Chiedo info riguardo terapia farmacologica interrotta
Salve, sono un ragazzo di 19 anni, peso sui 65, 70kg e sono alto 1, 82m.
Scrivo qui perché avrei una domanda, in pratica circa 2 anni fa andavo da un neuropsichiatria la quale mi aveva prescritto la cura con il farmaco sertralina 150 mg (generico dello zoloft) per ansia e ossessioni a giugno del 2018.
L'ho preso per circa un anno e devo dire che grazie a questo farmaco sono migliorato parecchio, sono riuscito a superare situazioni la quale in passato mi mettevano ansia, a gestire le ossessioni e ad essere più sicuro di me stesso.
Inizio settembre i miei hanno deciso con l'aiuto di una psicologa amica di famiglia di sospendere l'uso del farmaco, così ho iniziato a calare la dose e ad ottobre del 2019 ho sospeso del tutto la terapia farmacologica e fin lì tutto bene.
Il problema sta nel fatto che nei giorni avvenire parliamo di un mese o due mesi I problemi si stanno ripresentando e adesso dopo 4/5 mesi dalla sospensione del farmaco sono più insicuro rispetto a prima, noto un calo dell'autostima, I pensieri ossessivi sono molto piu frequenti e in qualche situazione sono più ansioso rispetto a prima e più passa il tempo, più la situazione peggiora, quindi si può dire che sto avendo una specie di ricaduta.
Questo può essere dipeso dalla sospensione del farmaco?
Visto che non posso più recarmi dal neuropsichiatria perché ormai sono maggiorenne, con i miei genitori non ne posso parlare quindi è escluso, non posso permettermi di andare da un privato, e nemmeno di andare da un medico della ASL o di base, quindi non so più a chi rivolgermi, volevo sapere: può creare problemi se riprendo con l'assunzione di questo farmaco almeno per poter migliorare questa situazione?
Attendo riscontro, vi rivolgo i miei più cordiali saluti.
Scrivo qui perché avrei una domanda, in pratica circa 2 anni fa andavo da un neuropsichiatria la quale mi aveva prescritto la cura con il farmaco sertralina 150 mg (generico dello zoloft) per ansia e ossessioni a giugno del 2018.
L'ho preso per circa un anno e devo dire che grazie a questo farmaco sono migliorato parecchio, sono riuscito a superare situazioni la quale in passato mi mettevano ansia, a gestire le ossessioni e ad essere più sicuro di me stesso.
Inizio settembre i miei hanno deciso con l'aiuto di una psicologa amica di famiglia di sospendere l'uso del farmaco, così ho iniziato a calare la dose e ad ottobre del 2019 ho sospeso del tutto la terapia farmacologica e fin lì tutto bene.
Il problema sta nel fatto che nei giorni avvenire parliamo di un mese o due mesi I problemi si stanno ripresentando e adesso dopo 4/5 mesi dalla sospensione del farmaco sono più insicuro rispetto a prima, noto un calo dell'autostima, I pensieri ossessivi sono molto piu frequenti e in qualche situazione sono più ansioso rispetto a prima e più passa il tempo, più la situazione peggiora, quindi si può dire che sto avendo una specie di ricaduta.
Questo può essere dipeso dalla sospensione del farmaco?
Visto che non posso più recarmi dal neuropsichiatria perché ormai sono maggiorenne, con i miei genitori non ne posso parlare quindi è escluso, non posso permettermi di andare da un privato, e nemmeno di andare da un medico della ASL o di base, quindi non so più a chi rivolgermi, volevo sapere: può creare problemi se riprendo con l'assunzione di questo farmaco almeno per poter migliorare questa situazione?
Attendo riscontro, vi rivolgo i miei più cordiali saluti.
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"i miei hanno deciso con l'aiuto di una psicologa amica di famiglia di sospendere l'uso del farmaco,"
Cioè lo decide chiunque tranne un medico che sa cosa e come si usa.
Se lo scopo era quello di ottenere una ricaduta, effettivamente era quello che si prevedeva, e così quindi parrebbe.
Tutto ciò presumo per motivi di pregiudizio, o legati a cosa ?
Che non possa più andare dal medico è falso. E' una sua scelta. Proprio perché è maggiorenne la sua libertà di scelta e movimento aumenta anche.
Qui non si può dare un'indicazione sul fatto di reiniziare.
Cioè lo decide chiunque tranne un medico che sa cosa e come si usa.
Se lo scopo era quello di ottenere una ricaduta, effettivamente era quello che si prevedeva, e così quindi parrebbe.
Tutto ciò presumo per motivi di pregiudizio, o legati a cosa ?
