Depressione grave, istinti suicidi frequenti, incapacità di studiare e problemi di autostima

Salve, la mia storia è articolata e composta da più fattori.

Sono un ragazzo di 21 anni, studente di Medicina, sempre stato molto intelligente, capace di apprendere con rapidità, abile nel trovare soluzioni, molto concentrato.

Durante il mio sviluppo nella pubertà ho però dovuto affrontare un problema: i miei caratteri sessuali non si sono sviluppati come ci si aspetterebbe.
Ho la barba, i peli, l’acne, livelli ormonali tutti nella norma ma il mio pene è cresciuto poco, non vengo classificato come micropene ma sono comunque parecchio sotto la media (fatte più visite urologiche e andrologiche, dove vengo dichiarato nella norma).
È un problema che mi porto appresso da sempre ma che non ho mai affrontato fino alla fine del 2018, quando ho conosciuto una ragazza, bellissima e intelligente, con la quale mi sono trovato subito molto bene, e quando lei, più esperta di me (ero completamente vergine), ha iniziato a introdurre l’argomento del sesso e a provare a introdurlo anche nella pratica.
Io stavo per lasciarla prima di farmi vedere nudo da lei per il terrore di essere giudicato, ma poi ho deciso di parlarle e lei mi disse che non erano importante le dimensioni e che voleva che mi lasciassi andare, che non dovevo preoccuparmi.
Dopo due mesi circa di tentativi e tanti preliminari, a gennaio 2019 ho avuto la mia prima volta, e dopo poco tempo a mia grande sorpresa scoprii che ero addirittura in grado di farle raggiungere l’orgasmo semplicemente con la penetrazione.
Praticamente un sogno che diventava realtà, soprattutto perché io questa ragazza la amo davvero in maniera profonda.
Il problema è iniziato verso giugno/luglio.
Lei ha smesso quasi completamente di desiderarmi fisicamente, continuava a dire di amarmi ma la fisicità del rapporto che spesso e volentieri era ricercata da lei, è scomparsa.
Siamo andati avanti per mesi, fino ad ottobre 2019, affrontando più volte l’argomento, e nel mentre tutta la mia insicurezza è ripiombata nella mia vita e infine sono stato lasciato, a sua detta per differenze di carattere e perché queste le avevano fatto perdere i sentimenti verso di me.
Da quel momento sono caduto in un baratro.
Sono riuscito a dare un solo esame universitario da lì a oggi.
Ho avuto periodi di miglioramento e peggioramento fino a circa tre settimane fa.
Da tre settimane sono in uno stato di depressione gravissima.
Ho fatto da ottobre a oggi circa 20 sedute dalla psicologa e un mese fa stavamo pensando di smettere da quanto stessi meglio.
La mia ex da quando mi ha lasciato si comporta diversamente: ha di continuo rapporti occasionali con vari ragazzi e sembra sempre in cerca di sesso.
Io so queste cose perché le scrive su twitter non sapendo che conosco il suo nickname.
Ho provato mille volte a smettere di guardarci.
Ho pensieri suicidi ogni mezzora, spero che mi succeda qualcosa di involontario tipo una malattia o un incidente mortale.
Sono sicuro che mi abbia lasciato per la questione sessuale anche se lei me lo ha sempre negato.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Il problema principale è che continua ad avere sintomi eppure non viene indirizzato ad uno specialista in psichiatria.

La questione sessuale è solo uno degli aspetti della sua condizione verso la quale ha posto attenzione fino a quando ha capito che non era fondamentale, per cui è cambiato l'aspetto del problema ed ha sviluppato altri sintomi.


Dr. F. S. Ruggiero

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Utente
Utente
Scusi, temo di non aver compreso bene la risposta. In che senso io avrei capito che la questione sessuale non è fondamentale?
Io penso proprio che se fossi stato normale dal punto di vista fisico, avrei sì sofferto la perdita di un amore, come a tutti succede, ma poi sarei stato in grado di riacquistare un amore verso me stesso ormai trascurato, e si fidi di me, pensavo di avercela fatta.
La psicologa pensava di aver quasi concluso con me e io l’ultima volta non le ho fatto presente così tanto questo mio problema più intimo, anche se comunque le ho spiegato che non mi sento minimamente in grado di soddisfare una ragazza o di riuscire a vivere con serenità una relazione senza pensare al giorno in cui verrò lasciato per il mio problema fisico. Il mio problema è che davvero non riesco ad approcciare con serenità l’altro sesso, ho il terrore di essere rifiutato, soprattutto dopo aver perso una ragazza che mostrava un amore profondo e sincero verso di me, con la quale ho condiviso bellissimi momenti, come anche momenti di crisi, ma sembrava fossimo profondamente fatti l’uno per l’altra e ora ho l’impressione che lei sia in cerca di un altro ragazzo pur sapendo che non sarà mai unita a lui dal punto di vista emotivo come lo era con me, ma che lo preferirebbe a prescindere da ciò, pur di avere un maggior appagamento dal punto di vista sessuale. È questo il fulcro della mia questione. Penso che mai una ragazza, pur provando sinceri sentimenti per me, possa decidere di continuare con me la propria vita. Io sono lucido e mentre scrivo questo non sono emotivo e io stesso tendo a rifiutare l’idea di dover accorrere a farmaci antidepressivi pur sapendo quanto una condizione di depressione per periodi prolungati possa far male alle sinapsi. Ho il terrore di non poter più tornare come prima dal punto di vista della capacità dell’efficienza nello studio. Per questo mi sto parzialmente aprendo all’idea di usare dei farmaci. Ma una vita senza amore, pur facendo il mestiere che mi piacerebbe fare da una vita e per il quale sto studiando, non è una vita che mi va di fare. Per questo penso al suicidio come a una soluzione. Tutto questo è ottenuto con lucidità ma ogni mattina spero che sia solo un incubo.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Rilegga meglio la mia risposta invece di rispondere per negare e poi rilegga la sua e vedrà che il problema non è solo quello sessuale ma una serie di problematiche sottostanti, inclusa la negazione per l'uso di farmaci per procrastinare la patologia e peggiorarla.
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