Terapia con venlafaxina
Buongiorno, sono una ragazza di 26 anni con problemi di ansia e depressione da parecchi anni.
A giugno dell'anno scorso sono andata da una psichiatra di un centro di salute mentale pubblico che, dopo avermi ascoltata al primo appuntamento, mi ha prescritto una terapia di zarelis 75 mg e tavor 1 mg (al bisogno).
Secondo il suo parere avrei dovuto prendere questi medicinali per almeno un anno.
L'ho vista un'altra volta (dopo un mese) nella quale mi disse che ovviamente bisognava aspettare del tempo per notare qualche cambiamento, e avevamo fissato un terzo appuntamento che non è mai avvenuto (me l'ha rimandato più volte durante mesi, fino a farmi desistere di chiamarla...).
Chiesi una visita con un altro psichiatra ma non mi è stata fissata in quanto la struttura ha gravi carenze di personale e tanti pazienti.
A novembre ho dovuto traslocare in un piccolo paese dove lo psichiatra viene per un paio di ore due volte al mese, quindi risulta quasi impossibile fissarne un appuntamento.
Nella città dove abitavo ho provato a poter usufruire di colloqui psicologici che, anche questi, erano limitati (l'unica possibilità che avevo era quella di incontrare una tirocinante, sempre una volta al mese).
Lei ora non fa più servizio.
Il paesino dove abito non ha psicologi e dovrei andare in un'altra città, ma non ho la macchina a disposizione (la usa mio compagno a lavoro) e ovviamente non ci sono colloqui durante il fine settimana.
Non riesco a spostarmi in orario nemmeno con gli autobus.
Mi trovo a fine marzo senza essere riuscita a poter andare da uno psicologo e/o psichiatra da mesi.
Dopo tante chiamate mi diedero una data con lo psichiatra per questo mese ma, naturalmente, mi è stata annullata per l'attuale emergenza sanitaria.
E purtroppo non ho i soldi necessari per andare da privati.
Chiedo scusa per tutti questi dettagli, ma avrei bisogno di trovare almeno un modo di capire se sto facendo bene a continuare a prendere lo zarelis.
Non sento di essere migliorata tranne che per la riduzione di attacchi di panico, ma mi sono aumentati gli incubi, non solo in numero ma anche in tenore di violenza.
Ho delle ricadute che mi portano a pensieri molto cruenti verso me stessa e mi dispero.
Faccio il possibile per fare tutto da sola, senza pesare alla mia famiglia e conoscenti che sono praticamente all'oscuro di come mi trovo (ne è consapevole mio compagno, ma anche lui fa del suo meglio) e sento di sprofondare sempre di più.
Mi capita di non riuscire più a fermare la mente e non credo di poter continuare a stare così sola qui dentro.
So che i medicinali non fanno miracoli però forse sto prendendo qualcosa che non mi aiuta e, nel frattempo, mi crea dipendenza.
Grazie per la pazienza
A giugno dell'anno scorso sono andata da una psichiatra di un centro di salute mentale pubblico che, dopo avermi ascoltata al primo appuntamento, mi ha prescritto una terapia di zarelis 75 mg e tavor 1 mg (al bisogno).
Secondo il suo parere avrei dovuto prendere questi medicinali per almeno un anno.
L'ho vista un'altra volta (dopo un mese) nella quale mi disse che ovviamente bisognava aspettare del tempo per notare qualche cambiamento, e avevamo fissato un terzo appuntamento che non è mai avvenuto (me l'ha rimandato più volte durante mesi, fino a farmi desistere di chiamarla...).
Chiesi una visita con un altro psichiatra ma non mi è stata fissata in quanto la struttura ha gravi carenze di personale e tanti pazienti.
A novembre ho dovuto traslocare in un piccolo paese dove lo psichiatra viene per un paio di ore due volte al mese, quindi risulta quasi impossibile fissarne un appuntamento.
Nella città dove abitavo ho provato a poter usufruire di colloqui psicologici che, anche questi, erano limitati (l'unica possibilità che avevo era quella di incontrare una tirocinante, sempre una volta al mese).
Lei ora non fa più servizio.
Il paesino dove abito non ha psicologi e dovrei andare in un'altra città, ma non ho la macchina a disposizione (la usa mio compagno a lavoro) e ovviamente non ci sono colloqui durante il fine settimana.
Non riesco a spostarmi in orario nemmeno con gli autobus.
Mi trovo a fine marzo senza essere riuscita a poter andare da uno psicologo e/o psichiatra da mesi.
Dopo tante chiamate mi diedero una data con lo psichiatra per questo mese ma, naturalmente, mi è stata annullata per l'attuale emergenza sanitaria.
E purtroppo non ho i soldi necessari per andare da privati.
Chiedo scusa per tutti questi dettagli, ma avrei bisogno di trovare almeno un modo di capire se sto facendo bene a continuare a prendere lo zarelis.
Non sento di essere migliorata tranne che per la riduzione di attacchi di panico, ma mi sono aumentati gli incubi, non solo in numero ma anche in tenore di violenza.
Ho delle ricadute che mi portano a pensieri molto cruenti verso me stessa e mi dispero.
Faccio il possibile per fare tutto da sola, senza pesare alla mia famiglia e conoscenti che sono praticamente all'oscuro di come mi trovo (ne è consapevole mio compagno, ma anche lui fa del suo meglio) e sento di sprofondare sempre di più.
Mi capita di non riuscire più a fermare la mente e non credo di poter continuare a stare così sola qui dentro.
So che i medicinali non fanno miracoli però forse sto prendendo qualcosa che non mi aiuta e, nel frattempo, mi crea dipendenza.
Grazie per la pazienza
[#1]
Gentile utente,
A questa dose (75 mg) lo zarelis non tende a funzionare bene, e non nel suo modo caratteristico. Il tavor invece è un sintomatico utile nelle prime fasi, e poi di regola andrebbe tolto, magari con gradualità, perché ci si assuefa e non ha più alcuna funzione.
Non so che costi abbia in mente, ma a mio avviso è utile che si informi comunque, perché una cura tenuta così potrebbe non essere incisiva, e per seguirla non è detto che serva chissà quale impegno clinico ed economico.
A questa dose (75 mg) lo zarelis non tende a funzionare bene, e non nel suo modo caratteristico. Il tavor invece è un sintomatico utile nelle prime fasi, e poi di regola andrebbe tolto, magari con gradualità, perché ci si assuefa e non ha più alcuna funzione.
Non so che costi abbia in mente, ma a mio avviso è utile che si informi comunque, perché una cura tenuta così potrebbe non essere incisiva, e per seguirla non è detto che serva chissà quale impegno clinico ed economico.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
Salve, mi ero già informata, una visita dallo psicologo costa sui 50/70 euro e dovrei farne una a settimana, lo psichiatra circa 150; sono intorno a 350 euro al mese (se va bene) e purtroppo non sono in grado di pagare una tale somma.
Cerco di pazientare a che la mia situazione economica migliori per potermelo permettere, ma nel frattempo non posso andare da privati. Il problema è che sento di aver già aspettato troppo.
La ringrazio molto per la risposta
Cerco di pazientare a che la mia situazione economica migliori per potermelo permettere, ma nel frattempo non posso andare da privati. Il problema è che sento di aver già aspettato troppo.
La ringrazio molto per la risposta
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.5k visite dal 29/03/2020.
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