Che non possa più andare dal medico è falso. E' una sua scelta. Proprio perché è maggiorenne la sua libertà di scelta e movimento aumenta anche.
Qui non si può dare un'indicazione sul fatto di reiniziare.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
Grazie per la risposta, quindi se ho capito bene non era il momento giusto per interrompere la terapia con il farmaco? E che non mi sono rivolto alla persona giusta in quanto non è un medico e per questo sto avendo la ricaduta? Se si, nel senso che non mi sono rivolto alla persona giusta, già lo immaginavo ma si tratta di una cosa non voluta, i miei si sono fidati di questa psicologa e mi hanno costretto a rivolgermi a lei, io ero contrario perché volevo capire se era il momento adatto per interrompere l'assunzione e questa persone si basava molto sul fatto che determinati farmaci facciano male alla mia età e quindi era necessario non assumerli e interrompere, I miei sentendo determinate cose ovviamente si preoccupavano, per questo volevo rivolgermi ad un medico, in questo caso uno psichiatra che penso sia molto più preparato in questo campo, e oltre a questo ci sentivamo tramite videochiamata perché siamo un po' distanti, ma tralasciando, sul fatto che non posso recarmi dal medico si tratta per motivi di pregiudizi e per motivi di privacy personale, vorrei recarmi presso l'ASL ma per farlo ovviamente, c'è bisogno di un impegnativa del medico di base quindi è escluso. Cosa mi consiglia di fare? Ringrazio nuovamente per il riscontro, le auguro una buona serata.
[#3]
Intanto non è stato sospeso per indicazione medica, ma di nascosto dal medico non si sa perché.
Sta avendo una ricaduta presumibilmente perché se inizio a curare una cosa e dopo un certo tempo tolgo tutto senza preoccuparmi se è il caso o meno, ci sta che possa avere una ricaduta, mi pare logico. Anzi, c'è da capire come mai non si è voluto sapere nulla e far tutto così.
I farmaci fanno male alla sua età ? Ma così tanto per dire, nessuno si è documentato sul fatto, e poi c'era un medico, lo aveva prescritto, che significa che le faceva male ? Un medico specializzato tra l'altro in età pediatrica prescrive un farmaco che fa male ?
E' tutto l'opposto qui. Cose fatte di nascosto e anche prendendosi qualche rischio semplicemente per non passare attraverso il medico.
E ora praticamente l'intento è quello di trovare un'altra via per non passare ancora attraverso il medico...
Sta avendo una ricaduta presumibilmente perché se inizio a curare una cosa e dopo un certo tempo tolgo tutto senza preoccuparmi se è il caso o meno, ci sta che possa avere una ricaduta, mi pare logico. Anzi, c'è da capire come mai non si è voluto sapere nulla e far tutto così.
I farmaci fanno male alla sua età ? Ma così tanto per dire, nessuno si è documentato sul fatto, e poi c'era un medico, lo aveva prescritto, che significa che le faceva male ? Un medico specializzato tra l'altro in età pediatrica prescrive un farmaco che fa male ?
E' tutto l'opposto qui. Cose fatte di nascosto e anche prendendosi qualche rischio semplicemente per non passare attraverso il medico.
E ora praticamente l'intento è quello di trovare un'altra via per non passare ancora attraverso il medico...
[#4]
Utente
Grazie per la risposta, devo dire che ha ragione sul fatto che dovevo rivolgermi ad un medico per capire se era il caso di interrompere la cura o meno e che ho sbagliato ad intraprendere una strada diversa, fatto sta che non è stata una mia scelta ma sono stato obbligato dai miei genitori a rivolgermi a questa psicologa perché è amica di famiglia e si fidavano molto di lei, e questa metteva idee sbagliate dicendo che sono psicofarmaci che fanno male che servono per disturbi gravi e quasi quasi non mi faceva passare per tossico e quindi i miei preoccupati mi hanno obbligato a smettere rivolgendomi a questa persona senza preoccuparsi se era il caso o meno perché ormai erano convinti che determinati farmaci facessero male e creano problemi col passare del tempo, io ho provato a spiegare che forse era meglio se andassi da un medico ma non hanno voluto ascoltarmi perché si fidavano di questa persona e adesso mi ritrovo spalle al muro. Detto ciò vorrei farle una domanda, se mi rivolgersi ad un consultorio familiare, loro sapranno come aiutarmi? O forse è meglio parlare con il neuropsichiatra che mi ha avuto in cura e spiegare la situazione così da potermi dare qualche consiglio? O mi consiglia di lasciar perdere tutto questo e di recarmi dal medico di base al fine di poter fare un impegnativa per recarmi presso l'ASL?
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.3k visite dal 27/03/2020.
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