei primi giorni è vero ma non è indice del fatto che la cura sia sbagliata.
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Utente
Utente
Buonasera, vi riscrivo a distanza di quasi due mesi dall'ultimo consulto. Ho iniziato percorso psicoterapeutico accompagnato sempre a terapia farmacologica (xanax a rilascio prolungato una volta al di), devo dire che sto notando dei miglioramenti, nel senso che quell'ormai insopportabile senso di oppressione che mi accompagnava per tutte le 24 ore e che mi rendeva ormai impossibile vivere la mia vita, si è attenuato. Non mancano però episodi che ancora mi preoccupano, tra cui alcuni attacchi di panico post pasti, sensazione di sbandamento anche se meno marcata di prima, mancanza di respiro e sensazione di soffocamento per un paio di secondi mentre sono steso sul divano in situazione di relax (due volte nelle ultime tre ore) non so se dovute ad extrasistole. Continuo a sentire questo blocco all'altezza della bocca dello stomaco, e nella testa continua a balenarmi l'idea che ci sia qualcosa a carico dello stomaco causato proprio dal mio stato ansioso. Non nascondo di essere cardiofobico, e di stare provando a superare questa cosa che mi porta a controllare costantemente il mio battito, tanto da alterarlo ancora di più. Assieme alla psicoterapeuta stiamo affrontando un percorso che sono convinto mi stia portando alla vera origine dei miei sintomi, nonostante poi sia stato un evento traumatico la vera miccia a far scaturire tutto. Va meglio, ma non del tutto. Faccio ancora fatica, quando mi ricapitano episodi acuti, a superarli pienamente ed è come se tornassi un po' indietro nel mio percorso. Anche perché sono momenti abbastanza debilitanti e preoccupanti. Ma d'altronde, a causa dell'emergenza covid, ho effettuato soltanto tre sedute vis-a-vis con la specialista, dopo alcune videochiamate. Quello da cui non riesco ancora a sottrarmi è questo pensiero che la mia ansia possa a lungo andare causare davvero problemi organici. "Di ansia non è mai morto nessuno", mi ha risposto la psicoterapeuta e penso sia vero. I sintomi però persistono, meno presenti rispetto a prima, ma penso che soltanto arrivando ad un cambiamento nella mia vita possano scomparire del tutto.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Per adesso esprime pensieri tipici del disturbo. I sintomi persistono perché sostanzialmente non è in corso una terapia.
Che esista una "vera" ragiona, e contemporaneamente non si sappia quale è, è una contraddizione in termini, diventa una cosa esoterica in questo modo.
Va fatta una diagnosi e verificato cosa è più indicato.
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Utente
Utente
Scusi dottore, diagnosi di che tipo? La psicoterapeuta mi ha parlato di un disturbo di tipo ossessivo più che ansioso, ma mi ha detto chiaramente che vuole evitare di darmi un'etichetta da 'malato' perché mi convincerei ancora di più di non poterne uscire.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Mi scusi ma perché lei si sta curando se non perché pensa di avere in qualche modo un problema, lo chiami come vuole ?
Altrimenti quella che ha non è una malattia, quella che allora non è una cura, e come si fa a stabilire che vada bene e con che funzione ? Io mi stupisco di fronte a questi modi di dire.

La verità pratica è che non c'è una diagnosi, e quindi che cura si sceglie ? A caso ? Quando uno ha detto "disturbo ossessivo" il grande passo concettuale tra disturbo e malattia dove sarebbe ? Sono due parole che in italiano vogliono dire che uno sta male.
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Utente
Utente
Mi perdoni dottore, lei ha ragione, ma io le ho solo detto ciò che mi è stato riferito dalla specialista. Io alterno momenti di malessere a momenti quasi di benessere, perché non lo chiamerei ancora benessere vero e proprio. Nei momenti 'bui' sono ossessionato dal mio battito cardiaco, monitorandolo alla ricerca di qualcosa che non va. A volte mi sembra vada troppo piano, prima ero coi miei amici e dopo una risata mi è sembrato che avesse rallentato. A volte cambia ritmo, ma me ne accorgo proprio perché ne sono ossessionato, ne sono consapevole. Purtroppo non riesco ancora a fare quello step in più che mi permetterebbe di mettere da parte definitivamente che centri qualcosa di organico. Anche se questi sintomi mi sono sopraggiunti post evento traumatico, prima stavo bene, e pur razionalizzandolo nei momenti in cui sto 'bene' quando sto male ancora non ci riesco.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Appunto, ma il disturbo mica consiste in altro se non un tipo di funzionamento che il cervello ha preso a ripetere...
Voglio dire che non esiste un disturbo che coinvolge il suo cervello, e poi un secondo cervello da accendere per neutralizzarlo. Certo, prima di star male stava bene, quando è passato il momento ci ragiona diversamente, ma il punto è che proprio che la cosa si ripete, la condiziona e la stanca.
Alle cose si dà un'etichetta perché tramite etichette si riesce a decidere cosa fare senza andare a caso. L'etichetta si chiama diagnosi, che significa "riconoscere qualcosa".
Evitare di fare questo significa rimanere in sospeso col da farsi.
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Utente
Utente
Buongiorno, ultimamente le cose ono migliorate, gli attacchi sono meno frequenti e ormai la maggior parte dei sintomi da somatizzazione riesco a riconoscerli. Ieri sera però, aspettando di mangiare seduto al tavolo a cena fuori con amici, ho cominciato a sentirmi nausea forte, stomaco chiuso, sensazione di debolezza e giramento di testa, quasi come un abbassamento di pressione. Che si è poi riproposta 3 ore più tardi a casa, con correlato aumento dei battiti da disteso sul divano (80-85 quando normalmente arrivo anche a 50 in condizioni di relax). Pressione provata arrivato a casa era 98/62, stamattina 115/70 nonostante il senso di stanchezza permanga. Questo è sostanzialmente un 'sintomo nuovo', volevo chiedervi se fosse normale e mi possa tranquillizzare, in modo che possa riconoscerlo nel caso mi capitasse nuovamente come sto facendo con gli altri sintomi fisici. Grazie
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
In verità in questi mesi non si è curato, ha fatto uso di benzodiazepine che nel tempo perdono di efficacia ed ha preferito un trattamento non farmacologico, piuttosto indefinito.

Oggi, si ritrova con un nuovo corteo sintomatologico simile a quello precedente.

Forse ora è il caso di effettuare una visita psichiatrica.
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